The Skiable Landscape

Nella sua indagine, il fotografo olandese sottolinea le spettacolari modifiche del paesaggio delle Alpi francesi, avvenute negli ultimi 50 anni per la crescita esponenziale del turismo legato agli sport invernali.

The Skiable Landscape è un progetto che nasce nel 2010 e continua fino alla fine del 2012: cinque settimane in cui il giovane fotografo di Hilversum Goos van der Veen viaggia per le Alpi Francesi, documentandone le trasformazioni del paesaggio a causa della costruzione di infrastrutture e impianti sciistici.

Non sono uno sciatore. Vivo in un Paese piatto, che si trova sotto il livello del mare. Finora, in montagna c'ero stato solo d'estate, in vacanza. Naturalmente, avevo visto le foto della montagna in inverno, per lo più pubblicità di vacanze sulla neve. Queste immagini, di solito, propongono piccoli gruppi di sciatori che si lasciano scivolare su un tranquillo paesaggio invernale, o giovani sportivi che fanno salti spettacolari sullo sfondo di una montagna nuda, dove l'uomo non sembra essere mai stato prima. La sera, sembrano tutti godersi una vita lussuosa in chalet pittoreschi, sotto spessi strati di neve.

La mia prima volta in montagna d'inverno non ha avuto nulla a che fare con gli sport invernali: ero andato a trovare degli amici sulle Alpi Francesi. Dopo essere tornato diverse volte, un giorno, è stato inevitabile trovarmi con gli sci ai piedi, in mezzo a sciatori allegri e rumorosi impianti di risalita, in una stazione sciistica francese.

Fin dalla mia prima visita, sono stato – e lo sono ancora – colpito dalla scala industriale di ciò che dovrebbe essere un'attività del tempo libero: la macchina necessaria per fare salire tutte queste persone in cima alla vetta, il "formicaio brulicante" di sciatori che si getta giù per le piste, intere cittadine costruite per ospitarli, nutrirli e farli divertire. Tutto all'interno di uno spettacolare e incantato paesaggio invernale. Un'altra cosa che mi ha stupito è stato lo strano mix di pianificazione attenta e "Far West architettonico": alcuni resort sono ben progettati per inserirsi nel loro ambiente naturale, mentre altri sono soltanto un ammasso di edifici in stile chalet che, nonostante la sedicente architettura "tradizionale", non hanno il benché minimo rapporto con il paesaggio originale.
In apertura: Goos van der Veen, <i>The skiable landscape</i>: stazione sciistica Les Deux Alpes, Dipartimento di Isère, Francia. Qui sopra: Goos van der Veen, <i>The skiable landscape</i>: comprensorio sccistico Les Arcs, Savoia, Francia
In apertura: Goos van der Veen, The skiable landscape: stazione sciistica Les Deux Alpes, Dipartimento di Isère, Francia. Qui sopra: Goos van der Veen, The skiable landscape: comprensorio sccistico Les Arcs, Savoia, Francia
C'è – e c'è sempre stato – un grande dibattito sui risvolti positivi e negativi di questo turismo di massa: il fardello è concentrato su zone di montagna un tempo scarsamente abitate, la prosperità invece è distribuita su un'intera regione. Non si può negare che lo sci sia un grande piacere per le tante persone che lo praticano e che permetta loro di staccare dalle preoccupazioni di tutti i giorni. Né si può negare che l'aumento degli sport invernali abbia dato una spinta enorme all'economia di questa regione, profondamente rallentata negli anni del dopoguerra. Ma non bisogna nemmeno dimenticare che l'infrastruttura necessaria a fare funzionare questo turismo di massa danneggia l'ecologia delicata del paesaggio montano e che il cambiamento dall'agricoltura all'industria del commercio e dei servizi abbia inevitabilmente colpito, o addirittura distrutto, molte delle tradizioni dei residenti.
Goos van der Veen, <i>The skiable landscape</i>: stazione sciistica di Avoriaz, Alta Savoia, Francia
Goos van der Veen, The skiable landscape: stazione sciistica di Avoriaz, Alta Savoia, Francia
La mia è una posizione forte, anche se come fotografo devo essere umile. Si tratta di un dilemma complesso e io non mi trovo nella posizione giusta per decidere ciò che è sbagliato o giusto. Posso solo osservare, con un lontano – anche se personale – punto di vista, e mostrare ciò che ha colpito la mia attenzione. È il potere della fotografia: intensificare la vista, alimentando in tal modo il pensiero delle persone e mantenendo in vita i dibattiti. Partendo da queste riflessioni, ho viaggiato attraverso le Alpi francesi per cinque settimane, nell'arco di oltre un anno: dal gennaio 2010 al gennaio 2012 e nell'estate del 2010. Il mio obiettivo era indagare come l'industria sciistica ha modificato il paesaggio. Il mio punto di partenza è stato l'ideale delle fotografie pubblicitarie; il risultato è semplicemente quello che ho trovato, con i suoi lati belli e quelli brutti.

Ho intitolato questa serie The Skiable Landscape ("Il paesaggio dello sci"), poiché è stata proprio la capacità di ospitare le piste e le strutture per lo sci a essere decisiva nel destino di molte zone di montagna. Goos van der Veen

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