Una piattaforma di dialogo che nella prima edizione vede tra i suoi ospiti principali – oltre al famoso architetto e paesaggista portoghese João Nunes, “padre spirituale” della manifestazione, che a Cagliari ha firmato il progetto del Parco urbano di Sant’Elia – anche Michael Jakob, Barbara Aronson, Günther Vogt, Els Verbakel, Henri Bava, Christophe Girot, Franco Farinelli, Peter Latz, Pedro Campos Costa, João Gomes da Silva, Atelier F/C Arquitectura Paisagista, Baldios Arquitectos Paisagista, Studio Raumlabor.
“Cagliari ha le caratteristiche necessarie per candidarsi a diventare, nei prossimi anni, uno dei luoghi nodali del dibattito sul paesaggio: una città la cui complessità offre innumerevoli occasioni di indagine e riflessione sul rapporto tra uomo e natura”, spiega Paolo Frau assessore alla cultura e al verde pubblico del capoluogo sardo. “È innanzitutto una città molto antica, che porta evidenti le tracce dei millenni che l’hanno attraversata lasciando il segno di continue sovrapposizioni e trasformazioni, ed è posta al centro di un sistema ambientale di straordinaria complessità. Infine, per la sua posizione geografica, si pone potenzialmente come osservatorio privilegiato delle trasformazioni che in questo ambito si stanno realizzando nell’area del Mediterraneo e nel mondo”.
Un miracolo, in un’area fortemente urbanizzata, divenuto uno dei simboli della città, ma anche del dialogo tra paesaggio naturale e paesaggio antropico.
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