Una biblioteca non è il guardiano della nostra cultura, è piuttosto un luogo che va verso le persone ed è proattiva. Ci fa riflettere sulla nostra società e sui cambiamenti del nostro tempo. Al piano terra c’è uno spazio per la riflessione e per le mostre, che è in contatto diretto con la città, per affrontare le varie sfide della nostra epoca.
Queste riflessioni permettono di integrare i libri e i documentari, in diretto contatto con le nostre preoccupazioni e concentrarsi su temi più specifici che poi rinvigoriscono la biblioteca all’interno di ogni piano con uno specifico spazio espositivo. Essa ci guida nella nostra ricerca della conoscenza con la possibilità di essere coinvolti a vari livelli: uno spazio per sedersi e discutere (con un caffè), sapere che cosa sta succedendo nel mondo (la notizia), prendere coscienza (un muro di DVD), saperne di più, giocare (nei laboratori), e “creare” (aree sperimentali).
“Io e il mondo” offre questo concetto di apertura verso l’esterno, ma non è solo l’idea di convocare il mondo all’interno ma anche fare della biblioteca un attore verso l’esterno. Per questo sono stati pensati dispositivi mobili e strumenti che consentono diversi livelli di partecipazione.
La diffusione verticale della conoscenza è sostituita da una diffusione orizzontale dove ognuno diventa responsabile e attore del proprio sviluppo. La biblioteca non è solo un luogo di ricerca e di libri ma offre strumenti per acquisire autonomia sulle informazioni.
Bibliothèque de la Cité
Designer: Matali Crasset
Completamento: 2015