Mattotti: primi lavori

La rassegna a Casa Cavazzini, Udine, è la premessa fondamentale per capire il lavoro di Lorenzo Mattotti, all’epoca illustratore giovane ed entusiasta.

Tutto si può raccontare, anche la realtà di una piccola provincia italiana. Questo è il preciso intento del giovane Lorenzo Mattotti che a Udine visse la prima formazione che, a sua volta, sarà raccontata nella mostra “Mattotti. Primi lavori”. La rassegna che si tiene a Casa Cavazzini – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine – è la premessa fondamentale per capire il lavoro di Lorenzo Mattotti, attualmente presentato nella mostra “Mattotti. Sconfini” a Villa Manin fino al 19 marzo, secondo le intenzioni dell’ideatrice e curatrice Giovanna Durì e della cocuratrice Vania Gransinigh, conservatore di Casa Cavazzini.

 

La mostra di Udine offre una panoramica sulla produzione iniziale di Mattotti, incentrata sullo sguardo di un illustratore giovane entusiasta di poter cogliere e descrivere (con una narrazione ironica) quello che aveva intorno: i concerti perché forte era l’interesse per la musica, gli eventi sociali cui l’artista partecipava, ma anche l’emarginazione sociale e la malattia mentale. Udine, piccola città di provincia, aveva la stessa importanza di una grande città per Mattotti che anche qui poteva vivere esperienze fondamentali per la sua formazione di persona e di artista. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un giovane artista alla ricerca di un proprio stile, attratto quindi da figure/personaggi e situazioni spesso ai margini della società, molto caratterizzate, interessanti per essere raccontate attraverso fumetti con uno stile rapido che vuole cogliere realtà diverse e non “ufficiali”.

 

L’occhio e l’atteggiamento sono quelli di un Mattotti apolide (pur con formazione udinese), abituato a vivere in posti diversi, incontrare e conoscere, appunto, realtà differenti. Ne è un esempio il primo libro di Lorenzo Mattotti Alice Brum Brum, pubblicato con questo titolo nel 1977 e riproposto ora in tiratura ridotta in occasione della mostra udinese con il titolo che l’artista, insieme all’autore Jerry Kramsky, aveva scelto allora: La realtà è strabica, cambiato in quello poi diffuso dal primo editore (Ottaviano Editore). Il ciclo di lavori selezionato per l’evento di Udine, tra cui anche alcune tavole di Alice Brum Brum/La realtà è strabica, è declinato attraverso fogli, fogliettini anche piccoli ed è esposto in uno spazio intimo e particolare di Casa Cavazzini dando modo così al visitatore di concentrarsi su quel focus preciso che ha per oggetto la mostra.


25 febbraio 2017 – 4 giugno 2017
Mattotti: primi lavori
Casa Cavazzini – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine
Curatori: Giovanna Durì con Vania Gransinigh

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