Eugenia Arbugaeva: Tiksi

Apre a settembre al Musée du Quai Branly la quarta edizione della biennale di fotografia Photoquai. Sotto il cappello “Look at me”, guardami, sono stati selezionati 40 reportage di giovani fotografi non occidentali.

Eugenia Arbugaeva, Photoquai 4
Dalla sua creazione nel 2007 per iniziativa del Musée du Quai Branly, la biennale di fotografia Photoquai ha messo in luce la fotografia del mondo che ci permette di vedere l’altrove dall’altrove. Photoquai promuove il lavoro di artisti non occidentali il cui lavoro non è pubblicato o poco noto in Francia, per incoraggiare lo scambio di idee e uno scambio di punti di vista sul mondo.

La selezione del 2013 a cura di Frank Kalero, riunita sotto il tema “Look at me”, ha un comun denominatore: tutti i reportage sono legati alla figura umana. Paesaggi, oggetti, moda o architettura appaiono solo in forma di elementi che accompagnano la figura umana. In tutte le storie è il corpo che agisce da unità di misura del mondo.

“La fotografia ferma il movimento delle nuvole. In quanto metafora del tempo, offre un momento di pausa. Attraverso un singolo dettaglio – un pezzo di carta per terra, un cane randagio – può trasformare una descrizione in un simbolo. Con un ritratto – anche una silhouette – può raccontare un altro mondo, sintetizzare un’intera società, mostrare l’uomo come misura delle cose e la figura umana come la vera scala dell’universo”, dice il curatore Kalero.

 

Evgenia Arbugaeva, nata nel 1985 a Tiksi, Siberia, ha studiato art management all’Università internazionale di Mosca. Si è laureata all’International Centre of Photography di New York. Vive tra New York e la Russia.

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