Dopoguerra italiano

In mostra al MAXXI un progetto speciale di Adrian Paci e Roland Sejko e uno di Flavio Favelli riflettono sulla nostra storia recente, letta attraverso la prospettiva soggettiva.

Adrian Paci e Roland Seijko, <i>Sue Proprie Mani</i>, 2015
In mostra contemporaneamente al MAXXI “Sue Proprie Mani”, un progetto speciale di Adrian Paci e Roland Sejko, e quello di Flavio Favelli “Gli angeli degli eroi”, entrambi commissionati da MAXXI arte ed entrambi nati da una riflessione sulla nostra storia recente.
Frutto della collaborazione tra Adrian Paci (Scutari, Albania, 1969, vive a Milano) tra i più interessanti artisti operanti in Italia, e Roland Sejko (Elbasan, Albania, 1968, vive a Roma) regista, vincitore di un David di Donatello con il documentario Anija – La Nave sulla migrazione degli albanesi in Italia nei primi anni Novanta, Sue Proprie Mani a cura di Cristiana Perrella è una riflessione sul tema dello sradicamento e della forzata lontananza dalla propria terra, sulla Storia letta attraverso la drammatica esperienza soggettiva, che prende le mosse da una vicenda del secondo dopoguerra italiano conosciuta da pochi.
Flavio Favelli, <i>Extra Purple</i>, collage di carte di cioccolatini con cornice 165x190 cm. 2014 (courtesy Francesca Minini, Milano)
In apertura: Adrian Paci e Roland Seijko, Sue Proprie Mani, 2015. Sopra: Flavio Favelli, Extra Purple, collage di carte di cioccolatini con cornice 165x190 cm. 2014 (courtesy Francesca Minini, Milano)

Sue Proprie Mani parte da una notizia di pochi anni fa: il ritrovamento, nei magazzini dell’Archivio di Stato albanese, di due sacchi di iuta segnati con l’etichetta “Corrispondenza dei cittadini italiani in Albania”. Centinaia di lettere, scritte per la maggior parte tra il 1945 e il 1946, di quegli italiani che alla fine della seconda guerra mondiale si trovavano in Albania in attesa di essere rimpatriati, e dei loro parenti in Italia. Lettere mai giunte a destinazione.

Sono pezzi di vita degli italiani rimasti in Albania alla fine del 1944, circa 24.000 tra ex-soldati, operai, medici, commercianti, ingegneri, giunti durante l’occupazione italiana, e che, a guerra finita con Enver Hoxha al potere, restano intrappolati e non possono tornare a casa, pedine di scambio in un gioco politico che durerà fino al 1949, quando l’Italia e l’Albania instaureranno rapporti diplomatici.

Adrian Paci e Roland Seijko, <i>Sue Proprie Mani</i>, 2015
Adrian Paci e Roland Seijko, Sue Proprie Mani, 2015

Girato nell’ex-palazzo di Re Zog a Durazzo, Sue Proprie Mani consiste in una video installazione su cinque grandi schermi, in ciascuno dei quali la macchina da presa, con un movimento lentissimo, cerca, scopre e accarezza sei personaggi. Sono delle presenze ambigue, vestiti in abiti d’epoca, che hanno tra le mani una lettera. Forse destinatari, forse mittenti, forse solo testimoni, appaiono e scompaiono davanti al nostro sguardo, mentre in sottofondo si ascoltano frammenti di quelle lettere mai lette.

Sue Proprie Mani è un’opera che porta alla luce una vicenda reale, elaborandone il peso emotivo e storico, per restituirlo in un’esplorazione di carattere universale del tema della perdita, dell’incomunicabilità, dell’irruzione degli eventi storici nei destini personali. Insieme alla video installazione vengono esposte anche le stampe delle lettere: una mappa illeggibile ma nello stesso tempo eloquente fatta di tracce di una comunicazione interrotta.

Flavio Favelli, <i>Lista dei caduti della portaerei Intrepid durante il suo servizio, USA</i>, foto Flavio Favelli 2014
Flavio Favelli, Lista dei caduti della portaerei Intrepid durante il suo servizio, USA, foto Flavio Favelli 2014
Il progetto di Flavio Favelli, Gli Angeli degli Eroi  pone lo sguardo su tutti i militari italiani caduti in missione all’estero. Una grande lista, un semplice elenco, dipinto sul muro della hall del museo, che ricorda le lapidi commemorative, con i nomi degli oltre 150 militari italiani caduti nelle missioni di pace nella storia della Repubblica, dalla prima vittima del 1950 fino ad oggi.
Nel 2011 moriva in Afghanistan il militare Luca Sanna e i parenti al funerale scrissero una preghiera su un cartello in suo onore: “Caro Luca grazie! Gli angeli degli eroi ti sorridono mentre ti fanno la scorta d’onore fino alla luce di Dio in paradiso!!! Viva l’Italia”. Gli Angeli degli Eroi vuole ricordare tutto questo.

2 aprile – 7 giugno 2015

Adrian Paci e Roland Sejko
Sue Proprie Mani

a cura di Cristiana Perrella
prodotto da Kube Studios, Tirana
costumi di Antonella Cannarozzi

Flavio Favelli
Gli Angeli degli Eroi

in collaborazione con Nosadella.due - Independent Residency for Public Art per la città di Bologna

MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4A, Roma



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