Vivere alla Mollino

#128 Una mostra nello showroom Zanotta rende onore al grande maestro dell’architettura moderna, oltre che all’imprenditore che per primo ne scoprì i progetti dimenticati. salone#2015

Beppe Finessi, Vista dell'allestimento “Omaggio a Carlo Mollino”, Zanotta
Un buon contributo alla storia del design italiano l’ha sicuramente dato Zanotta, nata nel 1954 per iniziativa di Aurelio Zanotta e che ha all’attivo 550 progetti realizzati da 120 designer, tra cui maestri indiscussi come Enzo Mari, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Gio Ponti, Marco Zanuso, Gae Aulenti e Ettore Sottsass. 
Numeri e dati che sicuramente certificano lo spirito di curiosità e l’amore per il nuovo che ha sempre animato l’azienda, che ha nel proprio catalogo opere disegnate in un arco temporale molto esteso, dagli anni Venti ai giorni nostri. Sono state proprio la sensibilità e l’intuito di Aurelio Zanotta a consentirgli di scoprire e dare risalto per primo a una delle figure più poliedriche del Novecento, Carlo Mollino, i cui pezzi sono a catalogo Zanotta già dagli anni Ottanta: nel 1985 l’imprenditore presentò la sedia Fenis come primo “omaggio a Carlo Mollino”.
Beppe Finessi, Vista dell'allestimento “Omaggio a Carlo Mollino”, Zanotta
Calvi Brambilla, vista dell'allestimento “Omaggio a Carlo Mollino”, Zanotta
E “Omaggio a Carlo Mollino” è proprio il titolo scelto per ricordare il geniale progettista con la mostra ospitata nello showroom milanese dell’azienda e curata da Beppe Finessi.
La mostra è un occasione per fare un’immersione nel suo mondo fatto di sagome tutte curve e strutture organiche. “Un mondo appassionato e una vita intensa, vissuta come sfida alla storiografia ufficiale del design, che con fatica ha tentato di classificarne i primati”, afferma Finessi.
“Un lavoro complessivo spinto sempre al limite ma senza mai uscire fuori strada.
 Di certo un caso davvero unico. Spiazzante nella sua unicità, inventore di oggetti speciali che prima non c’erano, sempre distanti anni luce da tutto quello che la storia del design pian piano stava accogliendo: presenze domestiche come specchi i cui profili rimandano all’arte classica, o testiere di letti che riflettono la vita appassionata lì intorno, sedie e poltrone e comodini come sculture ossee che solleticano corpi in movimento, e tavoli che sono ancora oggi dei record costruttivi e un grande concentrato di saperi da ingegnere honoris causa”.

14–19 aprile 2015
Zanotta
piazza Tricolore 2, Milano

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