Partire dai materiali

Venti progetti nati dal master “Material Futures” integrano materiali e processi analogici e digitali alla ricerca di nuove risposte a esigenze, desideri e sfide del futuro. #MDW2016

Material Futures, Saint Martins College
Nel ricco e vivace mondo delle scuole di design che ha animato anche quest’anno zona Ventura, l’area occupata dai risultati del master “Material Futures” del Central Saint Martins College of Arts & Design, parte dell’University of the Arts di Londra, ha sicuramente giocato la parte del leone per la varietà e la spettacolarità del lavoro di indagine presentato.
Material Futures, Saint Martins College
In apertura: Hanan Alkouh, Sea-Meat Seaweed, alga marina in sostituzione della carne suina. Material Futures, Central Saint Martins College of Arts & Design, Ventura Lambrate 2016. Sopra: Lesley-Ann Daly, Anthropomorphic Sensory Augmentation, organi umani collegati a sensori per consertirne l'ascolto
Questo corso fino a un paio di anni fa si chiamava Textile Futures, ma aveva già nel proprio DNA un raggio d’azione molto ampio, perché ha sempre concentrato la propria ricerca sui materiali, intesi come punto di partenza del processo di progettazione. I progetti degli studenti esplorano l’intersezione tra artigianato, scienza e tecnologia, spaziando tra moda, architettura, design di prodotto, comunicazione e critica. Quest’anno, sotto la guida di Kieren Jones, la ricerca è partita da temi importanti a livello globale quali i cambiamenti climatici, le risorse rinnovabili e la cittadinanza digitale per arrivare a definire future applicazioni per cure mediche, energia sostenibile, migrazione e biologia sintetica.
Valentina Coraglia, Inedible Futures
Valentina Coraglia, Inedible Futures, farfalla di pasta gigante realizzata coi detriti de l'Aquila. Material Futures, Central Saint Martins College of Arts & Design, Ventura Lambrate 2016
Il progetto Inedible Futures dell’italiana Valentina Coraglia ha presentato una sorta di farfalla di pasta gigante fatta con detriti del terremoto dell’Aquila: un modo per chiedersi se il design può essere uno strumento per portare l’attenzione su temi socio-culturali. Il materiale di lavoro di Lesley-Ann Daly sono stati invece gli organi umani. Nel suo Anthropomorphic Sensory Augmentation li collega a dei sensori che possono consentirci di ascoltare i loro rumori e farci entrare in contatto con il nostro stato di salute.
Benedetta Martino, Daily Fetish
Benedetta Martino, Daily Fetish, portate del pranzo feticiste per allentare la pressione. Material Futures, Central Saint Martins College of Arts & Design, Ventura Lambrate 2016
Daily Fetish di Benedetta Martino si chiede se nella nostra vita di tutti i giorni ci possa essere posto per situazioni feticiste che ci aiutino ad allentare la pressione: con foto e video propone una lettura in questa chiave delle differenti portate del pranzo. Hanan Alkouh Sea-Meat Seaweed si interroga su come sarà la cultura legata all’allevamento e al consumo di carne in un mondo privo di animali e propone di mantenere la parte rappresentativa e formale, sostituendo solo il materiale. Il progetto Phantom Sensations di Niloufar Esfandiary consiste in un set di accessori che aiutano a combattere la sindrome dell’arto fantasma nelle persone che hanno subito un’amputazione.

12–17 aprile 2016
Material Futures

via Ventura 14, Milano

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram