Uovo Arts Festival

A Milano, l'undicesima edizione di Uovo Performing Arts Festival — appuntamento dedicato alle performing art — propone una miscela unica di linguaggi e formati che s'interrogano sull'idea di rappresentazione, tra verità e interpretazione, identità e autenticità.

Si svolgerà principalmente all'interno degli spazi della Triennale di Milano, fino al 24 marzo, il festival Uovo 2013 che presenterà, per la prima volta in Italia, i nuovi lavori di alcuni tra i protagonisti internazionali più acclamati nel campo delle performing arts. Post postmoderno o nuovo realismo? L'undicesima edizione s'insinua nel dibattito proponendo lavori che s'interrogano sull'idea di rappresentazione, di verità e interpretazione, identità, autenticità. Tra gli eventi collaterali organizzati da Uovo Project ricordiamo SuperUovo, Uovokids, Uovo Music, Uovo à la coque, UovoTv.

Anche quest'anno ci saranno grandi nomi della scena europea, ma non solo. Durante tutti i suoi undici anni di storia, Uovo ha cercato di portare per la prima volta nel nostro paese le punte più avanzate delle performing arts da tutto il mondo. Sin dall'inizio c'è stata la volontà di costruire un luogo di scoperta e di lancio per il meglio della nuova scena performativa italiana, sostenendo produttivamente alcune delle realtà più significative che la abitano.

Lo spettatore è chiamato ad assistere a lavori trascinanti e spregiudicati, a cominciare dalla provocatoria ultima creazione di uno dei più importanti coreografi contemporanei: Jérôme Bel (Francia), in prima nazionale con Disabled Theater, spettacolo realizzato insieme agli attori professionisti e portatori di disabilità del Theater HORA (Svizzera).
In apertura: Alessandro Sciarroni, <i>Flk-S</i>, performance, Uovo Festival 2013. Photo Matteo Maffesanti. Sopra: Giorgia Nardin, <i>All dressed up and nowhere to go</i>, performance, Uovo Festival 2013
In apertura: Alessandro Sciarroni, Flk-S, performance, Uovo Festival 2013. Photo Matteo Maffesanti. Sopra: Giorgia Nardin, All dressed up and nowhere to go, performance, Uovo Festival 2013
Grande attesa anche per l'irriverente (M)IMOSA di Cecilia Bengolea (Francia/Argentina), François Chaignaud (Francia), Trajal Harrell (USA), Marlene Monteiro Freitas (Portogallo), per la prima volta in Italia in una straordinaria pièce a quattro dedicata all'arte del Voguing — versione 'M' del ciclo Twenty Looks or Paris is Burning at The Judson Church, ultima in ordine di tempo della serie di creazioni in diverse 'taglie' costruite da Harrell intorno alla curiosa domanda: "Cosa sarebbe successo nel 1963 se qualcuno dalla scena del ballo di Harlem fosse sceso in città per danzare accanto ai primi postmoderni alla Judson Church?".

Presenza importante a Uovo 2013 quella di Saša Božic (Ungheria) — fondatore e anima con Barbara Matijevic e Željka Sancanin della storica compagnia croata K.O. kombinirane operacije con Love will tear us apart, prima parte della trilogia dedicata alle relazioni umane: un solo appositamente creato per la performer Petra Hrašcanec che mescola generi differenti dando vita a un oggetto sospeso tra il concerto rock, la confessione e la danza astratta.
Alessandro Sciarroni, <i>Flk-S</i>, performance, Uovo Festival 2013. Photo Matteo Maffesanti
Alessandro Sciarroni, Flk-S, performance, Uovo Festival 2013. Photo Matteo Maffesanti
Il tema delle relazioni, e quello dell'amore in particolare, ritorna anche nel lavoro di Gunilla Heilborn (Svezia), anche lei per la prima volta in Italia a Uovo con il suo This is not a love story, suggestivo e straniante racconto a due di quella che è oggi considerata la più importante coreografa e regista svedese e una delle principali di tutto il Nord Europa – vincitrice tra l'altro del Premio Guldbagge per il cortometraggio Hur gör man.

