Il progetto è stato realizzato secondo tre principi generatori con i quali si vuole contribuire ad incentivare lo studio e la sperimentazione: la strategia del non finito, che prevede di non occupare tutta la superficie interna disponibile permettendo all’Opificio di essere flessibile nel tempo; il paradosso architettonico, che contrappone la visione dello studio scientifico, abituato a utilizzare strumenti che permettono di ingrandire un elemento particolare, infinitamente piccolo, a una visione più concettuale, verso il cielo, infinitamente grande.
Per tale motivo ogni attività interna potrà permettere agli studiosi lo sguardo verso l'alto attraverso un attento studio prospettico tra gli shed esistenti ed i luoghi di ricerca e lavoro, oltrepassando visivamente il limite materico dell'edificio originario; la sinestesia architettonica, che porta a un’architettura che oltre a essere contenitore ideale per lo studio e la ricerca è anche supporto ideale per le opere della famiglia Golinelli.
Inoltre l’Opificio Golinelli è certificato in Classe A: necessita di poca energia per funzionare grazie a un articolato sistema di interventi sull’involucro esistente, previsti al fine di limitarne le dispersioni, oltre a un approfondito controllo dell’irraggiamento solare che permette di contenere l’irraggiamento diretto delle parti vetrate nei mesi estivi e di sfruttare l’apporto di calore nei soli mesi invernali. In un edificio che richiede poca energia diventa possibile prevedere soluzioni impiantistiche semplificate, con risparmi di costi e manutenzioni.
Gli interni sono climatizzati tramite un sistema a pompe di calore ad altissimo rendimento, ed è quindi scollegato dalla rete gas e non produce emissioni inquinanti in loco. Il piazzale merci esistente è stato trasformato in un grande spazio verde utilizzabile per attività formative nella stagione estiva.
L’irrigazione è alimentata attraverso un sistema di recupero dell’acqua piovana in grado di accumulare e conservare l’acqua delle precipitazioni atmosferiche cadute in copertura.
Le tinte esterne dell’edificio sono realizzate con pigmenti foto-catalitici che quando sono esposti alla luce del sole sono in grado di disgregare le particelle inquinanti presenti sulla superficie.
I materiali che caratterizzano le superfici sono stati scelti in base anche alle peculiarità acustiche, in particolare riguardo gli aspetti di assorbimento e di isolamento acustico. Le murature sono rifinite con intonaci fonoassorbenti, l’intradosso della copertura, microforato, con lane minerali, ovatta il rumore in ambiente, i pavimenti sono stati scelti anche per le caratteristiche di ridotta rumorosità al calpestio e di assorbimento acustico.
Il riscaldamento a pavimento distribuisce in maniera uniforme il calore e limita il movimento dell’aria per moto convettivo, riscaldando solo la parte di volume necessaria.
Grande attenzione è stata posta anche al ricambio dell’aria, effettuata in modo uniforme e costante nel tempo per tutto l’edificio. Il sistema funziona attraverso recuperatori di calore che permettono di limitare al massimo il dispendio energetico del ricambio.
La scelta dei materiali è conseguente al desiderio di realizzare un luogo adatto ai giovani, pertanto la parte di nuova costruzione è stata realizzata attraverso modalità “a secco”, lasciando la possibilità eventuale di poter modificare o ricollocare in altro luogo le parti di nuova costruzione. I materiali sono lasciati a vista, scelti, disposti e organizzati al fine avere valenza estetica e materica, come rappresentazione della città del futuro che gli architetti immaginano esplicita duttile e funzionale, senza ricorrere a mimetismi o elementi di finitura che ne possano occultare la natura o negare l’origine produttiva del luogo.
Opificio Golinelli, Bologna
Programma: cittadella della cultura
Architetti: diverserghestudio (Simone Gheduzzi, Nicola Rimondi, Gabriele Sorichetti)
Collaboratori: Francesco Abenante, Marco Bergamo, Marco Ciavatti, Irene Cogliano, Emanuele Dionigi, Alberto Zanelli
Progetto strutturale: Lanfranco Laghi con Matteo Casali
Impianti meccanici: studio Zambonini
Impianti elettrici: studio Palerma
Controllo dei costi: studio BG
Ambiente e Acustica: studio Airis
Sicurezza: Giampaolo Fabbri
Area: 4.500 mq
Completamento: 2015