Gina Pane: è per amore vostro

La mostra che il MART dedica all'artista francese nota per le potenti azioni degli anni Settanta consente di guardare al suo lavoro in prospettiva: dalle opere plastiche degli esordi alle azioni e alle sculture degli ultimi anni.

Le mostre personali possono costituire occasioni preziose di approfondimento. È il caso della retrospettiva che il MART di Rovereto dedica a Gina Pane, artista nota per le potenti azioni degli anni Settanta. Ricostruendo il suo percorso dalle opere plastiche degli esordi alle azioni, alle sculture degli ultimi anni, la mostra consente infatti di guardare al suo lavoro in prospettiva. Rileviamo così l'estrema attenzione che l'artista dedica agli elementi linguistici dell'opera, che si tratti dei dipinti geometrici e delle installazioni, le Structures affirmées, della prima fase, oggi raramente visibili; delle testimonianze fotografiche attraverso le quali le sue azioni saranno "messe in mostra"; o delle forme meticolosamente rifinite degli ultimi anni. Per Gina Pane l'efficacia comunicativa è una preoccupazione costante, anche se mai mai improntata a strategie seduttive. Ma, soprattutto, dalla mostra risultano amplificati l'afflato spirituale e l'interesse per il tema del sacro che hanno animato Gina Pane attraversando tutto il suo percorso artistico.