La giovanissima Giorgia Nardin presenta in esclusiva per il festival un'inedita lecture/demonstration dal titolo All dressed up with nowhere to go proposta in tandem con Romaeuropa, la più importante vetrina di performing arts della capitale e partner di grande prestigio per questa undicesima edizione.

Barokthegreat, formazione diretta dalla performer-coreografa Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, presenta in prima assoluta il suo nuovo lavoro L'attacco del clone, prodotto grazie al sostegno di Next, Laboratorio delle idee di Regione Lombardia.
Bengolea, Chaignaud, Harrell, Monteiro Freitas,<i>(M)IMOSA</i>, performance, Uovo Festival 2013. Photo Paula Court
Bengolea, Chaignaud, Harrell, Monteiro Freitas,(M)IMOSA, performance, Uovo Festival 2013. Photo Paula Court
Nuova tappa site-specific per il progetto La sagra della primavera Paura e delirio a Las Vegas di Cristina Rizzo, che vede in scena la co-fondatrice di Kinkaleri in un solo realizzato ad hoc sulle note della celebre composizione di Stravinskij.

Per la prima volta a Milano arriva il nuovo lavoro di Alessandro Sciarroni, FOLK-S Will you still love me tomorrow?, un'incredibile maratona di danza che prende spunto dallo Schuhplattler (ballo tipico tirolese) per riflettere sulla forza delle tradizioni popolari, e l'ironico e scanzonato N-esimo Progetto Fallimentare di QuaLiBò, spettacolo vincitore del Premio GD'A — Giovani Danz'Autori Puglia 2011, che vede protagonisti di un insolito duetto la danz'autrice Maristella Tanzi (ex-Sosta Palmizi, fondatrice di QuaLiBò) e Carlo Quartararo, tecnico della compagnia.

Farà una tappa speciale a Uovo 2013 il progetto Drive_IN #5 di Strasse, collettivo nomade di artisti con base a Milano: una performance per un solo spettatore alla volta, un viaggio in macchina tra realtà e visione lungo le strade della città di notte.
Sasa Bozic, <i>Love will tear us apart</i>, performance, Uovo Festival 2013. Photo Damir Zizic
Sasa Bozic, Love will tear us apart, performance, Uovo Festival 2013. Photo Damir Zizic
Altro appuntamento speciale, venerdì 22 marzo alle ore 18.00, nella suggestiva cornice della Fondazione A. Pini di Milano con Dialogo su Forsythe, vi sarà un incontro aperto al pubblico condotto dai critici di danza Francesca Pedroni e Marinella Guatterini: l'incontro affronterà alcuni dei temi fondanti del lavoro di uno dei più importanti coreografi viventi, William Forsythe, tornato in Italia dopo dieci anni di assenza con la sua Forsythe Company proprio grazie a Uovo e al Teatro Grande di Brescia nella primavera del 2012, per realizzare una serie di progetti tra Milano, Brescia e Venezia.

Anche quest'anno, tutti gli eventi e il backstage di Uovo performing arts festival saranno documentati in tempo reale attraverso materiali video e fotografici realizzati ad hoc su uovotv.com.
Cecilia Bengolea, François Chaignaud, Trajal Harrell, Marlene Monteiro Freitas, <i>(M)IMOSA, Twenty Looks or Paris is Burning at The Judson Church</i>, performance, Uovo 2013. Photo Paula Court
Cecilia Bengolea, François Chaignaud, Trajal Harrell, Marlene Monteiro Freitas, (M)IMOSA, Twenty Looks or Paris is Burning at The Judson Church, performance, Uovo 2013. Photo Paula Court
Barokthegreat, <i>L'attacco del clone</i>, performance, Uovo 2013
Barokthegreat, L'attacco del clone, performance, Uovo 2013

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