Cibo paesaggio architettura

Questi i temi della Giornata nazionale degli archivi di architettura del 2015, promossa da AAA/Italia, Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea, giunta alla sua quinta edizione.

Alessandro Anselmi, Servizio da tè in ceramica, 1982, Archivio Anselmi, Collezione MAXXI Architettura
Cibo, paesaggio, architettura, archivi sono i quattro termini scelti per la Giornata nazionale degli archivi di architettura del 2015, promossa da AAA/Italia, Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea e giunta con successo sempre crescente alla sua quinta edizione.
L’Associazione conta oltre centocinquanta soci distribuiti su tutto il territorio nazionale e da gennaio 2015 è presieduta da Margherita Guccione, direttore del MAXXI Architettura che con il suo Centro Archivi e le sue collezioni è sempre stato un importante soggetto di riferimento.
Pier Luigi Nervi, Autogrill Motta sull'autostrada Padova-Limena, 1961-1966, Archivio Nervi, Collezione MAXXI Architettura
In apertura: Alessandro Anselmi, Servizio da tè in ceramica, 1982, Archivio Anselmi, Collezione MAXXI Architettura; qui sopra: Pier Luigi Nervi, Autogrill Motta sull'autostrada Padova-Limena, 1961-1966, Archivio Nervi, Collezione MAXXI Architettura
A livello internazionale, con l’istituzione della Giornata l’Associazione ha voluto aderire all’International Museum Day ICOM, la Giornata internazionale dei musei ICOM, dedicata quest’anno al tema Museum for a sustainable society/Musei per una società sostenibile. Inoltre, il tema della sostenibilità e le questioni ad esso connesse sono anche centrali nell’ambito dell’Expo di Milano, altro importante appuntamento con cui AAA/Italia ha ritenuto doveroso confrontarsi.
Obiettivo dell’iniziativa è stato rintracciare negli archivi di architettura la dimensione storica del rapporto tra cibo e costruzione dello spazio fisico, dall’architettura alla città e al paesaggio del Novecento, anche per evidenziare, dove possibile, spunti e suggestioni lasciati in eredità alla creatività contemporanea, come ad esempio i progetti immaginati da architetti visionari, precursori di alcuni contemporanei e innovativi approcci progettuali sostenibili.
Sergio Musmeci, Sala ristorante dello Stadio del Nuoto, Roma 1959, Archivio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura
Sergio Musmeci, Sala ristorante dello Stadio del Nuoto, Roma 1959, Archivio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura
Risulta evidente come il tema del cibo, dalla produzione, al consumo e allo smaltimento, investa interamente la dimensione architettonica, urbana e naturale del paesaggio italiano e si possa rileggere nelle diverse tipologie di edifici e di interventi in relazione alla produzione, all’approvvigionamento, alla distribuzione, alla vendita e al consumo, o al turismo e al tempo libero (dalle bonifiche agrarie alle industrie alimentari, dagli orti urbani alle serre, dai mercati ai ristoranti, alle mense, ai bar, alle cucine domestiche fino ad arrivare alla scala ridottissima degli oggetti di design).
Inoltre, la relazione tra il settore dell’architettura e quello della produzione degli alimenti ha svolto un ruolo chiave nei processi di progettazione, recupero e trasformazione del paesaggio urbano e naturale, profondamente segnato dallo sviluppo industriale nel Novecento e dall’espansione della città moderna e contemporanea. Dunque il tema interessa anche la riqualificazione di intere parti di città e di territorio che oggi può avvenire in modo sostenibile e qualificato solo attraverso il recupero del patrimonio degradato o abbandonato, sottoutilizzato o caduto in disuso per ragioni economiche, sociologiche, culturali, o per mutate esigenze e nuovi stili di vita. E proprio in relazione a questo AAA/Italia propone una riflessione interdisciplinare, partendo da un approfondito percorso di conoscenza e comprensione delle opere stesse per guardare, in sinergia con altre associazioni culturali e con le istituzioni pubbliche, al recupero del patrimonio costruito in un’ottica di sostenibilità e di riduzione del consumo di suolo.
Casa dell'architettura di Latina, Campo Boario e mostra dei prodotti dell’agro pontino, 1939
Casa dell'architettura di Latina, Campo Boario e mostra dei prodotti dell’agro pontino, 1939
Tra le molte iniziative promosse in occasione della V Giornata nazionale degli Archivi di Architettura, a Roma, il MAXXI Architettura con l’Accademia Nazionale di San Luca, l’Archivio Centrale dello Stato, la Soprintendenza Archivistica del Lazio, la Casa dell’Architettura di Latina e l’Ordine degli Architetti P.P.C di Roma e Provincia ha organizzato un focus di approfondimento sul tema, che ha visto coinvolti non solo i rappresentanti delle singole istituzioni, ma anche la Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane e la Direzione generale per gli Archivi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Margherita Guccione ha aperto i lavori della giornata con una riflessione indotta dai ricchissimi materiali emersi negli archivi dei soggetti coinvolti nell’iniziativa romana, che si è tenuta al MAXXI: il patrimonio degli archivi di architettura è ancora oggi largamente misconosciuto, nonostante le sue relazioni con la vita quotidiana e con distinti campi di azione culturale o professionale siano numerosissime e di grande interesse, spesso addirittura fondamentali per lo studio e la comprensione di fenomeni storici, sociali, urbani, artistici anche al di là dell’ambito prettamente architettonico.
ACS Gaetano Minnucci, Mercato del Pesce di Ancona 1957
ACS Gaetano Minnucci, Mercato del Pesce di Ancona, 1957
La centralità del tema è stata sottolineata dalla presenza istituzionale delle due Direzioni generali, rappresentate rispettivamente di Stefano D’Amico e di Elisabetta Reale, peraltro recentemente impegnatesi con un protocollo d’intesa che accoglie al suo interno anche il programma ‘Viaggio nell’Italia del secondo Novecento: dagli archivi all’architettura’, concepito in seno ad AAA/Italia per accrescere la conoscenza del patrimonio architettonico anche ribadendo l’attenzione nei confronti del rapporto tra documenti progettuali e opere costruite.
Pier Luigi Nervi, Sala ristorante dello stabilimento Kursaal al Lido di Castelfusano, Roma 1950, Archivio Nervi, Collezione MAXXI Architettura
Pier Luigi Nervi, Sala ristorante dello stabilimento Kursaal al Lido di Castelfusano, Roma 1950, Archivio Nervi, Collezione MAXXI Architettura

