Hippie Modernism

Il BAMPFA di Berkeley ha presentato “Hippie Modernism: Cinema and Counterculture, 1964– 1974”, una rassegna sul cinema radicale degli anni Sessanta e Settanta.

Courtesy del California College of the Arts, San Francisco, The Sommer Collection. © CCA/C archivi alla California College of the Arts Libraries, San Francisco, California. Foto Robert Sommer.
The University of California, Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive (BAMPFA) ha annunciato “Hippie Modernism: Cinema and Counterculture, 1964– 1974”, una rassegna cinematografica di quattro mesi che si concentra nel cinema radicale degli anni Sessanta e Settanta. La serie è pensata parallelamente a “Hippie Modernism: The Struggle for Utopia”, una mostra che esamina il periodo delle controculture e della loro intersezione con arte, architettura e design.
Hélio Oiticica e Neville D’Almeida, CC5 Hendrixwar/Cosmococa Programa-in-Progress, 1973
In apertura: Courtesy del California College of the Arts, San Francisco, The Sommer Collection. © CCA/C archivi alla California College of the Arts Libraries, San Francisco, California. Foto Robert Sommer. Qui sopra: Hélio Oiticica e Neville D’Almeida, CC5 Hendrixwar/Cosmococa Programa-in-Progress, 1973
Sulla base delle risposte artistiche al fermento sociale, culturale e politico degli anni Sessanta e Settanta, “Cinema and the Counterculture” esamina gli scenari di un periodo carico di innovazione estetica e impegno politico. La rassegna comprende documentari, fiction e cinema sperimentale – generi che spesso si ibridano tra loro. I film di questa sera raccontano senza filtri i movimenti di controcultura che hanno sconvolto la politica, la cultura e la società di quegli anni.
Anderson William Lloyd e Gary Anderson con il simbolo del riciclo alla Container Corporation of America
A sinistra: Anderson William Lloyd e Gary Anderson con il simbolo del riciclo alla Container Corporation of America. A destra: Isaac Abrams, Hello Dali, 1965. Courtesy l'artista
Mentre i mass media e il cinema commerciale hanno ritratto le controculture come ingenue e inefficaci, violente e pericolose – con connotazioni razziste e sessiste – qui i registi propongono prospettive differenti. Dalle intricate animazioni d’avanguardia ai ritratti critici della scena pop, “Hippie Modernism: Cinema and Counterculture” è piena di immagini che sono oggi vitali e coinvolgenti come lo erano cinquanta anni fa.

fino al 31 maggio 2017
Hippie Modernism: Cinema and Counterculture, 1964– 1974
a cura di Lawrence Rinder and Greg Castillo
BAMPFA
2155 Center Street, Berkeley

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