Laboratorio collettivo

L’eclettico Jan Boelen, direttore del centro Z33 di Hasselt e della Biennale di Design di Lubiana, anticipa cosa possiamo aspettarci dalla 50ma edizione, dove a trionfare sarà l’aspetto corale.

Biennale come laboratorio collettivo

L’aspetto corale trionfa per il cinquantesimo anniversario della Biennale di Design (BIO) di Ljubljana, fondata nel 1964 e oggi diretta dall’eclettico fondatore (nel 2002) e direttore artistico di una delle più brillanti istituzioni nel campo, lo Z33, nonché responsabile del master in Social Design alla Accademia di Design di Eindhoven e chairman de Flemish Committee for Architecture and Design, Jan Boelen, un vero intellettuale del progetto.

Boelen avrà al suo fianco in qualità di cocuratori Cvetka Požar, storica dell’arte e curatrice al Museum di Architettura e Design di Ljubljana (MAO) e Maja Vardjan, architetto di formazione e anche lei curatrice al Mao oltre che del progetto “Silent Revolutions: Contemporary Design in Slovenia”.
BIO 50 Kick-off event, 13-14 February 2014
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
L’edizione che apre il prossimo 18 Settembre (fino al 7 Dicembre 2014) è peculiare per il suo forte accento collettivo e sperimentale declinato in diversi temi che affermano il design come una delle forze motrici del nostro tempo, capace di invader tutti i campi della nostra quotidianità e influenzarli positivamente. Dopo una open call che ha visto arrivare centinaia di application provenienti da tutto il mondo, Jan Boelen ha voluto affidare a esperti di settore (tra cui il professore Tadej Glažar,  Rianne Makkink dello studio Studio Makkink & Bey, lo chef Klemen Košir e al food-curator Lucas Mullié, i designer Aldo Bakker, Judith Seng, Tina Hocevar, per citarne una parte) undici macro-temi: Affordable Living, Knowing Food, Public Water Public Space, Walking the City, Hidden Crafts, The Fashion System, Hacking Households, Nanotourism, Engine Blocks, Observing Space e Designing Life.
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014

Ogni argomento è indagato in maniera approfondita, vivace e innovativa come già i titoli lasciano immaginare. Operazione atipica: per la prima volta la sfida a ciò che il design può effettivamente regalarci proviene da individui che guardano a questa disciplina come a un motore in grado di permeare i molteplici e diversi “strati” del quotidiano in maniera puntuale, multidisciplicare e progressiva al tempo stesso.

Un work in progress di contenuti che ci sorprenderanno anche se già direzionati a mete precise; semi piantati in anticipo che frutteranno nei mesi in cui la Biennale si forma e cresce come una crisalide, e che durerà fino al momento della sua chiusura. Si raccoglieranno i frutti di ciò che è stato elaborato nei mesi dai vari team. Si andrà quindi a vedere idee e potenzialità ma anche concretezza e voglia di cambiamento.

I team sono invitati a collaborare e a condividere, altra sfida di questo “movimento di idee collettivo”. La collaborazione e la condivisione è confermata  dell’Award for Best Collaboration, selezionato da giurati illustri tra i quali il designer tedesco Kostantin Grcic, la critica inglese e autrice del libro Hello World: Where Design Meets Life, Alice Rawsthorn.

BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
Bio 50 sarà una biennale di individui che guardano nella stessa direzione e a un inedito, possibile futuro per il design. A Lubljana si dice: “La Biennale sta cercando persone per progettare i futuri scenari possibili per il design”.

Domus: Sotto la tua direzione questa Biennale 2014 prende l’aspetto di una manifestazione corale. Parlaci di questa specifica scelta.

Jan Boelen: Più che una scelta, la svolta di BIO 50 è stata una necessità. L’invito a occuparmi come curatore di questa Biennale mi ha fatto riflettere sul significato e sulla portata di una manifestazione di design oggi. Non aveva senso continuare con l’intento pedagogico di un concorso di design, cioè con la cornice in cui la BIO – come la maggior parte delle manifestazioni di design nate nel XX secolo – ha avuto origine. Allora il mondo era il luogo della produzione e della distribuzione di massa; oggi assistiamo a una transizione in direzione di scenari produttivi di piccola scala, locali e specifici, in cui il designer non è più un demiurgo onnipotente, ma uno degli elementi di una rete di collaborazione e di influssi reciproci. Qualunque manifestazione di design che voglia essere lo specchio della contemporaneità deve accettare pienamente questi cambiamenti, e per la BIO ciò significava una svolta in direzione della collaborazione e della complessità. Di qui nasce quella che hai chiamata manifestazione “corale”, in cui vari attori multidisciplinari si riuniscono, ciascuno con i suoi punti di forza e di debolezza, per creare qualcosa di nuovo.

BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014

D: Secondo te qual è il futuro del design?

JB: Il design è diventato una forma di indagine, una forma di potere e una forma di servizio. La disciplina, oggi, può essere uno strumento per analizzare e trasformare le idee sul modo di produzione industriale, sullo spazio pubblico e su quello privato, sui sistemi e sulle reti esistenti. Poiché il settore del design cresce in complessità e in molteplici direzioni diventa impossibile parlare di un singolo futuro del design. Si può invece parlare di vari futuri possibili. Con BIO 50 cerchiamo di analizzarne alcuni.

BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014
BIO 50 Kick-off event, 13-14 febbraio 2014

D: Hai diviso la Biennale in varie aree tematiche, che si estendono dal sociale alla moda. Sembra una biennale senza precedenti, concepita come un laboratorio collettivo su temi differenti. Che cosa ti attendi?

JB: I temi di BIO 50 sono stati individuati attraverso una serie di viaggi in Slovenia, e in un dialogo costante con attori locali e internazionali. Da Affordable Living a Knowing Food, da The Fashion System a Hacking Households i temi non solo rispecchiano esigenze locali e globali, ma affrontano anche questioni su scala micro e macroscopica. Il processo di lavoro comune è partito all’inizio di febbraio e al momento oltre cento partecipanti di tutto il mondo lavorano contemporaneamente alla realizzazione di uno o più progetti che saranno presentati il 18 settembre, in occasione dell’inaugurazione di BIO 50. L’idea del laboratorio è presente fin dall’inizio del progetto di BIO 50 e, come in ogni laboratorio, ci sono più probabilità di fallimento che di successo. Comunque, pensando alle oltre 120 persone che si sono riunite a Lubiana un paio di settimane fa per iniziare il lavoro di gruppo, credo proprio che da questo tentativo uscirà qualcosa di straordinario. La decisione e l’energia che ho visto in quelle giornate mi fanno venire in mente Quando la fede muove le montagne,  il progetto del 2002 di Francis Alÿs, e sono una conferma che la collaborazione è la strada ovvia e inevitabile da prendere.


Dal 18 settembre al 7 dicembre 2014
BIO 50
Ljubljana, Slovenia

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