Facies

La mostra all’Urban Center di Bologna utilizza il modello di architettura come strumento di analisi per una serie di casi studio estrapolati dalla contemporaneità.

Luigi Caccia Dominioni, Condominio in via Massena, via Massena 3 Milano, 1958-1963.
Le architetture che popolano la città celano spesso, oltre la maschera attraverso la quale si relazionano con lo spazio pubblico, contenuti impercettibili, come se si fosse interrotta la relazione fra oggetto e soggetto, e con essa si fossero perduti una serie di significati, isolando il volto dell’architettura in un silenzio che esalta la fissità della sua immagine.
A sinistra: Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Palazzo Montedoria, via Pergolesi 25 Milano, 1964-1970. A destra: Luigi Caccia Dominioni, Edificio per abitazioni e negozi, via Santa Croce 3 Milano, 1959-1964
In apertura: Luigi Caccia Dominioni, Condominio in via Massena, via Massena 3 Milano, 1958-1963. Qui sopra: A sinistra: Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Palazzo Montedoria, via Pergolesi 25 Milano, 1964-1970. A destra: Luigi Caccia Dominioni, Edificio per abitazioni e negozi, via Santa Croce 3 Milano, 1959-1964
A questi contenuti “Facies” cerca di rivolgere la propria attenzione utilizzando lo strumento della rappresentazione, e in particolare il modello, per indagare una serie di casi studio estrapolati dalla contemporaneità rivelando i mondi di forme che li popolano e ritrovando frammenti di quello stesso mondo all’interno di una serie di facciate che appartengono ad un contesto temporale e spaziale diverso, la Milano degli anni Cinquanta e Sessanta.
A sinistra: Giulio Minoletti con Luigi Mattioni e Giuseppe Chiodi, Sede della società Liquigas (oggi Gabetti), corso Venezia 5 Milano, 1950-1953. A destra: Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Edificio del Politecnico di Milano, via Bonardi 9 Milano, 1960-1964
A sinistra: Giulio Minoletti con Luigi Mattioni e Giuseppe Chiodi, Sede della società Liquigas (oggi Gabetti), corso Venezia 5 Milano, 1950-1953. A destra: Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Edificio del Politecnico di Milano, via Bonardi 9 Milano, 1960-1964
Porzioni di facciate, ricostruite attraverso modelli tridimensionali, restituiscono una sequenza in cui le variazioni rivelano, nella purezza delle geometrie, le relazioni formali in tutte le loro declinazioni. Il chiaro-scuro dei volumi e delle ombre rende visibile il disegno delle facciate e allo stesso tempo rivendica il ruolo dello spazio: l’attributo della terza dimensione restituisce le relazioni plastiche a una dimensione “reale”.
A sinistra: Roberto Menghi, Marco Zanuso, Edificio per uffici in via Senato, via Senato 11 Milano 1947-1949. A destra: Attilio Mariani, Carlo Perogalli, Condominio in via Beatrice d’Este, via Beatrice d’Este 26 Milano, 1956‐1957
A sinistra: Roberto Menghi, Marco Zanuso, Edificio per uffici in via Senato, via Senato 11 Milano 1947-1949. A destra: Attilio Mariani, Carlo Perogalli, Condominio in via Beatrice d’Este, via Beatrice d’Este 26 Milano, 1956‐1957

6 aprile – 13 maggio 2017
Facies
a cura di Francesco Gulinello e Elena Mucelli
prodotta dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna
Urban Center
piazza Nettuno 3, Bologna

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