Noémie Goudal

Con le sue immagini, Noémie Goudal costruisce figure enigmatiche capaci d’introdurre un interrogativo intimo e introspettivo sulla nostra presenza all’interno dello spazio cosmico.

Le Bal è un’istituzione parigina che si dedica a comprendere il modo in cui le immagini interpretano la realtà. La sua attività culturale può contare ormai su dieci anni di reazione continua alla complessità delle forme contemporanee dell’immagine come “documento”, interrogandone lo statuto estetico e sociale. La programmazione sfrutta il momento espositivo come evento per declinare, in maniera sempre rinnovata, una riflessione sulla complessità della produzione contemporanea. All’interno del programma, poi, l’organizzazione parallela d’incontri scientifici, serate cinematografiche e notti musicali favorisce una continua contaminazione tra le discipline.
Noémie Goudal
In apertura: Noémie Goudal, In Search of the first line II. Photo Martin Argyroglo © Le Bal. Qui sopra: Noémie Goudal, Mur d'inspirations. Photo Martin Argyroglo © Le Bal
È quanto è successo anche con la mostra “Cinquième corps”, dedicata al lavoro dell’artista francese Noémie Goudal, che riporta la riflessione sull’atto fotografico come gesto primario capace di creare un interesse fenomenologico sull’osservazione dello “spazio”. L’esposizione può essere letta come un viaggio iniziatico all’interno di uno spazio metaforico, immaginato e restituito dall’artista stessa. Lo spettatore è accolto da tre immagini della serie Southern Light Stations che ridefiniscono la globalità surreale dell’immagine simbolica del mondo. Noémie Goudal costruisce delle figure enigmatiche capaci d’introdurre un interrogativo intimo e introspettivo sulla nostra presenza all’interno dello spazio cosmico. Il gesto metaforico di “guardare oltre” ha da sempre suscitato una grande ispirazione per la costruzione di un immaginario visivo creato da figure e forme simboliche che trovano la loro genesi nel modello cosmologico aristotelico. Le restituzioni visive mettono in luce il desiderio e la curiosità di una scoperta dello spazio giocata tra realtà e finzione, tra immaginazione e verità scenica.
Noémie Goudal
Noémie Goudal, Observatoire X
Proseguendo il percorso rituale, la speculazione, intesa come atto di osservare si traduce nella sua radice etimologica nella forma di speculum, ossia d’immagine riflessa. Il dispositivo scenico concepito all’interno della mostra permette di sommare l’esperienza di più immagini componendole insieme attraverso l’utilizzo di uno stereoscopio, realizzato come figura plastica all’interno della sala. Questa restituzione complessa del reale è capace di sottolineare il potere dell’artificio fotografico nella ricostruzione apparente della tridimensionalità di frammenti di luoghi. La ricerca visiva di Noémie Goudal s’interessa all’esplorazione dell’immagine e il suo riflesso attraverso uno studio prospettico. Così, l’osservazione di altri mondi si traduce nel continuo rimando al riflesso nell’immagine e dell’immagine.
Noémie Goudal
Noémie Goudal, Observatoires. Photo Martin Argyroglo © Le Bal

Spostandoci al piano interrato (quello che negli anni folli ospitò la sala da ballo da cui la galleria prende il nome), l’allestimento ricostruisce una monumentalità dello spazio così come appare evidente nel gran formato della stampa dalla serie In Search of the First Line.

Le immagini degli Observatoires insistono sull’ossessione formale di Noémie Goudal nella riproduzione dello spazio. Gli oggetti architettonici riprodotti sono in grado di restituire allegoricamente il contatto tra realtà spaziali differenti, oscure e sconosciute. La realizzazione illustra il potere della fotografia come oggetto bidimensionale capace di costruire e riprodurre la tridimensionalità dei luoghi. L’immagine però non è che il risultato di un processo di ricerca e osservazione. Noémie Goudal indaga figure architettoniche simboliche per fotografarle, riprodurle in fogli A4 e, infine, ricostruire una loro messa in scena con una quinta teatrale costituita da un luogo enigmatico e metafisico per la sua essenza elementare. La rivelazione della finzione attraverso una volontaria evidenziazione della materia bidimensionale dell’immagine rende questi oggetti ancora più enigmatici grazie alla loro relazione diretta con lo sfondo.

Noémie Goudal
Le Bal Cafè. Photo Martin Argyroglo © Le Bal
La mostra si estende anche al caffè, luogo di sperimentazione della relazione tra cibo e immagini. Qui Noémie Goudal ha restituito sul muro il suo lavoro di ricerca visiva. Si tratta di un vasto catalogo d’immagini che rimandano alla complessità di un percorso di ricerca iconografica. Un percorso che ha impegnato l’artista nella definizione plastica e visiva, nel tentativo di declinare il gesto di osservare attraverso la forma archetipa dell’osservatorio.
© riproduzione riservata

fino al 8 maggio 2016
Noémie Goudal – Cinquième corps
Le Bal
Impasse de la Défense 6, Parigi

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