Recensione per Domus di una mostra non vista

I 27 manifesti, progettati tutti insieme da Mauro Panzeri per comunicare oggi le cose che Wurmkos ha fatto nel corso del tempo, invitano a riflettere sul poster come oggetto comunicativo.

Mauro Panzeri, Fata morgana
Finalmente una mostra coraggiosa nella scena, molto wallpaper, della grafica italiana. Ed è azzeccato il posto, lontano dal centro, dalle gallerie e librerie perbene e “giuste”. Siamo a Sesto, ex Stalingrado d’Italia.
Siamo nella Farmacia (scritta sottosopra, opera sempre di Panzeri) Wurkmos, un gruppo plurimo che fa arte contemporanea da molti anni. E la ragione di essere qui è perché “Fata Morgana”, così si intitola la mostra che parla di, e allo stesso tempo è, Wurkmos. Ma perché coraggiosa? Perché è una mostra di 27 manifesti per comunicare oggi le cose che il gruppo di artisti ha fatto nel corso del tempo. Quindi per la prima volta esplicita senza mezzi termini l’inutilità del manifesto, come mezzo informativo.
Mauro Panzeri, Fata Morgana
Tre manifesti di Mauro Panzeri esposti nella mostra “Fata Morgana” alla Farmacia Wurmkos di Sesto San Giovanni. In apertura: dettaglio del manifesto per “WurmkosBau”, inContemporanea numero due, Triennale di Milano, 2008. Qui sopra, a sinistra: manifesto per la performance Wurmkos in concert #3, Triennale di Milano, 2007. Qui sopra, a destra: manifesto per “Wurmkos Fa”, Milano, 1997

Evviva! Era ora, dopo anni di mostre populiste online, di contest digitali e biennali del manifesto che non vede nessuno. L’approdo al camposanto (via Farmacia a testa-in-giù) è manifesto. Chiaro, esplicito e senza ritorno.

E l’inutilità è già un progetto, anzi uno dei più sofisticati progetti che oggi la grafica può tentare. Esso va attentamente predisposto, e anche se Panzeri non lo fa emergere nelle brevi note di presentazione, è di certo l’orditura celata, il non detto della mostra. Insomma il manifesto è oggi e solo può essere una macchina inutile. Certo alla Munari. “Come ridevano i miei amici, – scrive deliziosamente Munari – anche quelli che stimavo di più per l’impegno che mettevano nel loro lavoro. Quasi tutti ebbero in casa loro una mia macchina inutile che tenevano però in camera dei bambini, proprio perché una cosa ridicola e da poco, mentre in soggiorno tenevano sculture di Marino Marini e pitture di Carrà e Sironi. Certo che in confronto a una pittura di Sironi, dove si vede l’unghiata del leone, io, col mio cartoncino e i fili di seta, non potevo essere preso sul serio”. (1966)

Mauro Panzeri, Fata Morgana
Due manifesti di Mauro Panzeri esposti nella mostra “Fata Morgana” alla Farmacia Wurmkos di Sesto San Giovanni. A sinistra: manifesto per “Wurmkos design”, viafarini, Milano, 1992. A destra: manifesto “Wurmkos Animale”, Careof DOCVA, Milano, 2011
I 27 manifesti-macchine inutili stanno infatti nello spazio che è la farmacia di Wurkmos, che non è più una vera farmacia, ma dove ci si può lo stesso stare bene come in una cameretta di bambini. E il tempo ha ormai depositato molta polvere su cavalieri in bronzo e gessosi dipinti, altrettanto bronzei, e anche i soggiorni hanno difficoltà, meglio le camere o le stanze in cui con-vivere. 
Mauro Panzeri, Fata Morgana
Due manifesti di Mauro Panzeri esposti nella mostra “Fata Morgana” alla Farmacia Wurmkos di Sesto San Giovanni. A sinistra: manifesto per “Wurmkos Abitare”, Comunità Parpagliona, Sesto San Giovanni, 2004. A destra: manifesto per “Wurmkos Cénte”, Latronico (Potenza) 2012-2014
E l’inutilità della macchina assume sempre più senso nel suo ridicolo nonsenso. Se il manifesto è morto come oggetto comunicativo, proprio la sua inutilità, ci suggerisce Panzeri, ci guida verso altre strade. La prima è quella di evitare di essere un oggetto solitario e unico. Il manifesto-macchina inutile per funzionare deve essere almeno 27 manifesti e deve con lealtà credere che è indispensabile comunicare ora una mostra che magari è stata fatta 15 anni fa. Solo così la si può ancora leggere. 
Mauro Panzeri, Fata Morgana
Due manifesti di Mauro Panzeri esposti nella mostra “Fata Morgana” alla Farmacia Wurmkos di Sesto San Giovanni. A sinistra: manifesto per “Wurmkos Eden”, Biennale di Venezia, 2001. A destra: “Wurmkos Abitare”, Gwangju Design Biennale, Corea, 2007
Il manifesto-macchina inutile non è allora un gioco paradossale, il solitario di un grafico maturo, ma una famiglia vitale, piena di umori, di vicende, di alti e bassi. Non avrà l’unghiata del leone, che ormai anche loro non se la passano bene, ma può procurare “ferite” ben più benefiche. Può accompagnare, rileggere, criticare perché ci sono i corpi, gli occhi, le menti di molti e quelle anche di un ottimo maître che sa come si apparecchia oggi un manifesto.
© riproduzione riservata

dal 1 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
Fata Morgana
Farmacia Wurmkos
via Puccini, 60 Sesto San Giovanni (Mi)

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