Milan Image Art Fair

La fiera italiana della fotografia d’arte dedica una sezione ai temi di Expo, una mostra all’archivio fotografico di Giuseppe Pellizza da Volpedo e una al libro d’artista.

Biddau Niccolò, <i>Changing Milano. Villaggio EXPO 2015 Cascina Merlata</i>, ripresa analogica, stampa su carta Hahnemühle Fine-art Baryta 325g, cm 200x100, ed. 1/5, courtesy Fabbrica Eos
Dall’11 al 13 aprile MIA Fair sbarca nel rinnovato quartiere di Porta Nuova Varesine al centro polifunzionale The Mall, con 145 espositori, tra i quali una ventina appartenenti alla sezione “Proposta MIA”, con fotografi indipendenti che si presentano senza il supporto di una galleria; e una decina di editori di settore italiani e stranieri.
Alla consueta formula che vede ogni galleria esibire la monografica di un suo artista, si accompagna la sezione dedicata al tema di Expo 2015, con più fotografi per ogni stand, accomunati da un percorso dal gusto curatoriale.
34.	Jan Kaesbach, <i>Assindia project. Rhein-Main</i>, 2013, stampa Lambda su carta Fuji DP II montata sotto plexiglass, cm 50x60, ed. 30, courtesy Alidem
In apertura: Biddau Niccolò, Changing Milano. Villaggio EXPO 2015 Cascina Merlata, ripresa analogica, stampa su carta Hahnemühle Fine-art Baryta 325g, cm 200x100, ed. 1/5, courtesy Fabbrica Eos. Sopra: Jan Kaesbach, Assindia project. Rhein-Main, 2013, stampa Lambda su carta Fuji DP II montata sotto plexiglass, cm 50x60, ed. 30, courtesy Alidem

Il palinsesto tessuto da Gianluigi Ricuperati prende le mosse dal testo di Roland Barthes La camera chiara per proporre nella cornice di MIA Fair un ricco calendario di incontri, dibattiti, approfondimenti.

Il programma culturale di MIA Fair vive anche del dialogo con le più interessanti realtà estere dedicate alla fotografia. Portano il proprio contributo di idee, esperienze e visioni sul futuro gli ideatori di alcuni tra i festival più importanti d’Europa: Oliva Maria Rubio, direttore artistico di PhotoEspaña Madrid e Krzysztof Candrowicz, già direttore dell’International Festival of Photography di Lodz e direttore artistico della Triennale di Amburgo, ideatore del network PhotoFestival Union.

Tobias Madörin, <i>Treme Treme, Sao Paolo, Brazil</i>, 2002, C-Print, cm 141x164, ed. 2/3 + 1 AP, courtesy Bildhalle
Tobias Madörin, Treme Treme, Sao Paolo, Brazil, 2002, C-Print, cm 141x164, ed. 2/3 + 1 AP, courtesy Bildhalle

Per festeggiare i primi trent’anni di attività del Musée de l’Elysée di Losanna, tra le istituzioni esclusivamente rivolte alla fotografia più importanti al mondo, è ospite di MIA Fair la sua direttrice Tatyana Franck; i responsabili del MoRE Museum, museo virtuale che conserva la memoria di progetti d’artista che non hanno mai trovato compimento, presentano infine un ideale catalogo di scatti inespressi.

Cristina Manasse, avvocato esperta in proprietà intellettuale e diritto dell’arte, e Joe Baio, collezionista e avvocato a New York, iniziando dall’emblematico caso Morel vs. AFP/Getty Images, commenteranno alcuni casi famosi relativi all’uso ed indebita appropriazione di immagini nonché la rilevanza di selfies, social networks e privacy sul mondo delle immagini fotografiche.

60.	Ekaterina Garkavaya, <i>#4</i>, 2014, collage digitale su plexiglass, cm 50x50, ed. 3, courtesy Ekaterina Garkavaya
Ekaterina Garkavaya, #4, 2014, collage digitale su plexiglass, cm 50x50, ed. 3, courtesy Ekaterina Garkavaya

Due gli approfondimenti proposti da MIA Fair con mostre ad hoc. Una offre un’indagine su uno tra gli artisti dell’Ottocento italiano che più di ogni altro ha riconosciuto e fatto proprie le potenzialità della nascente arte della fotografia come strumento per arricchire la sua pittura: Giuseppe Pellizza da Volpedo. Sarà un’edizione speciale del Premio Archivi “Tempo ritrovato – fotografie da non perdere” supportato da Eberhard & Co. e Io Donna a ospitare la mostra “Tempo ritrovato – Fotografie da non perdere. Il Quarto Stato e il territorio di Volpedo nelle fotografie del fondo Giuseppe Pellizza”, a cura di Daniela Giordi con opere provenienti dall’Archivio Pellizza da Volpedo.

L’altra mostra presentata da MIA Fair è “Uno sguardo lento – Il fotolibro d’artista in Italia”, grazie alla riflessione operata dai curatori Roberto Maggiori e Danilo Montanari. Un censimento a tutto tondo, il loro, che punta a restituire un panorama quanto mai ricco e articolato, che spazia dai progetti di grandi editori specializzati per arrivare al fenomeno del dummy e del self-publishing, con il fotografo ad essere protagonista di un processo creativo che lo coinvolge in modo totale: in veste sì di artista, ma anche di editor, grafico ed editore di sé stesso.

Debutta in Italia, nella cornice di MIA Fair, il progetto Economic Body: performance ideata e condotta dalla coreografa svedese Anna-Mi Fredriksson per la Fluxum Foundation di Ginevra. In scena un originale tentativo di raccontare le scienze sociali attraverso forme di arte partecipata, come la danza, nella creazione di un linguaggio non verbale che coinvolga il pubblico nella condivisione di concetti legati all’economia, alla politica, alla demografia. Temi spesso percepiti come ostici, addirittura impenetrabili per il grande pubblico: resi fruibili e immediati grazie alla freschezza dell’arte.

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