I've never been there

L'ultimo lavoro di ricerca del fotografo Andrea Bosio sviluppa il reportage d'architettura attraverso la visualizzazione virtuale dello spazio.

Internet, inteso come connessione tra più elementi informatici, è nato in campo militare ormai più di trent'anni fa... Da quindici, la rete ha cominciato a invadere il pianeta e a trasformarsi in "world wide web", acquisendo forma e colori attraverso codici di programmazione come l'HTML. Da dieci anni, possiamo dire, internet è entrato nelle nostre case, conquistando un ruolo sempre più importante nelle nostre vite e divenendo pian piano un elemento essenziale per la comunicazione.

Al pari della comparsa della radio e poi della tv negli anni '50, ha contribuito alla trasformazione del nostro modus vivendi. Frutto e mezzo dell'era globale, internet ha enormemente velocizzato lo scambio d'informazioni, favorendo la diffusione di notizie e di conoscenza, aprendo le porte alla condivisione rapida del sapere.

Il così detto web 1.0, diffuso fino agli anni '90, quasi unicamente basato su siti web statici senza possibilità d'interazione diretta con l'utente se non la semplice navigazione dei i suoi contenuti, è stato rimpiazzato dal più recente ed evoluto web 2.0, in cui l'interazione è l'ingrediente di base.
Fenomeni come napster, myspace, youtube e facebook, per citare solo alcuni esempi, hanno letteralmente cambiato le nostre vite: la fruizione dei prodotti audiovideo e l'incremento della propria rete di contatti non sono mai stati così facili e immediati.

In apertura: aeroporto Saint Exupéry, Lione, Francia (Santiago Calatrava). Qui sopra: Walt Disney Concert Hall, Los Angeles, USA (Frank O. Gehry)
In apertura: aeroporto Saint Exupéry, Lione, Francia (Santiago Calatrava). Qui sopra: Walt Disney Concert Hall, Los Angeles, USA (Frank O. Gehry)
Amazon e ebay hanno rivoluzionato il modo di fare acquisti. Gran parte dell'interazione col prossimo avviene oggi attraverso network e blog affiancandosi al tradizionale incontro face to face. Sul piano della diffusione delle informazioni e delle immagini, il motore di ricerca Google ha giocato un ruolo a mio parere fondamentale. Su Google cerchiamo le risposte alle nostre domande, su Google cerchiamo i nostri amici o i nostri conoscenti, cerchiamo noi stessi, con Google troviamo immagini a partire da parole chiave, con Google iniziamo a pianificare un viaggio, ricercando fotografie e informazioni sulla nostra meta.

Dall'alto: Biosphere, Padiglione americano Expo Montréal '67, Montréal, Québec, Canada (Richard Buckminster Fuller). Turning Torso, Malmö, Svezia (Santiago Calatrava). Chiesa dell'Immacolata Concezione della Vergine, Longarone (Belluno), Italia (Giovanni Michelucci)
Dall'alto: Biosphere, Padiglione americano Expo Montréal '67, Montréal, Québec, Canada (Richard Buckminster Fuller). Turning Torso, Malmö, Svezia (Santiago Calatrava). Chiesa dell'Immacolata Concezione della Vergine, Longarone (Belluno), Italia (Giovanni Michelucci)
L'ultima frontiera in questa direzione, dopo la mappatura dell'intero globo, prima zenitale e poi addirittura a volo d'uccello, è sicuramente Google Satellite e Street View. Il nuovo software consente la visualizzazione ad altezza d'uomo di gran parte delle nostre città: una vettura munita di apparato fotografico sul tetto scatta foto a 360 gradi, aggirandosi silenziosa nelle strade più o meno frequentate, immortalando, metro dopo metro, la realtà urbana. Edfici, vegetazione, animali, cose e persone sono fotografati quasi sempre a loro insaputa dall'obbiettivo montato sulla Googlemobile. Il tutto è riversato nei server dell'azienda statunitense e inserito nel sistema di navigazione API.

Da sinistra dall'alto, in senso orario: Potsdamer Platz, Berlino, Germania (Renzo Piano Building Workshop); Nationalgalerie, Berlino, Germania (Ludwig Mies van der Rohe); Nationale-Nederlanden Building, Praga, Repubblica Ceca (Frank O. Gehry); Centro Paul Klee, Berna, Svizzera (Renzo Piano Building Workshop)
Da sinistra dall'alto, in senso orario: Potsdamer Platz, Berlino, Germania (Renzo Piano Building Workshop); Nationalgalerie, Berlino, Germania (Ludwig Mies van der Rohe); Nationale-Nederlanden Building, Praga, Repubblica Ceca (Frank O. Gehry); Centro Paul Klee, Berna, Svizzera (Renzo Piano Building Workshop)
Gli utenti, dalle loro postazioni, a partire da una posizione geografica selezionata dalla visione satellitare ortogonale, possono 'scendere' fino a quota zero — o, meglio, a circa 2 metri da terra — e visualizzare quanto raccolto dalle vetture in missione in giro per il mondo. Non solo. Le immagini visualizzate sullo schermo sono interamente navigabili attraverso mouse o tastiera: si può percorrere una strada, retrocedere, voltarsi per osservare un soggetto e 'zummare' su un particolare, tutto ciò rendendo possibile una vera e propria esplorazione della realtà a 360 gradi. Possiamo visitare quasi un'intera città comodamente seduti davanti al nostro schermo... Certo, mancano gli odori, i suoni e i rumori… e sicuramente la presenza delle persone con le loro faccette 'sfuocate' per ottemperare alle leggi della privacy, prive di espressione, non sono di grande compagnia, ma la nostra esperienza visiva ce la siamo fatta.

