Governare l’imprevisto

Al 13° convegno annuale Urban Age, organizzato da LSE Cities e dalla Alfred Herrhausen Society della Deutsche Bank, urbanisti, accademici, economisti, esperti dello sviluppo e politici si sono confrontati sulla questione del governo della città contemporanea.

Le città stanno crescendo, e in fretta. In cerca di lavoro, d’istruzione, di occasioni economiche, di forme di organizzazione sociale, oppure per sfuggire a situazioni anomale, le persone oltrepassano le periferie in un inesorabile flusso diretto verso la città.
Ma come gestire le esigenze, le aspettative e le potenzialità che si sono manifestate di recente? La settimana scorsa vari urbanisti, accademici, economisti, esperti dello sviluppo e politici si sono riuniti in occasione del 13° convegno annuale Urban Age, organizzato da LSE Cities e dalla Alfred Herrhausen Society della Deutsche Bank. Attraverso relazioni su numerose città, cifre e curiosità, esperienze differenti, buoni e cattivi esempi sono stati illustrati e messi a confronto. I partecipanti non sono stati sempre della stessa opinione, ma sembravano concordi su alcuni temi importantissimi: l’incertezza delle strategie di governo di fronte al cambiamento climatico, la necessità della prontezza nel rispondere ai traumi, l’elaborazione di strategie di riduzione del rischio, una maggior sensibilità alle cruciali questioni politiche dell’uso del territorio e la consapevolezza che, per quanto perfetta sia la forma di governo a livello locale, essa è influenzata dalle tendenze globali.
Urban Age conference, Nuova Delhi, Ricky Burdett
Urban Age conference, Nuova Delhi, Ricky Burdett
La città è l’incubatore di alcune delle innovazioni più importanti, mentre molti migranti la considerano un luogo di occasioni illimitate. Come afferma Sanjeev Sanya l’urbanesimo è diventato uno strumento di promozione e di mobilità sociale. La città dà modo di sfuggire alla rigidità delle caste e ad altre fonti di discriminazione e di abuso. “Per milioni di sventurati in miseria della nostra società”, dichiara Charles Correa, “è un luogo felice: forse l’unico appiglio per un futuro migliore.” Ma, come ha ben chiarito Harsh Mandar nel suo intervento, in città come Delhi alle speranze dei poveri urbanizzati non sempre corrispondono soluzioni dignitose. In certi casi, ha spiegato, si sceglie perfino di dormire accanto a un’autostrada per sfuggire al flagello delle zanzare, che il fitto traffico tiene lontane, rischiando incidenti e danni alla salute. Come si chiede Jagan Shah, parlando della città dobbiamo davvero essere ottimisti? Come gestire le speranze, le aspettative e i bisogni dei loro abitanti presenti e futuri?
Urban Age conference, Nuova Delhi, Charles Correa
Urban Age conference, Nuova Delhi, Charles Correa

Fare domande, prendere decisioni

Essenzialmente la questione del governo della città finisce sempre con il trovare risposta nella composizione di forze e d’interessi molteplici, se non addirittura completamente divergenti. Gli abitanti della città hanno comunque un peso nel dar forma all’esperienza urbana, anche se si limita al potere di dar fuoco ai cassonetti, prendere l’autobus, raccogliere o buttare cartacce, guidare un tuktuk (l’Ape taxi popolare in Asia) o dare un qualsiasi contributo all’ambiente in cui vivono. Altri attori sono i governi nazionali e regionali, e le varie agenzie da essi controllate. Governi locali che di solito intrattengono rapporti quanto mai diretti e accessibili con i loro amministrati. Come ha detto Joan Clos, responsabile di UN Habitat, “i governi locali hanno la prossimità necessaria a tradurre i principi del buon governo urbano nell’efficacia concreta della gestione, del governo e dello sviluppo di una città, e nella garanzia di un’equa accessibilità alla condizione di cittadino”. Tra gli altri gruppi influenti ci sono gli investitori, gli immobiliaristi che acquistano terreni, le società che ci costruiscono sopra e li urbanizzano, le ONG che tutelano specifiche situazioni e risorse non negoziabili: un bailamme di voci discordanti che esprimono richieste differenti sull’ambiente da tutte inevitabilmente condiviso. La vera politica urbanistica riguarda perciò la difficoltà di trovare un accordo tra i vari interessi e la necessità di una mediazione. Ma la strategia di governo non riguarda solo l’espressione delle richieste: significa prendere decisioni. Il buon governo della città richiede partecipazione, capacità di guida e capacità di previsione in funzione delle scelte da prendere.

