Asilo Oppie Koppie, Sudafrica

Gli studenti della Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule di Aquisgrana imparano sul campo a cosa serve davvero l'architettura.

Qual è il significato simbolico del dono per chi lo fa e per chi lo riceve? Quale prestigio avvolge chi porge il dono? È possibile che, nell'atto di riceverlo, chi lo accetta stia contraendo un debito? Per esempio, nel caso in cui il dono non possa essere ricambiato? Quali legami sociali vengono rafforzati o riallacciati attraverso il dono? E che cosa accade nel caso di uno scambio globale di doni, in cui i riceventi non sono le persone più prossime, bensì gli abitanti di altri continenti? Antropologi come Marcel Mauss e Maurice Godelier hanno cercato di indagare il mistero del dono.

Anche Bernadette Heiermann e Judith Reitz, docenti del dipartimento di Scienza delle costruzioni dell'rwth-Aachen, si sono interrogate sull'idea di donare e ricevere quando, cinque anni fa, hanno avviato il loro primo progetto umanitario, costruendo, insieme ai loro studenti, edifici in aree disagiate del Sudafrica. Consapevoli che in una lontana township una costruzione eretta all'improvviso può anche rischiare di causare irritazione, per non dire rigetto e, poiché le migliori intenzioni, spesso, non sono sufficienti a garantirsi l'accettazione e la benevolenza della popolazione locale, Heiermann e Reitz hanno radicato i tre progetti finora realizzati in Sudafrica in una rete di rapporti coltivati sul posto.
In alto: Veduta del prospetto verso il
giardino. L’ampia copertura
in aggetto protegge il volume
dagli sbalzi termici: in questa
zona, infatti, le estati sono
calde, mentre d’inverno la
temperatura può scendere
sotto lo zero. La copertura è
rivestita con pannelli di zinco
prodotti da un’azienda locale.<br />
Sopra: La scuola materna (un
volume che misura 30x10
metri) ospita tre aule,
depositi, servizi igienici,
una lavanderia e una cucina.
In alto: Veduta del prospetto verso il giardino. L’ampia copertura in aggetto protegge il volume dagli sbalzi termici: in questa zona, infatti, le estati sono calde, mentre d’inverno la temperatura può scendere sotto lo zero. La copertura è rivestita con pannelli di zinco prodotti da un’azienda locale.
Sopra: La scuola materna (un volume che misura 30x10 metri) ospita tre aule, depositi, servizi igienici, una lavanderia e una cucina.
L'economia del Sudafrica è la più forte del continente. Grazie alla sua ricchezza di risorse naturali, alla sua finanza e alle numerose attrattive turistiche, il Paese sta conoscendo percentuali di crescita relativamente stabili, minacciate però, innanzitutto, da una cronica carenza energetica. Un ulteriore freno allo sviluppo sono le disuguaglianze strutturali. Vent'anni dopo la fine dell'apartheid, per molti cittadini le porte della formazione e del mercato del lavoro sono ancora chiuse, anche se oggi le disparità sembrano dovute più alla zona in cui si vive che a fattori etnici. A subire le limitazioni sono soprattutto gli abitanti delle township, che a causa della mancanza di educazione, potere d'acquisto e mobilità sono costretti a vivere lontano dalle metropoli. Una di queste township ha il nome del secondogenito della regina Vittoria: Prince Alfred Hamlet sorge alle pendici del monte Koue Bokkeveld, nella provincia di Western Cape.
la cucina viene utilizzata
sia per preparare colazioni
e pranzi ai bambini, sia per
fornire i pasti ai poveri che
abitano in questa <i>township.</i>
la cucina viene utilizzata sia per preparare colazioni e pranzi ai bambini, sia per fornire i pasti ai poveri che abitano in questa township.
Circondata da aree naturali protette e da frutteti, dista 120 chilometri da Città del Capo. In conformità con la media nazionale, un terzo degli abitanti ha meno di 15 anni. Per questa generazione in crescita, fino a oggi, non c'era nessuna istituzione dedicata a bambini in età prescolare.
La costruzione doveva avvenire in un tempo breve e al minor costo possibile.
La facciata del porticato
verso il giardino è stata
rivestita con legno riciclato.
Gli studenti hanno utilizzato
delle cassette per la frutta
donate da un agricoltore.
La facciata del porticato verso il giardino è stata rivestita con legno riciclato. Gli studenti hanno utilizzato delle cassette per la frutta donate da un agricoltore.
Dopo aver accumulato una certa esperienza costruendo asili e istituti professionali, le docenti e gli studenti di Aquisgrana hanno sviluppato il progetto per un asilo a Prince Alfred Hamlet coadiuvati da partner locali. La comunità e i suoi rappresentanti, scelti dagli abitanti stessi, sono stati coinvolti nel processo di preparazione, nella progettazione e nella costruzione. Sono nate anche delle iniziative comuni con diverse istituzioni e con alcune aziende sudafricane. Una di esse è VUYA!, un'agenzia d'investimento gestita da donne, che fa parte del Black Empowerment Economy dello stato sudafricano. Nel 2009, il 28% della popolazione nera era senza lavoro. Poiché molti sudafricani continuano a non poter accedere al benessere raggiunto, un ordine economico improntato su principi etici è chiamato a spianare la strada a una maggiore parità. Del portafoglio d'investimento di VUYA! fanno parte soprattutto azioni dell'azienda tedesca Henkel. Nel 2006, questo colosso chimico ha venduto il 24% delle sue partecipazioni in Sudafrica a VUYA!, trasformando così dei gruppi svantaggiati in azionisti. In questo modo, Henkel sostiene diversi progetti destinati ai bambini nell'ambito del programma mit (Miteinander im Team). Henkel e VUYA! hanno contribuito a finanziare la costruzione dell'Oppie Koppie Creche, così si chiama l'asilo di Prince Alfred Hamlet, assumendosi i costi dei materiali edili.
