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As cold as white stone
In mostra alla Ayyam Gallery a Beirut, “As Cold as a White Stone” esplora quello che Lara Zankoul definisce “l’intorpidimento e il gelo dei rapporti umani in epoca contemporanea.”
Durante una recente residenza artistica in Italia, dove ha studiato la storia dell’arte locale, Lara Zankoul ha scoperto le cave di marmo di Carrara attraverso le immagini surreali di Matteo Basile. Nella serie Pietra Santa dell’artista italiano lo sfondo genera un ambiente ultraterreno in cui si svolgono incubi e distopie.
Lo sfondo delle immagini di Zankoul è disegnato dallo stato di saccheggio e distruzione delle cave. La fotografa costruisce scene le cui figure rappresentano “la natura delle interazioni umane in un mondo dominato dalla vita virtuale, dall’individualismo e l’egocentrismo.” I personaggi sono anonimi, i loro volti sono nascosti e i loro corpi sembrano essere confusi, congelati, isolati.
Lo sfondo completa lo stato d’animo dei soggetti ritratti, gli spigoli vivi artificiali definiscono la forma delle pietre. Gli scenari rappresentano l’alienazione umana in una società iper-connessa: un ambiente costruito (virtuale) spogliato di interazione umana e privo di umanità.
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Lara Zankoul, Schizophrenia, dalla serie As Cold as a White Stone, 110 x 160 cm. Fotografia su carta di cotone da archivio, edizione di 5, 2016
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Lara Zankoul, Untitled,dalla serie As Cold as a White Stone, 110 x 160 cm. Fotografia su carta di cotone da archivio, edizione di 5, 2016
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Lara Zankoul, Made of Marble,dalla serie As Cold as a White Stone, 110 x 160 cm. Fotografia su carta di cotone da archivio, edizione di 5, 2016
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Lara Zankoul, Untitled,dalla serie As Cold as a White Stone, 110 x 160 cm. Fotografia su carta di cotone da archivio, edizione di 5, 2016
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fino al 4 febbraio 2017 Lara Zankoul. As Cold as White Stone Ayyam Gallery Beirut
Zeitoune Street, Beirut, Libano