Un ponte a Lubiana

Il nuovo ponte sulla Ljubljanica, progettato da Jurij Kobe/atelier arhitekti, si confronta a distanza ravvicinata con la monumentale chiusa idrica di Jože Plecnik e l'imponente Cukrarna, il più grande zuccherificio dell'impero austroungarico ormai abbandonato.

A Lubiana ogni nuovo intervento rappresenta un'occasione per riprendere il dialogo con la storia, che sembra non essersi mai interrotto in un luogo dove anche i segni più recenti si sono inseriti nel tessuto storico con garbo e senza soggezione. Conferma questa tradizione il nuovo ponte sulla Ljubljanica progettato da Jurij Kobe/atelier arhitekti, che si confronta a distanza ravvicinata con la monumentale chiusa idrica di Jože Plecnik e l'imponente Cukrarna, il più grande zuccherificio dell'impero austroungarico ormai abbandonato. La nuova struttura stabilisce un dialogo con le preesistenze fatto di sottili rimandi: nelle linee asciutte ed eleganti riecheggiano la monumentalità astratta della chiusa prospiciente e la severità dell'architettura industriale attraversata dal ponte.

L'idea di progetto nasce dalla volontà di risolvere il tema della connessione con pochi e semplici gesti a partire dall'interpretazione dei caratteri del luogo, che presenta in questo tratto un notevole salto di quota fra le strade circostanti e le sponde del fiume. Da qui la scelta di concepire il ponte come un'infrastruttura articolata su due livelli, in grado di intercettare con un segno sintetico i diversi tracciati. L'impalcato superiore si collega così alle strade carrabili, concludendo a distanza di più di un secolo la tangenziale prevista dal Piano Regolatore di Max Fabiani dopo il terremoto del 1895; al di sotto dell'impalcato carrabile, una passerella più sottile collega le due sponde del fiume sistemate a parco come percorso ciclo-pedonale.
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Il semplice schema strutturale, composto da elementi orizzontali e sostegni verticali, è declinato in modo da enfatizzare il ruolo di ogni componente della costruzione. La due coppie di piloni in cemento rivestite in pietra hanno una forma affusolata che ottimizza il funzionamento strutturale e minimizza l'impatto dell'acqua tagliando la corrente del fiume. Allo stesso modo la sezione dei due impalcati è sagomata in relazione allo spessore della trave centrale e al passaggio dei sottoservizi comunali, nascosti dai pannelli di alluminio sabbiato e anodizzato. Il rivestimento asseconda quindi la forma della struttura, ma ne svela continuamente la natura cementizia.
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Le lastre di pietra e i pannelli di alluminio nascondono solo parzialmente i pilastri e le strutture orizzontali, componendo una serie di elementi bidimensionali che rivelano esplicitamente la loro natura di rivestimento. Il rivestimento 'scopre' i giunti tra pilastri e impalcato, che vengono così enfatizzati come punto di incontro tra gli elementi essenziali della costruzione. Anche l'incastro dei lampioni che illuminano l'impalcato superiore è sottolineato nei pilastri da una profonda scanalatura che interrompe il rivestimento.

Se la costruzione consiste nel mettere insieme le parti, il progetto diventa una sorta di racconto e rappresentazione di questo gesto fondativo. Ogni elemento 'mette in scena' il suo particolare ruolo nella composizione e si distingue per la sua specificità cromatica e materica: la struttura in cemento; il rivestimento in granito sloveno con venature bianche; gli elementi 'accessori' come le balaustre e i lampioni in ferro.

L'attenzione alla rappresentazione degli elementi architettonici e il trattamento dei materiali secondo uno spirito 'semperiano' che tende a rispettarne la natura, fanno parte di una profonda tradizione culturale condivisa dagli architetti che si sono formati con gli allievi di Plecnik alla Scuola di Architettura di Lubiana. In particolare Edvard Ravnikar, maestro di Jurij Kobe, elabora un sofisticato linguaggio attento all'uso dei materiali e ai dettagli costruttivi, declinando in chiave locale le ricerche più interessanti della generazione successiva ai grandi maestri del moderno. La fondamentale opera di Plecnik rimane comunque un riferimento irrinunciabile per l'innovazione dei linguaggi e la tensione verso una classicità assunta come valore universale.

Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana
Cliente: cuttà di Lubiana
Architetto: Jurij Kobe/atelier arhitekti
Costruzione: Iztok Turk
Collaboratori: Aleksandra Fatur, Mojca Gužic, Domen Bergoc, Gorana Stipec, Samo Mlakar, Tanja Bojc, Maja
Lunghezza: 500 m
Lunghezza ponte superiore: 150 m
Luce livello superiore: 14,20 m a 16 metri dal livello dell'acqua
Lunghezza ponte inferiore: 50 m
Luce livello inferiore: 9,40 m
Parcheggio: 10.000 mq
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia
Jurij Kobe/atelier arhitekti, il ponte Fabiani: un'infrastruttura a due livelli a Lubiana, Slovenia

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