Urban Age conference, Nuova Delhi
Urban Age conference, Nuova Delhi

Occasioni per il progetto

Data l’esistenza di una varietà di attori, di interessi e di leader coinvolti nel processo di formazione dell’ambiente urbano, costruire il futuro e rispondere alle esigenze della società spetta ai progettisti, agli urbanisti oppure ai politici? Nelle scienze sociali c’è un ruolo per la pianificazione spaziale, ma c’è anche un chiaro ruolo per i politici nella progettazione. Per Karen C. Seto l’espansione verticale e orizzontale senza precedenti della città ha creato spazio per nuove soluzioni progettuali. Le nuove strategie spesso offrono delle occasioni e aprono la strada a nuove soluzioni progettuali che non erano state previste dai burocrati e dai politici. Secondo il sindaco di Lagos Babatunde Fashola l’introduzione dell’illuminazione stradale notturna in alcune comunità intendeva favorire la riduzione dei costi dell’autogenerazione dell’energia elettrica da parte dei piccoli esercizi. Ma la conseguenza è stata che gli esercizi potevano restare aperti più a lungo, dalle 6 del mattino alle 11 di sera, con un incremento dei ricavi che è andato dal 38 al 52 per cento.

Urban Age conference, Nuova Delhi
Urban Age conference, Nuova Delhi

Rottura

La rottura è venuta dalla tecnologia, dal deciso afflusso di capitali, oppure da un disastro ambientale, con città più complicate, sempre più fragili e vulnerabili alla rottura. C’è stato perciò ampio accordo sul fatto che la limitazione del rischio sia un aspetto ineliminabile del governo della città. Siedermann ha trattato del progetto dell’incertezza urbana, modo cruciale per far fronte agli aspetti imprevedibili della vita della città: in altre parole l’incertezza non si può eliminare attraverso il rinvio, è fonte di occasioni e non può essere risolta indefinitamente come un problema tecnico. Secondo Richard Sennett, dato che la trasformazione non si svolge in modo lineare, è comunque episodica. Quindi l’incertezza crea un problema di pianificazione con cui una politica democratica deve fare i conti. All’indomani di un disastro entrano in gioco forme più reazionarie di governo e di progetto. Secondo Sue Parnell la possibilità di un disastro ambientale ha rivitalizzato il ruolo dell’amministrazione pubblica dopo decenni di adattamenti strutturali, in funzione della gestione dei rischi e della limitazione degli effetti traumatici.

Urban Age conference, Nuova Delhi
Urban Age conference, Nuova Delhi

L’intervento attivo e l’Urban Age Award

La natura episodica e incalcolabile del cambiamento induce anche individui e gruppi a farsi parte attiva, prendendo l’iniziativa nella gestione delle crisi. Uno dei momenti più importanti delle giornate del convegno, il premio Urban Age della Deutscher Bank, ha attribuito un riconoscimento alla formidabile capacità d’intervento e alle iniziative di alcuni di questi gruppi attualmente attivi a Delhi. Il National Institute of Urban Affairs Delhi, la Alfred Herrhausen Society della Deutsche Bank e LSE Cities hanno assegnato un premio di 100.000 dollari americani a due affermate iniziative comunitarie che si sforzano di migliorare lo spazio urbano e la vita degli abitanti: la Chintan Material Recovery Facility, che gestisce le tonnellate di spazzatura indifferenziata che si crea ogni giorno sui treni, e Goonj, un’organizzazione che seleziona i rifiuti delle case della borghesia per realizzare prodotti di seconda mano. I vincitori sono i migliori esempi di risposta autonoma, un’unione di interessi e di competenze che dà una risposta adattabile e contestuale a un impellente problema della città.

