Confusion

“Confusion. Artisti iraniani nel labirinti romani”, a cura di Helia Hamedani, fa il punto sull’identià ibrida e raffinata di artisti iraniani che hanno scelto di studiare in Italia.

Maziar Mokhtari, former flour factory, 2013, particolare
“Siamo nati in Iran, ma siamo davvero iraniani? Spesso all’estero ci chiamano Persiani.
Il motivo non è ben chiaro ma secondo alcuni il cambio di nome avrebbe separato il paese dalla sua grande storia. L’Iran invece ricorda l’instabilità del Medio Oriente, il pericolo, la guerra, il nucleare. Ricorda un paese geo-politicamente problematico che ha causato fin troppi “guai” all’Occidente, romani compresi.
Sara Alavi
In apertura: Maziar Mokhtari, former flour factory, 2013, particolare. Qui sopra: Sara Alavi, L'alba di una casa sparita, 2014
Siamo venuti a Roma, caput mundi del vecchio impero, per studiare arte. Ma abbiamo conosciuto un’altra Roma. Un labirinto degli eventi dove orientarsi è complicato e trovare una via d’uscita ancora più difficile. Siamo arrivati quando Roma era diventata triste, schiacciata dalla crisi aveva dimenticato di essere fiera della sua bellezza e orgogliosa della sua grande storia.
E ora siamo invitati a presentare una mostra alla Temple University di Roma. Una mostra su di noi proprio quando il nostro Paese siede con i grandi al tavolo dei negoziati internazionali. Per la prima volta dopo la rivoluzione siamo invitati a partecipare a un dialogo volto a salvarci da quelle sanzioni che il blocco occidentale ci impone.
Leila Mirzakhani, Eden, video proiezione, 2013
Leila Mirzakhani, Eden, video proiezione, 2013
La confusione nasce da questo: non possiamo occuparci dell’uomo e della vita e ignorare la politica. Nel nostro caso, ancor di più, è la politica stessa che ci cerca e ci pone questioni troppo complesse a cui rispondere. Inoltre, come Iraniani siamo oggetto della visione orientalista degli “occidentali-romani”. Con formule stereotipate e generalizzanti appariamo esotici e favolosi per alcuni. Per gli altri siamo solo gente sfortunata, nata in un paese con regole folli. C’è persino chi si sorprende a scoprirci uguali a loro. In ogni caso il discorso del “noi e voi” resta marcato, quasi sempre inevitabile. A volte siamo noi a provocarlo. Con i nostri gesti, tanto comuni quanto inconsci, generiamo interpretazioni profondamente errate di quello che realmente siamo. Noi, che perlopiù, siamo stranieri anche a noi stessi?
Sara Alavi, 2014
Sara Alavi, 2014
Gli otto artisti partecipanti alla mostra hanno in comune solo il paese di origine e la loro scelta di studiare a Roma, all'Accademia di Belle Arti, e sono ben diversi nel loro pensiero e nel loro linguaggio artistico. Nulla di etnico/esotico è in loro manifesto ma in tutti è rintracciabile l’imprinting di due culture che arricchisce le loro storie e raffina le loro sensibilità. Nessuna delle opere presenti tratta specificatamente il tema della confusione, se non in senso identitario, ma è sufficente la loro presenza in un contesto comune, per trasmettere l'idea di una cornice frammentaria e confusa.
Leila Mirzakhani, Pietra, installazione, Ciac  Gennazzano, 2014
Leila Mirzakhani, Pietra, installazione, Ciac Gennazzano, 2014
L’identità di chi viaggia è un costante divenire. Qualcosa che prima non era e di cui non conosciamo l’evoluzione. Tutti i viaggiatori trasportano con sé, volenti o nolenti, la loro cultura. E come tutti sappiamo, l’unione di due culture non è mai solo la somma di entrambe. L’identità dello straniero è sempre in fieri e gli artisti con identità “ibrida” sono i testimoni originali di questa complessa evoluzione.” Scrive nel testo di presentazione la curatrice Helia Hamedani.
L’evento collaterale alla mostra, a cura di Amirali Ghasemi, è presentato da Parkingallery. Nato nel 1998, Parkingallery è uno spazio indipendente con sede a Teheran. Ha creato vari festival e un archivio composto di opere video e nuovi media realizzati in Iran e all'estero dal 2004. I lavori presenti sono video di artisti iraniani che trattano lo stesso tema della mostra. Superando l’accesso geografico limitato, il mezzo video rappresenta la promessa di un contatto con altri artisti iraniani.

dal 27 gennaio al 12 febbraio 2015
Confusion. Artisti iraniani nel labirinti romani
a cura di: Helia Hamedani
artisti: Sara Alavi, Navid Azimi Sadjadi, Arash Irandoust, Saleh Kazemi, Leila Mirzakhani, Maziar Mokhtari, Neda Shafee Moghaddam, Solmaz Vilkachi
Gallery of Art Temple University Rome
Lungotevere Arnaldo da Brescia 15 Roma

29 gennaio ore 17,30
Incontro con gli artisti
MAXXI
via Guido Reni, 4A Roma

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