Nata a Biarritz, Pane trascorre l'infanzia e l'adolescenza in Italia; lascia il paese nel 1961 per studiare all'Accademia di Belle Arti di Parigi. Dopo aver concepito una serie di opere in studio, nel 1968 sente il bisogno di abbandonare luoghi e percorsi deputati e di uscire nella natura, intesa come luogo di memoria e come generatore di forza poetica; il corpo è, già in quella fase, centrale nella sua pratica artistica. Inginocchiata su un prato, le mani coperte di terra, o mentre sposta pietre da una zona in ombra a una di sole, o quando si aggrappa alla roccia aderendovi con tutta se stessa, l'intento fusionale è evidente: le azioni che Gina Pane realizza esprimono il desiderio di ristabilire una relazione primaria con la fonte primigenia di ogni energia.
In apertura: Gina Pane, <i>Action Transfert</i>, 19 aprile 1973. Constatazione dell’azione realizzata allo Space 640, Saint-Jeannet 15 pannelli di fotografie a colori e seppia, 1 pannello di appunti e disegni preparatori a inchiostro e pennarello su pezzi di carta ritagliati e incollati su carta (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Qui sopra: Gina Pane, <i>Action Discours mou et mat </i>, 28 giugno 1975. Constatazione dell’azione realizzata alla Galleria De Appel di Amsterdam. Insieme di 6 pannelli comprendenti ciascuno 1 disegno a pennarello e 4 fotografie a colori (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione 49 Nord 6 Est, Frac Lorraine
In apertura: Gina Pane, Action Transfert, 19 aprile 1973. Constatazione dell’azione realizzata allo Space 640, Saint-Jeannet 15 pannelli di fotografie a colori e seppia, 1 pannello di appunti e disegni preparatori a inchiostro e pennarello su pezzi di carta ritagliati e incollati su carta (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Qui sopra: Gina Pane, Action Discours mou et mat , 28 giugno 1975. Constatazione dell’azione realizzata alla Galleria De Appel di Amsterdam. Insieme di 6 pannelli comprendenti ciascuno 1 disegno a pennarello e 4 fotografie a colori (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione 49 Nord 6 Est, Frac Lorraine
A distanza di poco tempo, Pane realizzerà le prime azioni in pubblico: performance essenziali, a lungo maturate, nelle quali agisce direttamente sul proprio corpo, sottoponendolo a prove di resistenza e a ferite leggere. Gli interventi sono rigorosamente impostati nello svolgimento, curati in ogni dettaglio, testimoniati attraverso i "constats photographiques", constatazioni fotografiche, concepiti come storyboard ed elaborati con cura da perfezionista. Sin dalla prima azione, Escalade non anésthésiée, Pane introduce l'elemento della prova, della resistenza e della sofferenza scalando, con sforzo e con dolore, una struttura metallica appuntita appositamente realizzata; nei testi che accompagnano l'opera esprime impegno politico e sociale; un impegno che nasce dal desiderio di "rompere la segregazione delle coscienze individuali" e che comporta una necessità di consapevolezza e di elaborazione che può passare proprio attraverso l'azione sul corpo.
Gina Pane, <i>Table de lecture (terre – ciel)</i>, 1969. Dieci fotografie a colori fissate su legno. Collezione Anne Marchand, in deposito al Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Gina Pane, Table de lecture (terre – ciel), 1969. Dieci fotografie a colori fissate su legno. Collezione Anne Marchand, in deposito al Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Nel 1973, rivolgendosi a un pubblico esclusivamente femminile, l'artista realizza Azione sentimentale, presso la Galleria Diaframma di Milano: dopo una serie di movimenti di valenza rituale, si infila nel braccio sinistro le spine di una rosa, quindi pratica sul palmo della mano un'incisione che simula la forma della rosa stessa. Come altri suoi interventi, Azione sentimentale è tesa a far emergere la fragilità e al tempo stesso l'energia vitale, lo spirito preso nella materia del corpo; ma anche ad esprimere l'urgenza di uscire da un'immagine del corpo e dell'individuo forgiata dalla società, per riappropriarsene: un processo che l'artista vive in pubblico nella propria carne e nelle proprie viscere, e che assume il senso di una rinascita. La ferita – scrive l'artista – è "un segno dello stato di estrema fragilità del corpo, un segno del dolore, un segno che evidenzia la situazione esterna di aggressione, di violenza cui siamo esposti".
Sin dalla prima azione, Pane introduce l'elemento della prova, della resistenza e della sofferenza scalando, con sforzo e con dolore, una struttura metallica appuntita appositamente realizzata
Gina Pane, <i>Situation idéale: terre – artiste – ciel</i>, 1969. Fotografia a colori fissata su legno dipinto. Photo Anne Marchand 
Collezione Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Gina Pane, Situation idéale: terre – artiste – ciel, 1969. Fotografia a colori fissata su legno dipinto. Photo Anne Marchand Collezione Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Titolo della mostra del MART è È per amore vostro: l'altro; ma il passo completo suona: "se io apro il mio corpo affinché voi possiate guardarci dentro il vostro sangue, è per amore vostro: l'altro (…). Ecco perché tengo alla VOSTRA presenza durante le mie azioni". L'amore come apertura di sé, come offerta, come riconoscimento e come smascheramento dunque, e l'artista come tramite possibile tra l'io e "l'altro"; già nel 1969 Gina Pane con il suo Situation Idéale: Terre – artiste – ciel si era presentata in piedi, con lo sguardo diritto davanti a sé, perpendicolare alla linea dell'orizzonte, offrendosi come tramite tra dimensione materiale e spirituale, tra registro terrestre e celeste.
Gina Pane, <i>Le Martyre de Saint Laurent n° 2 – Partition pour posture feu, posture ciel</i>, 1985-1986. Vetro, legno, rame e ferro. Collezione LaM/Lille Métropole, musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut, Villeneuve-d’Ascq, Francia
Gina Pane, Le Martyre de Saint Laurent n° 2 – Partition pour posture feu, posture ciel, 1985-1986. Vetro, legno, rame e ferro. Collezione LaM/Lille Métropole, musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut, Villeneuve-d’Ascq, Francia
Più avanti, Gina Pane abbandonerà le azioni sul corpo e, con le Partitions, metterà in scena soprattutto composizioni di elementi sparsi che il visitatore deve saper integrare nello sguardo. Per approdare infine, nell'ultimo periodo, a opere scultoree che, ispirandosi all'iconografia storico artistica, rappresentano sinteticamente i corpi di santi e martiri attraverso l'uso di materiali fortemente simbolici: vetro, rame, ferro. Disincarnato, ma pur sempre presente, il corpo resta elemento centrale, e mentre la spinta verso il sacro si fa esplicita, l'impressione è che ora alcune domande da sempre sottese al suo lavoro concretamente si materializzino. Se le azioni legate all'uso diretto del corpo restano senz'altro le più potenti, poterle leggere all'interno di un percorso articolato e complesso e alla luce degli sviluppi successivi le illumina di significati ulteriori e le arricchisce ampiamente.
Gina Pane, <i>La Pêche endeuillée</i>, 1968. Teli bianchi, 180 elementi in legno dipinto di nero, corda tinta di nero, 1 testo murale. Collezione Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Gina Pane, La Pêche endeuillée, 1968. Teli bianchi, 180 elementi in legno dipinto di nero, corda tinta di nero, 1 testo murale. Collezione Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
Gina Pane, <i>Action Transfert</i>, 19 aprile 1973. Constatazione dell’azione realizzata allo Space 640, Saint-Jeannet
15 pannelli di fotografie a colori e seppia, 1 pannello di appunti e disegni
preparatori a inchiostro e pennarello su pezzi di carta ritagliati e incollati su carta (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione Musée d’art moderne de la Ville de Paris, Francia
Gina Pane, Action Transfert, 19 aprile 1973. Constatazione dell’azione realizzata allo Space 640, Saint-Jeannet 15 pannelli di fotografie a colori e seppia, 1 pannello di appunti e disegni preparatori a inchiostro e pennarello su pezzi di carta ritagliati e incollati su carta (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione Musée d’art moderne de la Ville de Paris, Francia
Gina Pane, <i>Action Psyché (Essai)</i>, 24 gennaio 1974
Constatazione dell’azione realizzata alla Galerie Stadler, Parigi
Una scatola contenente elementi legati all’azione (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione privata, Parigi, Francia
Gina Pane, Action Psyché (Essai), 24 gennaio 1974 Constatazione dell’azione realizzata alla Galerie Stadler, Parigi Una scatola contenente elementi legati all’azione (particolare). Photo Françoise Masson. Collezione privata, Parigi, Francia
Gina Pane, <i>Action mélancolique 2 x 2 x 2</i>, 8 ottobre 1974. Constatazione dell’azione realizzata allo Studio Morra, Napoli. Photo Françoise Masson. Collezione privata, Parigi, Francia
Gina Pane, Action mélancolique 2 x 2 x 2, 8 ottobre 1974. Constatazione dell’azione realizzata allo Studio Morra, Napoli. Photo Françoise Masson. Collezione privata, Parigi, Francia

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