Ora la Fondazione Beyeler presenta una mostra dedicata al suo lavoro, pensata con la sua collaborazione, appositamente per gli spazi del museo.
Nelle sale affacciate sull’acqua, sul verde del giardino o sui campi ingialliti d’inizio autunno, le opere, riunite per nuclei, vivono con rinnovata vitalità.
La mostra apre con a.k.a. del 2008–2009: una serie di ritratti fotografici presentati sobriamente, in forma di dittico, dell’artista colta in fasi della vita e in età diverse. L’accostamento non segue criteri cronologici e non ubbidisce a gerarchia di sorta. La dialettica tra continuità e cambiamento si fa esplicita, mentre le trasformazioni risultano enfatizzate: di fronte ad a.k.a. si ha l’impressione che ogni immagine esprima un’identità a se stante.
Nell’intento di coinvolgere il visitatore, molte delle note gli si rivolgono direttamente, con un incoraggiante “tu”. L’opera, esposta in mostra, vive alle pareti, ma è anche il soggetto di un libro dallo stesso titolo. I libri sono infatti una parte importante della pratica dell’artista; in molti casi il loro titolo fa rifermento a una possibilità di ordinare e categorizzare, che invece il contenuto del libro stesso nega. È il caso, per esempio di un altro volume che Horn ha dedicato all’acqua del Tamigi, il Dictionary Of Water. Anche in questo libro non esiste ordine possibile per le immagini dell’acqua che, portata dalla corrente, infinitamente fluisce e si altera, cambia forma e riflette le condizioni esterne e interne; senza venire meno a ciò che è.
In mostra è esposta anche una serie di grandi disegni astratti, realizzati, in realtà, attraverso una tecnica di composizione complessa e minuziosa: altri disegni, precedentemente realizzati con pigmento minerale, vengono tagliati, e numerosi frammenti incollati su una nuova carta, con l’aggiunta di delicate annotazioni o di piccoli tratti a matita di piombo. L’insieme evoca mappe, perimetri di isole, grandi mazzi di fiori.
fino al 1 gennaio 2017
Roni Horn
Fondation Beyeler
Baselstrasse 77, Riehen – Basilea