L’isola dei laghi

Facendo riferimento al progetto visionario dell’ingegnere lombardo Angelo Omodeo, che portò alla realizzazione di 38 laghi artificiali in tutto il territorio sardo, il master di Land Design coordinato da Francesca Benedetto allo IED di Cagliari ha prodotto un Atlante dei laghi a scala regionale e un approfondimento sull’area vasta di Cagliari e il territorio del Sarrabus Gerrei.

“L’isola dei laghi” è il titolo e tema di ricerca oggetto del master “Land Design Progettare il Territorio” che ha avuto luogo da aprile a dicembre 2014 presso lo IED di Cagliari, e la cui seconda edizione inizierà il 27 aprile 2015.

IED Cagliari — **In apertura**: Sarrabus-Gerrei. **Sopra**: lavori sulla diga del Cuga, Foto di Elio Poddighe. Agenzia Laore, Regione Autonoma della Sardegna

Il titolo fa riferimento al progetto visionario dell’ingegnere lombardo Angelo Omodeo, presentato nel 1924 al XII Congresso geografico italiano: un piano di ricostruzione regionale per la creazione di invasi artificiali sui fiumi Tirso, Coghinas, Flumini Mannu, Temo, Flumendosa e Cedrino. Gli obiettivi di questa politica di risanamento e sviluppo erano la produzione di energia elettrica e la creazione, attraverso un sistema elettro irriguo, di un’agricoltura progredita in grado di ripopolare la pianura e renderla produttiva e salubre.

Al tempo stesso, si difendeva e valorizzava la zona montana che, a causa di una pastorizia selvaggia, era oggetto di razzie e disboscamento. Tra il 1941 e il 1992, proprio a partire dai progetti di Omodeo, vennero realizzati in tutto il territorio sardo circa 38 laghi artificiali per usi plurimi, oggi sottoutilizzati. Parliamo di una presenza massiva, curiosamente poco nota, che insieme all’orografia del territorio sardo crea un panorama unico capace di combinare l’immagine di paesaggio dei laghi glaciali con quello della macchia mediterranea.

Il master proponeva di riportare il progetto visionario di Omodeo nuovamente al centro d’interventi strategici e di sviluppo territoriale. L’identificazione e la messa a sistema delle aree ambientali, determinate da queste enormi opere idrauliche, diventava quindi occasione e risorsa per valorizzare le nuove geografie naturali, ambientali, economiche e sociali e per comprendere la storia di questo territorio, delineando nuovi scenari possibili.

Durante il corso, gli studenti hanno realizzato un Atlante dei laghi a scala regionale, per poi approfondire la ricerca sull’area vasta di Cagliari e il territorio del Sarrabus Gerrei. Tra queste due grandi aree ambientali è stata identificata una relazione forte, con una netta corrispondenza tra area antropizzata minerale e area antropizzata vegetale.

I due sistemi territoriali sono collegati dal paesaggio agricolo che ne sottolinea la duplicità. L’area umida del Molentargius, il lago Simbirizzi e il lago Mulargia diventano tre nuovi centri geografici dell’intero sistema. Il territorio è quindi indagato e ripensato a partire da questi specchi d’acqua e dalle grandi aree ambientali che hanno generato. Lo stagno del Molentargius, con i suoi fenicotteri e le saline, è esattamente al centro dell’area metropolitana e connette Cagliari ai comuni limitrofi.

Il lago Simbirizzi, serbatoio d’acqua della città, è al centro di un’area agricola che collega il paesaggio urbano a quello collinare. E, infine, il lago Mulargia che crea un panorama extraterrestre, perfetto simbolo dell’Antropocene, era geologica attuale caratterizzata dagli imponenti interventi dell’uomo sul suolo terrestre. Il lago Mulargia rappresenta non solo il centro geografico del Sarrabus Gerrei ma è anche sistema che permette di leggere una storia millenaria, i cui tratti sono disegnati da linee e cerchi, landmark incredibili. Qui si susseguono infatti costellazioni di nuraghi affiancati da filari di pale eoliche, le pedras fittas – o menhir – della cultura di Ozieri e l’avveniristico Sardinia Radio Telescope di San Basilio.

I continui tentativi da parte degli abitanti di scoprire la storia di ogni sasso presente su quel territorio convivono con migliaia di animali placidi e sereni che ci parlano di una condizione che altrove si sta estinguendo ma che qui invece è stata in qualche modo preservata proprio dal progetto visionario di Omodeo.

Gli studenti hanno indagato il territorio avendone esperienza diretta e avvalendosi di strumenti di ricerca sperimentali. Tutto questo, da buon proposito si è trasformato in realtà: nel microcontinente sardo è infatti possibile entrare facilmente in contatto sia con i singoli abitanti, sia con gli enti pubblici e privati di questo territorio. Un territorio plasmato dall’uomo, come un’enorme statua di Costantino Nivola.

L’isola dei laghi – Master di Land Art e Territorio
IED, Cagliari
Coordinamento: Francesca Benedetto
Docenti: Gianandrea Barreca, Matilde Cassani, Andrea Forges Davanzati, Sara Gangemi, Ambra Fabi, Maria Chiara Pastore, Paola Riviezzo, Pier Paolo Tamburelli, Andrea Zara
Lecturer: Stefano Carboni, Nicolò Migheli, Mauro Erriu, Alessandra Pibiri
Studenti: Francesco Mascia, Donatella Naitza, Anna Patricolo, Adriana Pili, Michelangelo Rucher, Elisa Scussolin, Angelo Vignolo
Enti coinvolti: Gal Sarrabus Gerrei Trexenta, Enel Sardegna, Enas – Ente Acque della Sardegna, Fai Sardegna, Parco Naturale Regionale, Molentargius Saline, Sardegna Coste – Conservatoria delle Coste, Tiscali

L’isola dei laghi

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