Lorenzo Palmeri

Dalla serie di arredi per Stone Italiana alla nuova chitarra per msd Alchemix by Arpa Industriale, Lorenzo Palmeri, il designer italiano più eclettico del momento, racconta la sua #MDW2017 e il ruolo della musica nella sua vita privata e professionale.

Lorenzo Palmeri. Photo Gabriele Zanon
Per Lorenzo Palmeri, architetto di formazione, designer d’interni e di prodotto, insegnante dal 2007 e compositore, la musica fa parte della progettualità quotidiana. La musica è progetto assoluto non solo per un musicista o un direttore d’orchestra, ma anche per chi guarda e studia gli strumenti per farla nascere.
Il raggio d’azione di Palmeri copre un territorio vasto, costituito da tipologie di oggetti apparentemente lontani anni luce tra loro; dal pianoforte digitale a 88 tasti Mandala per Korg Italia (2006) alla lampada Promenad che ruota come una girandola per Valentiluce (2005) e fino all’asciugamani ad aria Magnum per Fumagalli progettato nello stesso anno, ma anche al tappeto per Nodus (2013) Erbamatta, il cui nome richiama lo stilema del fiore.
Delfi di Lorenzo Palmeri per Stone Italiana, 2017. Lavabo self-standing in quarzo ricomposto, con ripostiglio e porta ascugamani integrato
Delfi di Lorenzo Palmeri per Stone Italiana, 2017. Lavabo self-standing in quarzo ricomposto, con ripostiglio e porta ascugamani integrato
La storia d’amore con la musica è però fisiologica e inarrestabile, e continua con la progettazione di altri due strumenti, la chitarra elettrica Paraffina Slapster per Noah Guitar del 2006 e Paraffina Bass, il basso per la stessa azienda del 2013. Certo non mancano vasi e pareti componibili nel suo portfolio, sperimentazioni e allestimenti, soggetti abitualmente più riscontrabili nelle produzioni di un progettista. Anche sulla piccola scala, come la serie di fischietti colorati disegnati per Pandora e i deliziosi micro-cioccolatini “Home (Is Where I Want To Be)” fatti ad arte per Ernst Knam (2013), per il quale ha progettato anche il negozio di Milano (2015), concepito come fosse un teatro, tutto dedicato agli amanti dell’alta pasticceria, ma anche dell’estetica gastronomica.

 

Nel 2009, Palmeri pubblica anche il suo primo album, Preparativi Per La Pioggia, una scelta di brani realizzati con il contributo di firme quali Franco Battiato e Saturnino – ovviamente e splendidamente al basso. Ora si è in attesa del nuovo album promesso a breve mentre al Salone del Mobile di Milano presenta un lavabo selfstanding in quarzo ricomposto per Stone Italiana (debutto in fiera per l’azienda, presente con uno stand sempre firmato da Palmeri), completo di un porta-asciugamani e un piccolo nascondiglio per gli effetti personali e, sempre per la stessa azienda, il coffee table Orange a spicchi da comporre a piacere; una collezione da tavola, chiamata Formiche perché sono proprio loro a lasciare il segno sulla ceramica con tragitti geometrici e arzigogolati; e Navel, la nuova chitarra elettrica per MSD, una versione contemporanea dell’archetipo dello strumento.

Progettazione e musica: due belle ossessioni, oserei dire. Chissà quale delle due ispira maggiormente l’altra o se sono solo due confini diversi della stessa geografia.

 

Maria Cristina Didero: Iniziamo dal passato. Parlami dei progetti con Bruno Munari e Isao Hosoe, come ti ha arricchito questa esperienza e che tracce ha lasciato nella tua attuale vita progettuale.

Lorenzo Palmeri: Si tratta di due esperienze molto diverse tra loro, accomunate da ricchezza di stimoli e aneddotica infinita. Come accade con tutte le cose vissute, ho la sensazione che siano diventate una parte di me, ma non sono capace di mettere il dito su qualcosa di specifico. Forse, una certa tendenza a considerare in modo pragmatico e fattivo anche le cose che in prima battuta sembrano del tutto folli.

Percussioni Mallet's Family di Lorenzo Palmeri per la mostra “fabric Action. Nuovi impieghi della canapa”
Percussioni Mallet's Family di Lorenzo Palmeri per la mostra “fabric Action. Nuovi impieghi della canapa”

Maria Cristina Didero: Qual è l’essenza del tuo design?

Lorenzo Palmeri: L’idea del servizio. Anche nei progetti in cui è meno evidente.

Maria Cristina Didero: Che differenza c’è nel disegnare una pralina, un tappeto o una lampada – in altre parole, mi dici del tuo approccio al design?

Lorenzo Palmeri: Cerco di perseguire una sorta di attitudine progettuale che viaggia al di là e in un certo senso unifica le differenze di contesto, materiali, tecniche a disposizione, caratteri e propensioni delle persone che ti ingaggiano. La “progettualità” è il tema che mi interessa, affascina e appassiona, in me e quando lo scorgo negli altri. Si tratta di una categoria che credo viaggi al di sopra delle diverse discipline. Quando si entra in questa modalità non può esservi alcuna differenza, se non a livello di conoscenza del campo specifico.

Maria Cristina Didero: Cosa significa la musica per te e che ruolo ha nella tua vita privata?

