Gal Weinstein, Untitled, installazione, legno, mdf, dimensioni variabili, 2016. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Patrizia Giambi, Porta Wunderkammer, in collaborazione con Opifici Dal Re, feltro, 220 x 100 cm, 2017. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Patrizia Giambi, Separé Ombelico, in collaborazione con Opifici Dal Re, feltro, 210 x 165 cm, 2017. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Patrizia Giambi, Porta Office, in collaborazione con Opifici Dal Re, feltro, 220 x 100 cm, 2017. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Gal Weinstein, Untitled, installazione, legno, mdf, dimensioni variabili, 2016. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Gal Weinstein, Untitled, installazione, legno, mdf, dimensioni variabili, 2016. Courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista
Le opere degli artisti suggeriscono tutte una connessione con corrispettivi oggetti del quotidiano, ma le porte di Patrizia Giambi in collaborazione con Opifici Dal Re, così come la cucina sgretolata di Gal Weinstein, rivelano, ad una analisi ravvicinata, una vocazione che tradisce una spinta al dis-abitare piuttosto che all’abitare. Porte che non riparano, né isolano, una cucina in cui non si può cucinare, un separé che non protegge la privacy. Invece di invitare ad una rassicurante idea di focolare domestico, una volta uscite dallo studio dell’artista, le opere palesano la loro inadeguatezza ad essere usate, mostrando una sostanziale separazione tra i significati dell’opera e la sua effettiva fruizione.
29 marzo – 20 maggio 2017
I disabitanti
Riccardo Crespi Gallery
via Mellerio 1, Milano