La casa di Chiara e Stefano

Duearchitetti ha realizzato a Varese una casa unifamiliare che esaudisce la volontà di relazionarsi con le bellezze paesaggistiche e convive con l’opposta ricerca di intimità e concentrazione.

duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
Alta su una collina, in un insediamento residenziale di cui fa parte anche una piccola chiesa, la casa si trova in un luogo paesaggisticamente privilegiato. La vista dominante e l’esposizione ottimale a sud-ovest sono una presenza tangibile in ogni spazio della casa.
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
Duearchitetti ha mantenuto la concezione architettonica originaria di un progetto preesistente, pensato su due livelli per adattarsi alla sezione ripida del terreno. Il livello inferiore presenta uno sviluppo longitudinale e ipogeo, inserendosi nel pendio come un terrazzamento naturale in pietra. Qui trovano spazio le camere, lo studio e la zona palestra.
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
L’osservazione e la protezione sono gli obiettivi del progetto. La volontà di partecipare a tanta bellezza dell'esterno convive con la ricerca opposta di trovare intimità e concentrazione all’interno. Da una parte ci sono grandi superfici vetrate che come un diaframma segmentato aprono la casa al paesaggio, dall’altra  quinte di legno e nuclei funzionali interni ci portano dentro all’organismo, tracciando percorsi fluidi e continui che si affiancano alle vetrate per poi rientrare nella penombra degli spazi più interni.
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
duearchitetti, La casa di Chiara e Stefano, Varese, 2016
La definizione dell’organismo ha preso forma anche dalla comprensione della dinamica di una vita a due, con ritmi e caratteri diversi: la libertà di ognuno da individuare e capire, gli ambiti da condividere e quelli da proteggere. Ne consegue uno spazio fluido, continuo, senza interruzioni. I confini non sono definiti, gli spazi si trasformano seguendo i momenti ritmati della giornata. Grandi pannelli scorrevoli a tutt’altezza modulano stanze ideali, creano fessure di compagnia, di luce, di curiosità e quindi di gioco dinamico. Gli architetti non volevano dover far “chiudere una porta” per potersi isolare.

La casa di Chiara e Stefano, Varese
Tipologia: casa unifamiliare
Architettura: duearchitetti
Completamento: 2016

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