Salone Satellite: Kkaarrlls

Con sguardo retrospettivo sugli ultimi cinque anni, l’Università di Karlsruhe fa il punto sulla sua collezione di oggetti dall’approccio sperimentale e spregiudicato.

            Al suo quinto Salone, la Staatliche Hochschule für Gestaltung a Karlsruhe (Università di Design ed Arti di Karlsruhe) sceglie il Salone Satellite per ricapitolare la “produzione” degli ultimi anni. Un bell’allestimento candido presenta su sottili piedestalli bianchi i modelli (bianchi anch’essi) dei migliori progetti realizzati dagli studenti negli ultimi cinque anni e presentati al FuoriSalone, a partire dal 2009, sotto l’etichetta di Kkaarrlls: una collezione di oggetti (arredi, lampade, tappeti e accessori per la casa) che condividono “una visione spregiudicata nei confronti del mondo degli oggetti”, per usare le parole dei curatori.
In apertura e sopra: Staatliche Hochschule für Gestaltung a Karlsruhe, Kkaarrlls, Salone Satellite 2013, Milano


Ripensare produzione, forma e materiali serve a innescare una riflessione sui prodotti e la loro funzione originale: dalla scrivania 2work table di Bastian Goecke, un tavolo versatile e multifunzione che ben rispondeva (già nel 2006) alla necessità di flessibilità e continui cambiamenti, ai cesti in plastica e midollino di Cordula Kehrer (selezionata quest’anno per la Biennale di Saint-Etienne) agli sgabelli tagliati direttamente da un tronco d’albero grazie a un braccio robotico.

Guardando i modelli nel loro insieme, emerge in sintesi l’approccio sperimentale e innovativo della scuola tedesca dove, tra gli altri, insegnano – o hanno insegnato negli anni – Werner Aisslinger, Jurgen Bey, Stefan Diez e James Irvine.

 

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