Il lavoro di Manuel Scano si concentra sui due poli del disegno e dell'installazione, spesso cortocircuitandoli in grandi "macchine da disegno" in cui la differenza fra i due mezzi si confonde sino a sparire del tutto. Buona parte dell'opera di Scano consiste di grandi disegni su carta, composti da una fittissima rete di tratti di penna, pennarello o matita, che si ricalcano e sovrappongono sino a configurare una matassa apparentemente caotica ma, tuttavia, chiaramente strutturata in una forma, o, meglio, in un pattern. L'apparente casualità della somma dei colori fa risaltare ancora meglio l'aspetto fortemente gestuale dei disegni: come se qualcuno, a partire da un tratto molto semplice, si fosse accanito a ripeterlo indefinitamente, per ossessione o per sfogare una rabbia, apportando ogni volta minime variazioni che, stratificandosi, hanno portato a una forma complessa, inimmaginabile in partenza. Questo qualcuno è un macchinario.
Il contrasto fra regolarità e caos, o meglio: il fatto che la ripetizione di un pattern regolare possa produrre una complessità apparentemente caotica, è il cuore della ricerca di Manuel Scano.
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Carte Blanche #4: 104 giorni - 5 ore - 32 minuti
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