La tavola rotonda che ne è seguita ha ulteriormente ampliato la visione di questo tema dalla poliedrica percezione con salti di scala nello spazio e nel tempo impressionanti: dai marchi di fabbrica per generi alimentari di fine Ottocento conservati all’Archivio Centrale dello Stato e mostrati dall’arch. Flavio Lorello, al tema della sostenibilità ambientale con un doveroso sguardo al futuro sottolineato da chi con un ambiente, l’Agro Pontino, fortemente modificato dall’intervento antropico, si confronta quotidianamente come Ferruccio Bianchini della Casa dell’Architettura di Latina. Elisabetta Reale ha inoltre evidenziato l’importanza della Rete per la documentazione, la diffusione, la gestione del patrimonio archivistico presentando i progetti emersi dalla ricognizione operata nel portale degli Archivi di Architettura, punto di accesso di facile consultazione alle migliaia di informazioni contenute negli archivi storici, conservati in luoghi differenti su tutto il territorio nazionale.

Infine Antonello Alici ha ancora una volta ribadito la dolorosa questione del patrimonio architettonico a rischio e della necessaria sinergia tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nell’azione di tutela dell’architettura del Novecento, che non può prescindere dai documenti d’archivio.

Archivo Attilio Lapadula, Progetto del padiglione per l’esposizione agricola, 1953
Archivo Attilio Lapadula, Progetto del padiglione per l’esposizione agricola, 1953
Intensificare il confronto su questi temi non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche con l’ambiente accademico e con le realtà imprenditoriali e professionali deve essere un nuovo imperativo per il mondo degli archivi di architettura contemporanea. La chiusura della giornata è stata affidata a due interventi di carattere in un certo senso più intimo, più domestico, per quanto legati a due maestri dell’architettura italiana del Novecento come Mario Ridolfi e Carlo Scarpa.
Laura Bertolaccini dell’Accademia Nazionale di San Luca, che conserva l’Archivio Mario Ridolfi, ha presentato l’architetto nella veste assolutamente inusuale di avventore della trattoria La mora a Terni. Un puntuale rilievo architettonico con considerazioni a margine sul camino della cucina della trattoria, realizzato nel corso di uno dei pasti che consumava durante i lavori di costruzione di Casa Lina alla Cascata delle Marmore, è funzionale a Ridolfi per la definizione del suo progetto per la cucina, mostrandoci come l’architettura in senso lato è tanto parte della nostra vita da guidare anche la mano di un architetto che all’architettura stessa dovrebbe dare vita.
A sinistra: Carlo Scarpa, Comprate le mie posate, 1977, Archivio Scarpa, Collezione MAXXI Architettura; a destra: Aldo Rossi, Studio della caffettiera La Conica per Alessi, Archivio Rossi, Collezione MAXXI Architettura
Ha concluso la V Giornata nazionale degli Archivi di Architettura al MAXXI l’ironia coltissima di Carlo Scarpa, autore di ristoranti, bar, mense, cucine domestiche ma anche di tavoli, posate, bicchieri, e grande appassionato di cibo e di vino, di buona compagnia e dei momenti conviviali. Perché un archivio di architettura non è fatto solo di progetti: attraverso carteggi, pubblicazioni, fotografie e documenti diversi restituisce a tutto tondo la figura dell’originario detentore di quei documenti. E dunque anche l’Archivio Carlo Scarpa conservato nelle Collezioni del MAXXI Architettura riflette fedelmente il peculiare temperamento dell’architetto veneziano nel quale piacere e professione, produzione e cultura, cibo e architettura sono tutte espressione di un solo, vivacissimo ingegno che lo porta ad appuntare ironicamente a margine di un suo schizzo: Comprate le mie posate!
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