Antonio Citterio. L’asilo-cortile

da Domus 892 maggio 2006Nella periferia industriale di Verona, lo studio Antonio Citterio and Partners ha progettato un asilo nido all’interno di un campus aziendale. Testo di Pier Paolo Tamburelli. Fotografia di Leo Torri. A cura di Rita Capezzuto

Nella periferia industriale di Verona, lo studio Antonio Citterio and Partners ha progettato un asilo nido all’interno di un campus aziendale. Testo di Pier Paolo Tamburelli. Fotografia di Leo Torri. A cura di Rita Capezzuto

Nuova sobrietà
Pier Paolo Tamburelli

L’asilo realizzato da Antonio Citterio and Partners a Verona si inserisce nel campus aziendale GlaxoSmithKline. Il campus forma una enclave, in cui lavorano circa 1.500 persone. All’interno dell’insediamento, i progettisti stanno sviluppando una serie di interventi capaci di adeguare gli spazi di questa piccola città alle nuove modalità di lavoro e di interazione richieste dall’evoluzione della produzione. I progetti finora realizzati hanno riguardato la ristrutturazione dell’edificio della presidenza e dello staff dirigenziale, e l’asilo aziendale. L’asilo si trova immerso in un ambiente decisamente specialistico e tecnico. Il progetto si propone di ritagliare un ambiente domestico all’interno di un contesto poco accogliente, composto in prevalenza da edifici industriali e magazzini. Questo obiettivo viene raggiunto con estrema economia di mezzi, grazie alla scelta tipologica e alla selezione dei materiali.

L’asilo occupa un’area rettangolare, ed è organizzato attorno a una corte allungata a pianta irregolare. In questo modo l’edificio determina al suo interno uno spazio protetto, che accoglie i luoghi per il gioco all’aperto. L’ampiezza del corpo di fabbrica avvolto attorno alla corte varia considerevolmente: la manica meridionale filiforme si riduce a un portico, l’ampio corpo a nord contiene tutti gli spazi dell’asilo. In questo modo le aree della didattica e la mensa possono affacciare sulla corte attraverso un’ampia vetrata, godendo al tempo stesso della migliore illuminazione. L’asilo può essere così inteso come edificio a corte singolarmente sbilanciato (un gracile erede del Collegio Elvetico?) o come insieme di stanze affacciate su una grande stanza a cielo aperto, o come ingombrante strumento ottico capace di ritagliare e ricomporre in un nuovo paesaggio alcuni elementi di un contesto piuttosto casuale.

La grande copertura a falde si distribuisce uniformemente sull’edificio, seguendo i movimenti della pianta e articolandosi con pendenze e altezze variabili. La copertura è interamente realizzata in legno e viene sostenuta in massima parte dal muro perimetrale realizzato in pannelli prefabbricati di legno. La scelta di questo materiale sottolinea il carattere domestico dell’edificio. A questo contribuisce anche la gamma cromatica particolarmente quieta (un verdino Biedermeier lontano da qualsiasi concessione all’infantilismo) scelta per gli interni. I vari componenti sono stati realizzati in fabbrica, pre-montati e poi assemblati in sito.

La distribuzione interna è caratterizzata da blocchi chiusi, per le zone servizio e sonno, che identificano lo spazio più intimo e protetto, e da zone più ampie dedicate alle attività e al pranzo. Queste aree sono servite da un percorso distributivo che attraversa i blocchi chiusi senza costituire un vero e proprio corridoio. Grandi vetrate separano tra loro le zone per le attività; le vetrate sono in parte scorrevoli e, in situazioni eccezionali, consentono di mettere in comunicazione gli spazi in modo da accogliere gruppi eterogenei e numerosi.

