La luce dell’ottone

Durante la settimana del Salone del Mobile 2017, Ghidini 1961 ha presentato diversi nuovi oggetti in ottone: complementi raffinati ed eclettici ma anche arredi componibili. #MDW2017

Stefano Giovannoni, Flowers per Ghidini 1961
Ghidini 1961, forte dell’esperienza storica nella lavorazione di un materiale tanto prezioso come l’ottone quanto difficile da rendere perfetto, osa la finitura più ricca e raffinata, quella lucida come uno specchio; con un innato senso per l’equilibrio e l’eleganza affida, con la direzione artistica di Stefano Giovannoni, i numerosi progetti della collezione 2017 a diversi designer di respiro internazionale.

 

I risultati finali spaziano attraverso tutte le categorie di prodotto: dalle lampade di Branch Creative, Aldo Cibic, Studio Job e Richard Hutten che, oltre a diffondere la luce vivono dei riflessi sul corpo della lampada stessa di tutto l’ambiente circostante, agli specchi di Elisa Giovannoni, in cui un poetico dettaglio rende sorprendente e alleggerisce anche la forma più familiare; alle molteplici declinazioni del tavolino, in stile cartoon alla Mendini o Giovannoni, o che cita il pensiero di Leonardo Da Vinci nel caso del progetto di Richard Hutten.

I bagliori dell’ottone assecondano l’illusione ottica dei centrotavola di Noé Duchaufour–Lawrance che cambiano capacità di contenimento e funzione semplicemente mettendoli a testa in su o in giù.

Il portaombrelli, ancora di Richard Hutten, oggetto quasi sempre dimenticato, nascosto e poco curato essendo solo di servizio, diventa un piccolo gioiello dalle linee quasi nostalgiche e brocante.

Paolo Rizzatto, lampada a sospensione Sfere, per Ghidini 1961
Paolo Rizzatto, lampada a sospensione Sfere, per Ghidini 1961
Con un cambio di scala inaspettato Paolo Rizzatto immagina uno stesso elemento portante, una sorta di colonnina con capitello, finitura ottone, su cui appoggiano piani di vari materiali, per dar vita ad un vero e proprio sistema da customizzare e comporre in funzione di esigenze non solo di interior design ma anche di contract: lasciando spazio alla più libera interpretazione ed uso di tavoli e libreria. E una lampada a sospensione a libera interpretazione nello spazio, dove quattro sfere d’ottone, forme archetipe ed elementari, possono assumere diverse configurazioni, in un equilibrio di contrappesi.


3–9 aprile 2017
Ghidini 1961
Officine Stendhal
via Stendhal, 35 Milano

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