Un centinaio di opere di architettura, realizzate in Serbia tra il 1914 e il 2014, vengono presentate nella sala centrale. La selezione si basa sul successo di critica al momento in cui ogni progetto è stato realizzato, illustrando a come la nostra società e la professione di architetto sono state valutate dai contemporanei.

Ognuna delle cinque sezioni di parete della sala centrale ospita un elemento, che si distingue e definisce le opere in questione. I cinque elementi fondamentali scelti sono: la colonna, la parete, le aperture, i collegamenti verticali e il tetto. L'ordine scelto rompe con la cronologia e orbita intorno allo spettatore sfidandolo a individuare specifico e simile, vernacolare e internazionale, ordinario e straordinario.

Un unico progetto si distingue dai molti. Nel 1961 un audace progetto di Vjenceslav Richter è stato scelto per la costruzione del Museo della Rivoluzione delle Nazioni jugoslave e delle minoranze etniche. Nella sua esposizione del progetto, Richter ha dichiarato che lo scopo di questo museo era "di salvaguardare la verità su di noi". Nel corso dei decenni cambiamenti di sito, finanziamento e legislature hanno portato a ritardi e infine all'abbandono del progetto. Le fondazioni e il piano interrato del Museo rimangono, a testimonianza delle tribolazioni della società jugoslava e serba dello scorso mezzo secolo.

La video installazione a 3 schermi prende questi resti, e le idee originali di Richter, come suoi punti di partenza.

Serbia
14-14
Commissario: Ivan Rašković
Autori: Zlatko Nikolić, Aleksandar Hrib, Marko Salapura, Igor Sladoljev, Jelena Radonjić
Collaboratori: Srđan Keča regista, Andrea Palašti artista visivo
Sede: Padiglione ai Giardini

fino al 23 novembre 2014
14. Biennale Architettura
Fundamentals
Giardini, Venezia