Da sinistra dall'alto, in senso orario: Città delle Arti e della Scienza, Valenza, Spagna (Santiago Calatrava); Città delle Arti e della Scienza, Valenza, Spagna (Santiago Calatrava); Bibliothèque Nationale de France, Parigi, Francia (Dominique Perrault); Casa da Música, Porto, Portogallo (OMA)
Da sinistra dall'alto, in senso orario: Città delle Arti e della Scienza, Valenza, Spagna (Santiago Calatrava); Città delle Arti e della Scienza, Valenza, Spagna (Santiago Calatrava); Bibliothèque Nationale de France, Parigi, Francia (Dominique Perrault); Casa da Música, Porto, Portogallo (OMA)
Quello che ieri era possibile solo tramite l'esperienza personale in situ, o grazie a evocative cartoline e ai molti reportage dei diversi fotografi, oggi è a portata di mano, e di occhio, tramite computer e telefoni intelligenti di nuova generazione. Una grossa parte del pianeta, per lo più quella urbanizzata, è stata letteralmente decomposta in milioni di frame raccolti in maniera arbitraria, senza la scelta di una precisa inquadratura, e ricomposto attraverso software in un'unica e continua immagine navigabile. La creazione dell'immagine dell'ambiente avviene attraverso un metodo di mappatura fotografica, metodico e meccanico, con una ben precisa tecnologia e un'altrettanto precisa applicazione di essa, prevedendo inoltre la fruizione del risultato ottenuto tramite visualizzazione a monitor e relativa 'navigabilità' delle immagini. L'esperienza di fruizione del reale avviene attraverso una sua rappresentazione oggettiva e non interpretativa: un mezzo nuovo per fruire di un'immagine nuova della realtà.

Da sinistra dall'alto, in senso orario: Museo del Louvre, Parigi, Francia (I.M. Pei);
Habitat 67, Montréal, Québec, Canada (Moshe Safdie); (sullo sfondo) Torre Agbar, Barcellona, Spagna (Atelier Jean Nouvel); The Morgan Library and Museum, New York, USA (Renzo Piano Building Workshop)
Da sinistra dall'alto, in senso orario: Museo del Louvre, Parigi, Francia (I.M. Pei); Habitat 67, Montréal, Québec, Canada (Moshe Safdie); (sullo sfondo) Torre Agbar, Barcellona, Spagna (Atelier Jean Nouvel); The Morgan Library and Museum, New York, USA (Renzo Piano Building Workshop)
Ho sempre utilizzato il sistema di visualizzazione delle città messo a punto e fornito da Google Satellite e Street View. L'ho usato soprattutto per individuare le aree delle derive urbane, oggetto di alcuni miei progetti fotografici. In questi casi, utilizzo il software come se fosse una carta geografica composta da immagini, utile a orientarmi nella realtà al momento dell'esperienza diretta. Ho realizzato con lo stesso approccio il progetto fotografico qui presentato, ma scegliendo questa volta come oggetto degli scatti la rappresentazione stessa della città fornita da Google Street View sul monitor del mio computer. Considerando questa nuova realtà di pixel come territorio di scoperta è stato possibile, scegliendo diversi punti di osservazione nello spazio virtuale, realizzarne una vera e propria documentazione fotografica. Pur non essendoci mai stato, ho fotografato la città. Andrea Bosio

Andrea Bosio è nato a Genova nel 1980 e ha studiato architettura e fotografia a Genova e Lione.
Da sinistra dall'alto, in senso orario: Stadio olimpico, Montréal, Québec, Canada (Roger Taillibert); Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa, Berlino, Germania (Peter Eisenman); Reichstag, Berlino, Germania (Norman Foster); Potsdamer Platz Berlino, Germania (Renzo Piano Building Workshop)
Da sinistra dall'alto, in senso orario: Stadio olimpico, Montréal, Québec, Canada (Roger Taillibert); Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa, Berlino, Germania (Peter Eisenman); Reichstag, Berlino, Germania (Norman Foster); Potsdamer Platz Berlino, Germania (Renzo Piano Building Workshop)

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