Open Museum Open City

Oltre 40 artisti e molti altri partecipanti per un MAXXI che si trasforma in un nuovo “Foro Romano”, luogo di incontro, confronto e sperimentazione della cultura contemporanea.

Open Museum Open City
Immateriale, immersivo, incontrollabile, onnipresente, invisibile, il suono è l’aspetto più radicale e sperimentale dell’arte contemporanea, strumento perfetto per conquistare spazi di libertà espressiva, prospettiva inaspettata da cui osservare e analizzare la realtà.
Con “Open Museum Open City”, a cura di Hou Hanru – direttore artistico del MAXXI – e dello staff curatoriale del MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo e del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione, si compie un gesto radicale: il MAXXI viene totalmente svuotato, messo a nudo, per essere riempito di suono.
Open Museum Open city
In apertura: Francesco Jodice, Dubai_Citytellers (still da video), film, HD, 57', 2010 courtesy Galleria Michela Rizzo Venezia. Sopra: Jean-Baptiste Ganne, El Ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha, 2005-2014. Installazione luminosa MAXXI. Courtesy the artist
Saranno le installazioni site specific di Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean-Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm e RAM radioartemobile a riempire gli spazi del museo, trasformandoli in ambienti urbani o intimi, spirituali o politici, in una ridefinizione non solo dello spazio museale ma anche del suo significato di istituzione pubblica.

Ryoji Ikeda esplora, in modo molto diretto, l’evoluzione dell’intonazione della nota musicale “LA” in un’opera minimalista che ci spinge a contemplare il tema dell'origine delle cose, dell'origine del mondo.

Bill Fontana introduce i suoni del flusso dell’Acquedotto Vergine che scorre dalla sua sorgente nella Roma sotterranea e nelle sue fontane, evocando il movimento dinamico del tempo come forza primaria che definisce l'identità della Città Eterna (l’opera è stata realizzata grazie al contributo di Meyer Sound).

Haroon Mirza crea un dispositivo capace di portare all’interno del museo i suoni esterni, Justin Bennett realizza un’installazione sonora in 3D che trasforma parte di una galleria del MAXXI in uno spazio urbano e una seconda che sembra rispondere al nostro desiderio più recondito: conoscere il futuro.

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Justin Bennet, Untitled, 2014, collage e inchiostro su carta, 28 x 42 cm. Courtesy the artist

Cevdet Erek crea uno spazio cittadino in cui muoversi, danzare o riposarsi, condividere informazioni e creare un sentire comune. Per questo rimuove le balaustre di vetro, connette le terrazze delle Galleria 3 mediante rampe di scale, crea una piattaforma innalzando il livello architettonico preesistente, trasforma la galleria in un luogo esperienziale. Questa è la nuova piazza, un luogo capace di evocare alcune sensazioni tra le più diverse: la speranza, la resistenza, la rabbia, l’entusiasmo, la paura.

E ancora Philippe Rahm esplora il potenziale della composizione musicale per la creazione di una nuova dimensione architettonica, usando il contesto del museo per scomporre e ricomporre un brano di Claude Debussy. Nessuno è più coraggioso e folle del Don Quijote creato da Cervantes e tanto amato da Jean-Baptiste Ganne che ne realizza una traduzione in codice Morse con luci rosse lampeggianti: il discorso muto di un guerriero solitario, un invito all’azione, una dose di coraggioso utopismo.

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Cevdet Erek, A Room of Rhythms – Curva, 2014. Veduta dell’installazione al MAXXI, Roma. Photo Giorgia Romiti, courtesy Fondazione MAXXI

Francesco Fonassi con la sua installazione interattiva invita il pubblico a sperimentare la difficoltà esistenziale insita in un mondo privato della libertà misurandosi con la tensione tra desiderio e costrizione, tra curiosità e ostacolo. Lara Favaretto ci propone di affrontare la contraddizione tra lo sforzo che richiede la scultura e la vacuità di quello stesso sforzo.

RAM radioartemobile allestisce nel museo una postazione radio disegnata da H.H.LIM per trasmettere sul web e nel museo, contributi degli artisti e del pubblico e materiale d’archivio: una riflessione sulle istituzioni culturali, oggi che la radio equivale ad aprirsi alla rete globale e a raggiungere il mondo intero.

Al Centro Archivi di Architettura, l’installazione Voce di architetto_parole di architettura, curata dal MAXXI Architettura e da Tempo Reale, raccoglie in una partitura musicale i pensieri, le idee, le riflessioni di alcuni tra i maggiori protagonisti dell’architettura degli ultimi 50 anni.

Con “Open Museum Open City” il suono si rivela il mezzo perfetto per trasgredire, decostruire, superare i confini delle convenzioni e quindi strumento perfetto per la realizzazione di un nuovo modello di museo aperto. Se la società contemporanea ci spinge verso logiche di consumo e sensazionalismo, il museo deve invece proporsi come luogo di dibattito, creatività, immaginazione e scambio di idee come un nuovo Foro Romano, un modello innovativo di società civile.

Le installazioni presentate non solo comunicano sentimenti, emozioni e immaginari individuali e collettivi, ma contribuiscono a ri-definire le condizioni architettoniche dell’edifico, creano connessioni tra l’interno e l’esterno, tra l’istituzione e la città, tra il mondo artistico e le altre comunità, determinando le condizioni necessarie per incontri, interazioni, dibattiti pubblici.

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Bill Fontana, Sonic Mappings, 2014 – backstage | Fontana di Trevi, Roma, Courtesy the artist

Questo si traduce in un programma di eventi performativi che sono una parte fondamentale e integrante di “Open Museum Open City”, ai quali partecipano artisti, architetti, intellettuali, politici e naturalmente il pubblico: proiezioni di video e foto, performance, teatro, danza, musica, cinema, narrazioni, conferenze e dibattiti, legati alle diverse aree tematiche definite dalle installazioni e che propongono nuove forme artistiche e culturali, in cui gli spettatori non sono più osservatori passivi ma partecipanti attivi: una piattaforma per la sperimentazione di idee nuove, un laboratorio di vita democratica e innovativa.

Ogni giorno a partire dalle 15.00 gli spazi del museo si animeranno dunque con gli appuntamenti del programma, mentre la mattina sarà possibile immergersi esclusivamente nei suoni delle installazioni.

Grazie al contributo di Enel i giovani sotto i 26 anni potranno accedere gratuitamente al museo tutti i sabati e le domeniche per tutta la durata della mostra


dal 24 ottobre al 30 novembre 2014
Open Museum Open City
a cura di Hou Hanru, Anna Mattirolo e Margherita Guccione
MAXXI
Via Guido Reni, 4A, Roma

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