Home is where I want to be (9–16 settembre 2012) è nata dal desiderio degli inquilini delle due case di aprire il proprio spazio domestico per sperimentare l'interazione con il pubblico e gli artisti coinvolti. Per Saul Marcadent, che ha curato il progetto, il punto cardine è sempre stato quello di non stravolgere gli spazi quotidiani, ma d'inserire le opere in modo molto naturale rendendole parte integrante delle abitazioni che le ospitavano.
Devo dire che l'esperimento è riuscito prima di tutto per la disponibilità degli artisti che hanno accolto con entusiasmo il progetto e in secondo luogo per la grande partecipazione di pubblico, che ha visitato le case con interesse e sensibilità. È stato un immenso piacere accompagnare gli ospiti nelle varie stanze della casa raccontando il lavoro degli artisti e raccogliere l'apprezzamento per questo tipo di iniziativa.
Bellissimo e prezioso anche il rapporto che si è creato con tutte le persone coinvolte nel progetto: gli artisti – Sara Mognol, Carolina Raquel Antich, Lucia Veronesi, Giada Fiorindi, Valentina Ciarapica, Matteo Stocco, Stefano Baracetti, Cristiano Guerri – gli inquilini – Silvia, Livio, Pietro e Saul – e la Cooperativa Ariele.
La mostra è stata pensata in autonomia rispetto al Festival Comodamente, ma la scelta di realizzarla negli stessi giorni credo si sposi con lo spirito del festival stesso, che è un contenitore, all'interno del quale queste iniziative possono trovare accoglienza.