Narrazioni: in questa parte la Magagnini ripercorre i momenti fondamentali della storia del montaggio, con un impianto iconografico molto originale selezionato con cura. Sono gli anni in cui il disegno scompare (in realtà non scompare mai ma si sposta di livello e assume un significato altro) e appare la fotografia come strumento di comunicazione di massa. L’ultima parte è quella delle testimonianze: interviste ben orchestrate dall’autrice, che sceglie personaggi molto diversi tra di loro, la cui pratica è paradigmatica sia per il mondo dell’arte sia dell’architettura.
Superstudio, più di ogni altro gruppo, ha segnato sia da un punto di vista tecnico sia dal punto di vista di contenuti la storia del montaggio. Nell’intervista a Cristiano Toraldo di Francia è bella la linea del racconto che tocca e sfiora registri diversi, dalla singola immagine si passa ai frammenti che la compongono, fino a toccare la produzione dell’immagine stessa. Un’immagine suggerisce una storia che prende forma attraverso il montaggio di testi, disegni, fotografie.
Note:
1. Rosalind Krauss, Sotto la tazza blu, Bruno Mondadori 2012