Adoravo le orecchie perché, non essendo nostre, potevo sporcarle: mi rannicchiavo sempre lì, con il costume bagnato, i capelli umidi, mentre asciugavo le mani sui braccioli a salsicciotto. Ridisegnare una poltrona simile è compito arduo: ho dovuto lavorare senza nostalgia su questo modello, che per di più è spesso associato a malati o pensionati.
Desideravo una versione dai volumi opposti: leggera, strutturata e morbida. La costruzione della poltrona ha definito la sua linea e poi quella del resto della collezione, composta da un divano due posti e un pouf.”
Beau fixe nasce dal semplice accostamento di due elementi complementari: una struttura in metallo e un piumone. La struttura funziona come una grande pinza che stringe tra le ganasce formate dai montanti principali. E un piumone in pezzo singolo. La pinza lo segmenta e lo ripiega a pannelli rettangolari fino a formare i braccioli, la seduta, lo schienale e le orecchie.
Una struttura viene spesso concepita per supportare un materasso o dei cuscini e poi scomparire sotto un’imbottitura.
Sulla poltrona o il divano Beau fixe, essa resta visibile dal basso verso l’alto in quanto mantiene il piumone dalla seduta fino al poggiatesta, e questa grande morsa che unisce il metallo al tessuto è il fil rouge della collezione. Della struttura si vede unicamente un tratto in metallo nero opaco che affonda in un materasso morbido e rigonfio, diviso in rettangoli bombati simmetrici, come un cucchiaio in una meringa italiana. Se la collezione evoca le sedute di autovetture e aerei, lo fa in modo semplice e leggero; l’insieme si stacca dal suolo grazie ai suoi piedi slanciati; la seduta e lo schienale alto morbido si inseriscono tra le orecchie in tutta la lunghezza e i braccioli alti avvolgono l’utilizzatore in un microclima.
Per contrastare la calma della collezione Beau fixe, Inga Sempé ha voluto abbinarla a un tessuto che la anima e la rende caratteristica. Rifacendosi alle sedute composte da linee rette collegate da curve a goccia o ad arco, ha creato un motivo che riproducesse il susseguirsi di tratti e punti intercalati, a volte collegati, secondo un ritmo irregolare.
Da lontano sembra essere un tessuto in filo spesso, una sorta di tweed, ma si tratta semplicemente di una stampa su tela. Non è assolutamente figurativo, ma può ricordare un morse, una scritta in braille, o una rappresentazione stilizzata di granelli su uno stelo o alberi lungo una strada. La minuziosità del motivo permette di stamparlo a colori vivaci mantenendone il carattere discreto.
23–27 gennaio 2015
Ligne Roset
Padiglione 8, Stand D61/F62
Maison&Objet
Paris Nord Villepinte