Non c’è nulla in questa mostra che non sia prodotto dall’artista e che non sia riconoscibile come suo. Una serie di piccoli ambienti, le pareti colorate o rivestite di carta da parati, scandiscono e moltiplicano lo spazio: ospitano grandi e piccoli dipinti, disegni e sculture, ma anche piccoli mobili e tessuti e ceramiche in dialogo tra loro per associazioni e assonanze.
E poi sorpresa, un ambiente in cui il colore scompare e rimangono solo la tridimensionalità a scandire lo spazio, il silenzio ovattato di una tonalità neutra e tuttavia ancora una volta si riconosce quel modo inconfondibile di toccare i materiali e le forme.
Viene voglia di sostare a lungo in questa mostra, di tornare sui propri passi, di sedersi su una delle panche colorate a forma di musicassetta, di posare i piedi nudi su uno dei bellissimi tappeti. Viene voglia di fermarsi in questo mondo, di continuare a respirare quel misto di gioia di vivere e di malinconia e provare a decifrare la magia di un talento tanto generoso, di abbandonarsi alla seduzione di un uso dei segni e dei colori che possono creare dipendenza. Ma viene anche una voglia tranquilla di fermarsi lì a fare le proprie cose, leggere un libro, praticare yoga, ascoltare musica, attardarsi a chiacchierare con un amico seduti sul divano. Forse non è vietato…
Al bookshop, da non perdere la prima parte del catalogo (un libro d’artista) e una serie di libri autoprodotti in edizione limitata in vendita a un prezzo molto contenuto.
fino al 13 novembre 2016
Nathalie Du Pasquier
Big objects not always silent
a cura di Luca Lo Pinto
Kunstahalle Wien
Museumsplatz 1 Vienna