In particolare Metropolis II si riferisce a una versione ideale della Los Angeles del futuro, quando il flusso del traffico avrà un ritmo dieci volte superiore all'attuale. Modalità di trasporto industrializzate, come le automobili automatizzate e controllate via satellite, con velocità di crociera da 300 a 650 chilometri l'ora, diminuiranno i tempi necessari per andare da A a B. in un'ora 1.100 modellini di auto personalizzati sfrecciano su un sistema di 18 piste a velocità dell'ordine dei 380 chilometri l'ora. Equivalgono a una circolazione oraria nella scultura di circa 100.000 auto. In una città come Los Angeles, di traffico fitto e di ingorghi d'auto, un simile cambiamento della velocità e del tempo per arrivare a destinazione sarebbe il benvenuto.
L'aspetto più affascinante è il rapporto tra spettatore (noi), passeggero, automobile e città. Guardando questa città fittizia ci rendiamo conto fisicamente della desensibilizzazione a ciò che ci sta effettivamente intorno. Per esempio nel paesaggio trova posto perfino una versione in miniatura della Tour Eiffel fatto con il Meccano. Mentre per il visitatore è riconoscibile, per il passeggero di un veicolo che sfreccia sulla pista a circa 380 chilometri l'ora diventa solo uno degli oggetti di un paesaggio illeggibile. Di conseguenza il paesaggio si identifica con l'autostrada.
Le auto quindi diventano il cuore pulsante della città. Il movimento, sotto forma di traffico automobilistico, è ciò che dà forma al paesaggio urbano e anche al rapporto tra individuo e ambiente costruito.
La scultura che riempie interamente lo spazio, di 6 metri per 9, è fatta di travature d'acciaio che formano una rete elettrificata intersecata da un elaborato sistema di 18 piste, tra cui un'autostrada a sei corsie (forse un riferimento alle famigerate autostrade di Los Angeles), linee ferroviarie e centinaia di edifici costruiti con una varietà di comuni costruzioni per bambini come Lego, Lincoln Logs, cubetti di legno, Meccano e la House of Cards degli Eames.
Per Burden l'installazione non è il tentativo di realizzare un modello completo in scala della città ma "l'evocazione dell'energia della città moderna". E tuttavia, esprimendo questa energia tramite il trasporto, l'artista minimizza gli edifici e le persone che costituiscono la città. E rende comunque impossibile ignorare l'essere umano che sta al centro di questa massiccia scultura per manovrare il dispositivo e prevenire i potenziali ingorghi delle auto che sfrecciano lungo la pista. Forse la componente umana non è perduta e mai lo sarà, perfino nella realtà utopica creata da Burden.
Metropolis II di Chris Burden (2010) è in prestito di lungo periodo al LACMA ed è attualmente visibile negli orari di apertura al pubblico del museo (solo dal venerdì alla domenica) al primo piano del Broad Contemporary Art Museum.
Danielle Rago
Metropolis II
Los Angeles County Museum of Art