Urban Age conference, Nuova Delhi, Richard Sennett
Urban Age conference, Nuova Delhi, Richard Sennett

Il valore del conflitto

Alcuni dei dibattiti che si sono sviluppati nelle tavole rotonde e tra il pubblico hanno portato alla ribalta il ruolo cruciale e catalizzatore del conflitto. Il conflitto non è qualcosa di evitare, ma un effetto ineliminabile del dare la parola a tutti gli interessati. Secondo Charles Correa, in realtà, il confronto e il raggiungimento di un risultato attraverso la trattativa sono il succo stesso della democrazia. Enrique Peñalosa – che nei tre anni in cui è stato sindaco di Bogotá ha introdotto una serie di riforme urbanistiche, tra cui 300 chilometri di piste ciclabili – ha affermato di aver passato moltissimo tempo in varie forme di trattativa con gruppi di interessi e cittadini delle classi agiate, anche se nemmeno coloro che avrebbero tratto beneficio dalle riforme se ne accorgevano.

Urban Age conference, Nuova Delhi
Urban Age conference, Nuova Delhi

Trauma, orrore, cambiamento climatico

Naturalmente il problema della capacità di iniziativa del singolo individuo appare sproporzionato di fronte a questioni come il cambiamento climatico, che si presenta chiaramente al di là delle possibilità di controllo delle amministrazioni locali e perfino dei governi nazionali. Secondo Philipp Rode e Priya Shankar il cambiamento climatico costituisce una “minaccia esistenziale” per tutte le città. Le amministrazioni cittadine non sono in grado di modificare le priorità internazionali nella stessa misura dei governi nazionali, ma sono costrette a rispondere al cambiamento in prima linea, dalla minaccia all’agricoltura costituita da siccità e alluvioni ai tifoni e ad altri eventi meteorologici. Le città non sono più concorrenti autosufficienti, i rischi del cambiamento climatico ci legano ai nostri vicini anche contro la nostra volontà. Secondo Richard Sennett “dobbiamo accettare il male in arrivo e imparare a conviverci”. Ma secondo Sassen questa apertura non porterà alla libertà assoluta: non stiamo avviandoci a un mondo senza frontiere, regolato solo dai flussi transnazionali di beni, servizi e forza lavoro – afferma – ma stiamo creando frontiere di nuovo genere, “che sono trasversali e invalicabili”.

Urban Age conference, Nuova Delhi
Urban Age conference, Nuova Delhi
Il problema politico perciò è come concretizzare una strategia di governo in queste condizioni. In definitiva la prima questione del governo della città dipenderà dalla partecipazione alla gestione dei beni comuni, ovvero dalla gestione, dalla progettazione e dalla regolamentazione di ogni forma di spazio pubblico e di ogni risorsa. Mentre molte istituzioni amministrative locali dovranno dedicare sempre maggiori risorse a rispondere ad eventi traumatici, la capacità di risposta dovrà essere integrata in un pensiero strategico di lungo periodo, con una leadership che ispiri fiducia e con la capacità di persuadere il pubblico, sostiene Edgar Pieterse. Come ha ribattuto Pravin Gordhan, sottolineare il ruolo di lungo periodo delle istituzioni politiche metterà forse in luce l’importanza del ruolo della burocrazia nel garantire la continuità. Il problema di che cosa implichi arrivare a una burocrazia democratica e aperta al cambiamento è probabilmente importante: forse un tema significativo per un futuro congresso. Senza perdere di vista lo scopo finale, che consiste nel rendere migliore la vita degli abitanti della città. Come ha affermato Jagan Shah “dobbiamo immaginare un futuro in cui una città indiana ben gestita abbia un impatto ambientale così ridotto che quando una madre, raccontando una fiaba a suo figlio, indica il cielo notturno, il bimbo possa davvero veder ammiccare le stelle”.
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