In un continuo gioco tra scale diverse e rimandi tra architettura e design, tra dimensione urbana e domestica, l'allestimento del piano si confonde con un grande plastico architettonico. Di nuovo, ma con leggerezza e ibridando le parti, ci muoviamo "dal cucchiaio alla città"... perché, qui, "il cucchiaio È la città"! Guardare un tavolo e trovarlo "urbanizzato"... Vedere una saliera e scoprirla "abitata"... Sono i nostri occhi a dare valore alle cose, ma basta uno schermo che faccia da filtro per portarci oltre l'abitudine. È il punto di vista che cambia la realtà e ci fa sperimentare una surreale passeggiata tra gli oggetti, che perdono così la loro valenza puramente funzionale e si scoprono "altro": sono parti di un mondo solo apparentemente paradossale, diventano scrigno delle nostre emozioni. Ci si può dunque scoprire a scalare un tagliere, a osservare un bricco in attesa della sua improvvisa eruzione, o pronti a tuffarsi in un vassoio in cui, fortunatamente, l'acqua non sarà mai troppo alta... Non ancora consumatori, né semplici possessori, ci ritroviamo custodi di simulacri che definiscono un nuovo orizzonte urbano. Dall'angolo di-vino alla foresta del gusto, il tradizionale zoning si riscopre a matrice culinaria, per assecondare tutti i sapori urbani... la toponomastica diventa così narrativa. Simbolo e metafora.
Il progetto nasce dalla collaborazione con Lago Maggiore Casalinghi, Camera di commercio del VCO e la sua azienda speciale Fedora.
Apparecchiare la città
Temporary Museum for New Design 2012
Sezione Discovering
via Tortona 27, Milano