Quel che sorprende nell’asilo di Verona è la singolare semplicità. Non si tratta tanto della semplicità della soluzione, quanto della semplicità del ragionamento, della sua virtuosa facilità, che, non a caso, consente agli architetti anche una libertà e una dolcezza insospettabili. I progettisti di Antonio Citterio and Partners hanno avuto il buon gusto di non sopravvalutare il problema che avevano di fronte, di non annoiare i figli dei dipendenti della GlaxoSmithKline con l’esibizione del proprio mondo interiore; hanno accettato la responsabilità di fare un edificio semplice e utile, consapevolmente privo di ambizioni fuori luogo. La chiara definizione dei limiti del progetto ha consentito agli architetti di affrontare il lavoro con compostezza, ma senza rigidità, individuando una possibilità per lavorare sulla tipologia con curiosità e disinvoltura, riflettendo pragmaticamente su modelli poco ortodossi, facendo attenzione alla qualità del prodotto finale. L’asilo di Verona mostra che nulla potrebbe giovare maggiormente all’architettura italiana di una sobria ridefinizione dei propri compiti all’interno di progetti imprenditoriali seri, e che forse questi progetti non hanno bisogno di nascondersi dietro la facile coerenza garantita dall’ostentazione di un brand sperimentato.

Antonio Citterio è nato nel 1950 e ha studiato architettura al Politecnico di Milano. Ha iniziato la sua attività professionale nel 1972. Dal 1987 al 1996 è associato a Terry Dwan. Nel 1999 ha fondato, in associazione con Patricia Viel (laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1987), la Antonio Citterio and Partners, studio di progettazione per l’architettura, il disegno industriale e la grafica. Tra i lavori in corso: il Bulgari Hotels and Resorts di Bali, il complesso alberghiero Mercury Luxury Villane a Mosca, la riconversione dell’ex stabilimento industriale Riva Calzoni a Milano, un edificio a destinazione mista a Osaka. Numerose collaborazioni con aziende di design: tra le altre, Ansorg, B&B Italia, Flexform, Flos, Iittala, Vitra

Pier Paolo Tamburelli ha studiato architettura all’Università di Genova e al Berlage Institute. Dal 2004 fa parte dello studio baukuh (www.baukuh.it)

Asilo nido aziendale, Verona
Progetto
Antonio Citterio and Partners
Antonio Citterio, Patricia Viel
Gruppo di progettazione
Claudio Raviolo, Barbara Soro, Augusto Barichello
Committente
GlaxoSmithKline
Impresa di costruzione
Gostner Dachbau, Bolzano
Arredo
Barth; Gonzaga Arredi
Illuminazione Flos
Anno di progetto 2004
Realizzazione 2005
Superficie 1.600 mq
Superficie edificio
420 mq + 270 mq portico
Giardino privato 560 mq
Costo € 1.200.000,00
L’asilo nel contesto semiurbano. La copertura in legno è costituita 
da una concatenazione di falde con altezze 
e inclinazioni variabili
L’asilo nel contesto semiurbano. La copertura in legno è costituita da una concatenazione di falde con altezze e inclinazioni variabili
Veduta generale con lo spazio protetto 
della corte interna
Veduta generale con lo spazio protetto della corte interna
Modello. Foto Enrico Pellegrini
Modello. Foto Enrico Pellegrini
Alle attività di gioco e alla refezione sono riservate sale ampie e luminose, mentre al riposo e ai servizi sono dedicati locali più raccolti, che ricevono luce diffusa da nord
Alle attività di gioco e alla refezione sono riservate sale ampie e luminose, mentre al riposo e ai servizi sono dedicati locali più raccolti, che ricevono luce diffusa da nord
Le zone interne sono separate da grandi pareti vetrate, parzialmente scorrevoli per ottenere, 
se necessario, sale più ampie
Le zone interne sono separate da grandi pareti vetrate, parzialmente scorrevoli per ottenere, se necessario, sale più ampie
Gli ambienti sono trattati con vernici atossiche e sono caratterizzati da rivestimenti antiurto
Gli ambienti sono trattati con vernici atossiche e sono caratterizzati da rivestimenti antiurto
Veduta notturna del fronte sulla corte. Grandi vetrate, con serramenti in legno e alluminio, si aprono sul giardino centrale, che funge da baricentro dell’edificio
Veduta notturna del fronte sulla corte. Grandi vetrate, con serramenti in legno e alluminio, si aprono sul giardino centrale, che funge da baricentro dell’edificio
Il consumo di energia per il riscaldamento e la refrigerazione dei locali 
è ridotto al minimo, grazie allo studio dell’orientamento e dell’isolamento termico 
delle strutture
Il consumo di energia per il riscaldamento e la refrigerazione dei locali è ridotto al minimo, grazie allo studio dell’orientamento e dell’isolamento termico delle strutture

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