Lorenzo Palmeri: La musica ha libero accesso in luoghi interiori cui difficilmente arrivano altre forme espressive. Si tratta di qualcosa che mi accompagna costantemente, a volte emerge una frase, a volte resta sul fondo. Diciamo che è come se vivessi con una sorta di colonna sonora. L’ascolto, sono aperto a tutto, senza preconcetto anche se poi rapidamente e senza rimorsi abbandono le vie che reputo poco interessanti. Sono attratto da ciò che riesce a darmi l’impressione di imparare qualcosa di nuovo, una zona che in me coincide spesso con il piacere. La stessa cosa accade con tutte le discipline, alle volte è una musica, altre un libro, un quadro, un fumetto, il progetto di qualcuno, un film. Genericamente ascolto musica solo quando sono in movimento, che sia a piedi, in auto, bicicletta o mezzi pubblici.

Chitarra elettrica Navel di Lorenzo Palmeri per MSD, 2017
Chitarra elettrica Navel di Lorenzo Palmeri per MSD, 2017

Maria Cristina Didero: E ha qualche ruolo particolare all’interno della tua vita professionale?

Lorenzo Palmeri: A livello di ascolto, non faccio molta distinzione tra privato e professionale, cerco di farmi guidare dal piacere e dalla gioia. Quando sono in fase di scrittura, mi lascio ossessionare dalle mie cose per metterle alla prova. Se mi stancano o non reggono l’ascolto ripetuto, le rielaboro o le abbandono con la stessa poca pietà che riservo ai progetti di design o architettura. Quando lavoro a qualcosa, di qualsiasi genere sia, non posso ascoltare musica.

Maria Cristina Didero: Mi racconti dell’avventura del primo album?

Lorenzo Palmeri: Be’, in primis, come spesso accade con i progetti che si perseguono, è stata un’esperienza ricchissima. Lavorare con queste persone è stato entusiasmante. Oltre che amici, sono degli “acceleratori” di esperienze. Nei tempi compressi della realizzazione di un disco accadono di fatto tantissime cose. Si operano scelte che in un attimo spostano completamente la direzione e il senso del lavoro di mesi. Infine, lavorare e cantare una canzone insieme a Franco Battiato, è un onore e un grande piacere.

Maria Cristina Didero: Qual è la particolarità della tua ultima chitarra?

Lorenzo Palmeri: Gli strumenti musicali incarnano la metafora perfetta del progetto di design. Sono oggetti che, per quanto belli, trovano senso nell’incontro con un essere umano, viceversa restano muti. Il lavoro sulla chitarra ha a che fare con archetipi antichi e modernissimi. La chitarra elettrica, per quanto sia uno strumento relativamente giovane, porta con sé una vera e propria epica, strutturata e articolatissima. Quando disegni uno strumento nuovo, dalle reazioni spropositate contro o a favore, te ne accorgi subito.

Vista dell'allestimento di Lorenzo Palmeri della mostra "The New Normal: Let’s recycle for life", per Eco-oh! alla Triennale di Milano
Vista dell'allestimento di Lorenzo Palmeri della mostra "The New Normal: Let’s recycle for life", per Eco-oh! alla Triennale di Milano. Photo Camilla Ferrari

Maria Cristina Didero: Non posso fare a meno di chiederti del tuo incontro con Lou Reed.

Lorenzo Palmeri: L’ho incontrato la prima volta in una serata stranissima e magica, insieme ai ragazzi Noah (Renato Ruatti, Gianni Melis e Mauro Moia), Saturnino, Guido Harari, Davide Tramontano. Mi ha abbracciato e riferendosi alla Paraffina ha detto: “that’s my guitar”. Ci sono poi state altre occasioni, in Italia e a New York, ma temo che il racconto si farebbe troppo lungo.

Maria Cristina Didero: So che insegni in Italia e all’estero: qual è il messaggio che dai ai tuoi studenti, e quali le differenze di approccio riscontrate tra studenti italiani e quelli delle altre nazioni.

Lorenzo Palmeri: Credo che l’insegnamento abbia qualcosa di sacro. In qualche modo mi spersonalizzo, non m’interessa manifestare un ego, o al limite lo utilizzo, per incoraggiare le persone a cercare la propria forma.

Vaso T Shirt di Lorenzo Palmeri per Il Coccio
Vaso T Shirt di Lorenzo Palmeri per Il Coccio

Maria Cristina Didero: Hai routine giornaliera?

Lorenzo Palmeri: Cerco di alzarmi presto per dedicarmi ad alcuni esercizi, diciamo di pulizia interiore. Non faccio colazione e assolvo il sacro e piacevolissimo compito di accompagnare i miei figli a scuola. Vado in studio e cerco di rimanerci il più possibile, anche se spesso ho appuntamenti che mi portano altrove, motivo per cui ho imparato a lavorare in qualsiasi luogo. Se non pranzo con persone che devo vedere, mi piace prepararmi il pranzo. Di solito lavoro fin verso le sette, poi torno a casa e quasi sempre ci resto.

Maria Cristina Didero: Un desiderio per il futuro o un progetto con cui vorresti confrontarti e perché?

Lorenzo Palmeri: Dato che non mi poni limiti, ti dico che vorrei progettare un albergo e misurarmi con la composizione di un’opera.

© riproduzione riservata

4–9 aprile 2017
Lorenzo Palmeri


Orange, Delfi, On-stage – Stone Italiana
Fiera Rho-Pero, Pad. 6, Stand F66
Adsint – Stone Italiana

Via Visconti di Modrone 27
Eco-Oh! The new normal!

Triennale di Milano
Chitarra Navel per msd Alchemix by Arpa Industriale

Pinacoteca di Brera, via Brera 28
Performance 7 aprile, h 19-20
Formiche

J&V Store, via Melzo 7
T Shirt vase – Il Coccio

la Rinascente, piazza Duomo
Mallet Family – Fabric Action

Vinyl Collection – Radio 101
Statale, via Festa del Perdono 7
Bulè – My Home Collection

Fiera Rho-Pero, Pad. 18, stand E15

Articoli più recenti

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram