L'Alternativa 2012

Quest'anno, il Festival di Cinema Indipendente di Barcellona propone svariati film che parlano di spazio urbano: luoghi frammentati che però, accomunati dalla selezione, acquisiscono unità e comunicano un messaggio.

Il Festival de Cine Independiente de Barcelona L'Alternativa (20 – 25 novembre 2012) giunge quest'anno alla sua diciannovesima edizione, ricco di lungometraggi e di cortometraggi che permettono di scoprire nuovi registi e opere poco diffuse nel panorama audiovisivo attuale. Il festival è un'iniziativa de La Fàbrica de Cinema Alternatiu ("La Fabbrica del Cinema Alternativo"), fondata nel settembre 1992 a Barcellona, che quest'anno collabora con diversi enti per aumentare le sedi in cui verranno proiettati i film.

È importante richiamare l'attenzione sul valore di questo genere di festival nell'attuale situazione di Barcellona e del resto della Spagna. I notevoli tagli economici degli ultimi anni hanno toccato fortemente il mondo della cultura, al punto da pregiudicare i programmi di famosi musei o perfino di portare alla chiusura di alcuni fra i centri più attivi, come testimonia la vicenda del centro Can Xalant. In questo contesto, lo svolgimento di un festival indipendente implica anche un dibattito riflessivo e critico attraverso i film presentati, divisi in due categorie: lungometraggi (finzione e documentari) e cortometraggi (finzione, documentari e animazione).

Il cinema è una grande piattaforma di comunicazione; le nuove tecnologie si mescolano con quelle più tradizionali per presentare storie di finzione o animazione diverse quanto interessanti, il che ci ricorda una conversazione fra Vicente Molina Fox e Susan Sontag, nella quale lei afferma: "Di che genere di cinema stiamo parlando? […] Oggi come oggi, con le nuove tecnologie di cui disponiamo, è molto facile fare cinema. Penso alla natura portatile e al basso costo delle videocamere. L'approccio che consiste nel voler fare film difficili e sofisticati, per poi deprimersi perché non arrivano a un vasto pubblico, mi sembra ingenuo. Ma se vuoi arrivare a un pubblico serio che possa davvero apprezzare la tua arte, esistono molte forme di distribuzione alternativa". Quest'anno in particolare troviamo vari film che ci parlano di spazio, nel modo in cui intende il termine Perec, che sostiene: "A conti fatti, gli spazi si sono moltiplicati, frammentati e diversificati. Ne esistono di tutte le specie e di tutte le dimensioni, per tutti gli usi e per tutte le funzioni".
In apertura: <i>La casa Emak Bakia</i> (The Search for Emak Bakia)
di Oskar Alegria, Spagna, 2012. Qui sopra: <i>J.M. Mondésir</i> di Alice Colomer-Kang, Francia, 2012
In apertura: La casa Emak Bakia (The Search for Emak Bakia) di Oskar Alegria, Spagna, 2012. Qui sopra: J.M. Mondésir di Alice Colomer-Kang, Francia, 2012
Da questo punto di vista, L'Alternativa 2012 offre spazi frammentati che però, accomunati dalla selezione del festival, acquisiscono unità e comunicano un messaggio. A nossa forma de vida ("La nostra forma di vita") del regista Pedro Felipe Marques presenta una panoramica del mondo vista dall'appartamento di Armando e María, situato otto piani sopra il fiume Duero, da dove, nella loro quotidianità, i protagonisti commentano quello che un paese al tramonto ha ancora da offrire loro. In una scala spaziale più ampia, in As above, so below ("Come in alto, così in basso") Sarah J. Christman usa la storia di una donna che ha trasformato le ceneri del marito in un diamante per parlare di un problema grave quale la relazione tra l'inquinamento e l'economia, partendo dal fatto che i metalli preziosi – attualmente – si estraggono da apparecchi elettronici obsoleti, e questo spinge la regista e il pubblico a riflettere sul ruolo dei condotti della spazzatura oggi. La casa Emak Bakia di Oskar Alegria racconta la ricerca della casa in cui è stato girato il film Emak Bakiadi Man Ray (1926), della quale si conoscono solo tre piani: l'immagine della porta principale, due colonne di una finestra e un tratto di costa nelle vicinanze.
Locandina del festival
Locandina del festival
Anche nella categoria dei cortometraggi ricorre spesso il tema dello spazio, sia esso urbano o rurale, aperto o chiuso. Un Archipel ("Un arcipelago") di Clément Cogitore racconta la storia di un sottomarino nucleare che nel 2012 venne misteriosamente varato di fronte alla costa di Skye, in Scozia, e di come la presenza di questo oggetto condizioni gli abitanti dell'isola. Arriva dalla Francia, ma tocca da vicino un tema che ha assunto molta importanza in Spagna negli ultimi mesi – soprattutto a causa del grande problema rappresentato dagli sfratti nella realtà sociale ed economica attuale – il cortometraggio J.M. Mondésir di Alice Colomer-Kang, che si basa su una storia avvenuta nel complesso di case La butte rouge, una città-giardino nei pressi di Parigi costruita tra il 1931 e il 1965, dove Georges Mondésir è morto in seguito a un incontro con la polizia. Un'indovinata metafora dei tempi attuali.
L'Alternativa 2012 offre spazi frammentati che però, accomunati dalla selezione del festival, acquisiscono unità e comunicano un messaggio.
<i>A nossa forma de vida</i> ("Il modo in cui siamo") di Pedro Felipe Marques, Portogallo, 2011
A nossa forma de vida ("Il modo in cui siamo") di Pedro Felipe Marques, Portogallo, 2011
Anche le sezioni parallele sono piene di gradevoli sorprese. Il festival propone una mostra su diverse tecniche, temi e realtà che si arricchiscono di nuovi sguardi, per esempio la collaborazione con il festival messicano Contra el Silencio todas las voces ("Contro il silenzio tutte le voci"), che a sua volta ci permette di vedere e di comprendere altre realtà parallele e complementari alle nostre esperienze dall'ambito latinoamericano. Questi sguardi trasversali sul mondo in cui viviamo e le diverse situazioni che possono presentarsi in differenti ambiti geografici, economici, sociali e culturali sono essenziali per ampliare i nostri punti di vista, per poterci avvicinare in modo critico ad altre posizioni e riflettere e indirizzare le nostre attività non soltanto verso un futuro migliore, ma verso un presente che dobbiamo migliorare.
Il festival propone una mostra su diverse tecniche, temi e realtà che si arricchiscono di nuovi sguardi, per esempio la collaborazione con il festival messicano <i>Contra el Silencio todas las voces</i> ("Contro il silenzio tutte le voci")
Il festival propone una mostra su diverse tecniche, temi e realtà che si arricchiscono di nuovi sguardi, per esempio la collaborazione con il festival messicano Contra el Silencio todas las voces ("Contro il silenzio tutte le voci")
<i>Crulic – Drumul spre dincolo</i> (Crulic. The Path to Beyond) di Anca Damian, Romania / Polonia, 2011
Crulic – Drumul spre dincolo (Crulic. The Path to Beyond) di Anca Damian, Romania / Polonia, 2011
<i>Nació</i> (Nation) di Homer Etminani, Spagna, 2011
Nació (Nation) di Homer Etminani, Spagna, 2011
<i>N-VI (N-VI: vanishing roadsides)</i> di Pela del Álamo, Spagna, 2012
N-VI (N-VI: vanishing roadsides) di Pela del Álamo, Spagna, 2012

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram