Padiglione Turchia

Sfidando le crescenti limitazioni tra i confini di religione, lingua, razza, nazionalità, etnia e genere, Bastarda è una nave lunga 30 metri che collega metaforicamente Istanbul e Venezia.

Turkish Pavilion, Venice Architecture Biennale, 2016
Darzanà è un progetto sulla violazione delle frontiere e sull’ibridazione. A cura di Feride Çiçekoğlu, Mehmet Kütükçüoğlu e Ertuğ Uçar, in collaborazione con Cemal Emden e Namık Erkal, il padiglione si trova nella Sale d’Armi all’Arsenale, coordinato dalla Istanbul Foundation for Culture and Arts (IKSV).
Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Darzanà, Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Lunga 30 metri di lunghezza e del peso di quattro tonnellate, la nave è stata costruita utilizzando più di 500 pezzi che comprendono sette chilometri di cavi di acciaio e materiali abbandonati trovati in loco, tra cui stampi di legno, mobili scartati, insegne e frammenti di barche.
Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Darzanà, Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Il Padiglione della Turchia sfida le crescenti limitazioni tra i confini di religione, lingua, razza, nazionalità, etnia e genere. Il progetto mette in evidenza il patrimonio culturale e architettonico come un bene comune condiviso tra gli arsenali di Istanbul e Venezia. Per la Biennale di Architettura 2016, Bastarda, rappresenta un’ultima nave metaforica, costruita con materiali ritrovati nella vecchia darsena di Istanbul e trasportati a Venezia per suggerire una nuovo legame col Mediterraneo.
Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Darzanà, Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Nonostante le loro identità differenti e ben definite, Venezia e Istanbul, erano un tempo vetrina di notevoli cantieri navali. Così come “bastardo” anche “darzanà” è una parola ibrida, e proprio in onore a questa mescolanza, la nave Bastarda crea un ponte tra i due cantieri: uno in stato di abbandono nella megalopoli di Istanbul, l’altro risplendente di vita in quella città-museo che è Venezia.
Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Darzanà, Padiglione Turchia, Biennale di Architettura di Venezia, 2016
Darzanà solleva la questione se sia possibile o meno trasformare le frontiere, i fronti e altri luoghi di conflitto in soglie e in spazi di consenso. In quest’ottica, Bastarda diventa un vascello che viola tutte le frontiere. È arrivato a Venezia, e finirà per tornare a Istanbul, viaggiando avanti e indietro per il Mediterraneo, proprio come hanno sempre fatto nel corso della storia le lingue, le forme architettoniche e le persone. Con Darzanà, si dichiarano inutili tutte le linee di demarcazione, sui mari e tra le parole.

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