EXD’13: No Borders

Con mostre ed eventi sparsi per Lisbona, l’ottava biennale diretta da Guta Moura Guedes investiga come il design abbracci ogni tipo di creatività e cultura, per smantellare luoghi comuni e barriere.

Experimentadesign accoglie i visitatori già all’aeroporto di Lisbona, fin dal Terminal 1 (appena ridisegnato), con il progetto satellite della manifestazione “From here to somewhere”, una serie di oggetti irrinunciabili per il viaggiatore.
Ma il design invade anche l’intera città. Guta Moura Guedes presenta l’ultima edizione della Biennale di design, un progetto che da sempre nasce con l’obiettivo ambizioso di incrementare l’economia del Paese grazie al design. E che ci riesce, considerate le molteplici attività che da questo centro nevralgico della creatività si diramano a livello internazionale. Il tema di quest’anno non poteva essere più appropriato per una nazione affacciata sull’oceano e che, in passato, ha conquistato terre lontane grazie a condottieri salpati verso l’ignoto: “No Borders” è il titolo dell’ottava Experimentadesign (aperta fino al 22 dicembre in varie sedi) che, oggi più che mai, guarda al design come a un’innovativa metodologia di esplorazione del presente per costruire un futuro migliore.
Experimenta 13
In apertura: vista della mostra “Unmapping the world” (fino al 22 dicembre 2013), Palacio dos Condes de Calheta. Photo © experimentadesign, by Maria Leonardo/Restart. Qui sopra: vista della mostra “From here to somewhere”, Aeroporto de Lisboa (01.10.2013 — 22.12.2013). Photo © experimentadesign, by Maria Leonardo/Restart
“Il tema intende investigare come il design abbracci ogni tipo di creatività e cultura, cercando maniere per smantellare luoghi comuni e barriere di un mondo troppo complicato e inefficiente. ‘No Borders’ è sinonimo di possibilità infinite, di networking, di collaborazioni, di protagonisti e di potere. Con Experimentadesign 2013 a Lisbona si apre il tavolo d’indagine che la manifestazione porterà poi in Brasile, a San Paolo nel 2014”, spiega la direttrice Moura Guedes.
Experimenta 13
Vetrina di EXD13, spazio lounging. Photo © experimentadesign, by Maria Leonardo / Restart
Invitati agli “Open Talks” all’interno della suggestiva Torre Oca del Museu da Marinha si sono concentrati i rappresentanti dei musei internazionali più prestigiosi: il curatore del V&A Kieran Long, il direttore dello Z33 Jan Boelen, il direttore del Vitra Design Museum Mateo Kries, la direttrice del Museo di Design di Holon Galit Gaon. All’interno delle maniche decorate da stucchi color crema del chiostro del Monastero Jerónimos, e prodotto in partnership con il gigante del sughero Amorim, è allestita la mostra “Metamorphosis”, una selezione delle ultime commissioni dell’azienda in questo poliedrico materiale naturale, nate dalle mani di dieci firme di grande livello, tra cui Jasper Morrison, che propone anche un paio di scarpe in collaborazione con Camper, il giapponese Naoto Fukasawa, gli architetti Jacques Herzog e Álvaro Siza.
Experimenta 13
Vista della mostra “From here to somewhere”, Aeroporto de Lisboa (01.10.2013 — 22.12.2013). Photo © experimentadesign, by Maria Leonardo/Restart
Al Palácio dos Condes da Calheta, con vista sul lussureggiante Jardim Botânico Tropical, i due curatori Annelys de Vet e Nuno Coelho hanno presentato “Unmapping the World”, in collaborazione con l’Instituto de Investigação Científica Tropical: un percorso inconsueto tra mappe reali (come quelle di Iraq, Iran e Siria nella Sala della Guerra) e mappe immaginarie (come un gigantesco tappeto su cui si è invitati a camminare e che riproduce tutti gli stabilimenti Ikea nel mondo visti dal satellite e perfino il progetto di un’improbabile esposizione universale in Congo, all’interno del palazzo di Mobuto).
Experimenta 13
Vista della mostra “Identity”, Convento da Trindade
Al Convento di Trindade, nel quartiere Chiado, per “Identity” va scena una carrellata dei più significativi organismi internazionali, profit e non-profit, dedicati al design (ma anche alla grafica, con il “Moscow Global Grafic  Festival”).

Al primo piano del Mude Museum (Museum of Design and Fashion), nel cuore della città a due passi da Praca do Commercio, la direttrice Bárbara Coutinho presenta una storia del design contemporaneo in pillole, esponendo la collezione permanente del museo; al secondo piano, Fabrica presenta il progetto Objet Préféré; e, salendo un altro piano, una mostra di moda è dedicata allo stilista Felipe Oliveira Baptista e alle sue geometriche creazioni di pret-à-porter incorniciate con un allestimento semplice ed efficace, fatto da specchi e pareti oblique. Nello stesso museo – un’ex banca – c’è anche uno spazio dedicato alla Triennale di Architettura da poco curata da Beatrice Galilee; il design, infine, raggiunge anche il caveau sotterraneo, dove le vecchie cassette di sicurezza sono usate come piedistalli-vassoi per esporre una serie di ciotole di ceramica.

Experimenta 13
Vista della mostra “Neoasterism” (09.11.2013 – 22.12.2013), Planetario Calouste Gulbenkian. Photo © Bruno Neves
Sotto il cielo artificiale del Planetario Calouste Gulbenkian c’è “Neoasterism” a cura di Space Caviar (leggi: Joseph Grima e Tamar Shafrir) che ripercorre l’ancestrale, affascinante e misteriosa relazione tra l’uomo e le stelle, rielaborata alla luce dell’astronomia contemporanea, e propone ai visitatori di creare la propria costellazione grazie a una “palla bianca di cartoncino” che ci si deve costruire da sé visitando la mostra oppure sul web grazie a wikistars.org.
Vista della mostra “From here to somewhere”, Aeroporto de Lisboa (01.10.2013 — 22.12.2013). Photo © experimentadesign, by Maria Leonardo/Restart

Nel cuore di Belem, al Museu da Elettricidade, uno degli spazi più suggestivi affacciati sul mare, in attesa della realizzazione del progetto di Amanda Levete, va in scena, tra giganteschi macchinari e camere di controllo, “Futuro Perfecto”, fittizia rappresentazione di una città futura con foreste, abiti calati in vasche di candida paraffina – che sembra dissolversi come una nuvola nel video che l’accompagna – e un supercomputer da visitare con una torcia.

Experimenta 13
Vista della mostra “Metamorphosis” (08.11.2013 – 01.12.2013), Monasteiro do Jeronimos. Photo © (experimentadesign), by Pedro Sadio e Maria Rita @that image
Non si può non citare, infine, il Coach Museum costruito dall’architetto brasiliano Fernando Mendez da Rocha e non ancora aperto al pubblico: una sequenza di piani trasparenti che gioca con l’idea dell’indoor/outdoor e regala una nuova istituzione a una città che di musei ne ha diversi e sa anche farli funzionare bene.
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