I soffitti sono foderati con
pannelli di compensato.
I soffitti sono foderati con pannelli di compensato.
Sotto la guida delle loro insegnanti, gli studenti del Politecnico di Aquisgrana hanno realizzato una scuola materna per 80 bambini, dai tre mesi ai cinque anni. Già nella fase di progettazione la libertà creativa dei giovani autori era stata limitata da una serie di vincoli non aggirabili: la costruzione doveva avvenire in un tempo breve e al minor costo possibile, utilizzando prodotti locali. La sua disposizione interna doveva essere disegnata in una forma abbastanza flessibile, in modo da poterne usufruire anche come sala per le assemblee della comunità. Bisognava tener conto dei forti sbalzi termici, da una stagione all'altra, e costruire un edificio sufficientemente robusto da non dover richiedere una manutenzione costosa. Gli studenti non si sono fatti scoraggiare da questi ostacoli, anzi li hanno visti come una sfida per mettere alla prova le conoscenze acquisite. Avendo l'opportunità di lavorare sia alla concezione sia alla realizzazione del progetto, hanno immaginato, dall'inizio, il nuovo edificio in relazione al processo costruttivo. Per lo sviluppo dell'ossatura hanno fatto tesoro delle nozioni raccolte in fase di ricerca dal dipartimento di strutture di supporto dell'RWTH-Aachen. Sotto la guida di Christoph Koj, un ingegnere che insegna al Politecnico, hanno disegnato una copertura i cui elementi prefabbricati potessero essere montati con l'aiuto di una gru mobile.
Veduta della
<i>township,</i> sullo sfondo l’asilo.
Veduta della township, sullo sfondo l’asilo.
La costruzione ripiegata su se stessa, che all'esterno si contraddistingue per una serie di tetti a cuspide, si basa su semplici pareti con un'intelaiatura in legno. Mentre la facciata che dà sulla strada verso nord è prevalentemente chiusa, quella a sud presenta una grande copertura in aggetto. Qui la generosa loggia, fonte di ombra, costituisce il passaggio verso il giardino. Per dare una certa inerzia e massa di accumulazione termica alla leggera ossatura lignea, le distanze tra le traverse sono state murate sul lato nord con mattoni autoprodotti e poi intonacati. Bernadette Heiermann sottolinea che la costruzione in laterizio (un materiale locale quasi a costo zero), molto vantaggiosa da un punto di vista termico ed economico, ha fortemente impressionato gli abitanti. Durante la costruzione si è formato un piccolo gruppo di persone appartenenti alla township che si è interessata ad apprendere questa tecnica per impiegarla anche in altre costruzioni.
Asilo Oppie Koppie, Prince Alfred Hamlet, Sudafrica.
Asilo Oppie Koppie, Prince Alfred Hamlet, Sudafrica.
I progetti sudafricani del Politecnico di Aquisgrana hanno bisogno di tempi più lunghi rispetto alla norma. Alcuni dettagli devono essere ripensati e diversi processi vanno ottimizzati. Solo così è possibile comprimere i periodi di costruzione in poche settimane. Nel corso di una prima fase, nella primavera del 2010 sono stati edificati la piattaforma, il tetto e le facciate. Nell'autunno dello stesso anno sono stati completati gli interni, i cui soffitti e le cui pareti sono stati ricoperti con pannelli di compensato di ampio formato e decorati con ornamenti colorati. Bernadette Heiermann indica in 90.000 € il costo dei lavori a Prince Alfred Hamlet. Nello scambio di doni globale, comunque, questo valore rimane una quantità piuttosto astratta.
Il prospetto verso strada
è un massiccio muro in
mattoni in grado di regolare
la temperatura interna.
Il prospetto verso strada è un massiccio muro in mattoni in grado di regolare la temperatura interna.
Più importante, invece, è comprendere il valore del dono nelle reti sociali e quanto esso possa arricchire a lungo termine la vita quotidiana degli abitanti di una township. Anche chiedersi quanto abbiano ricevuto gli studenti di Aquisgrana non è irrilevante. Questi ragazzi hanno avuto in regalo un'indimenticabile esperienza che rappresenta molto più di una semplice simulazione accademica della realtà. Anche a lavori terminati, l'edificio reca in sé le tracce della conoscenza che gli studenti hanno portato in Sudafrica. Non ha forse ragione Maurice Godelier quando dice che chi porge il dono resta presente nel dono stesso? Lontano da Aquisgrana, in ogni caso, la costruzione dell'asilo è la raffigurazione di quel che è in grado di fare una futura generazione di architetti.
Axel Sowa
Professore presso il RWTH-Aachen e condirettore di Candide. Journal for Architectural knowledge
Asilo Oppie Koppie, Prince Alfred Hamlet, Sudafrica.
Asilo Oppie Koppie, Prince Alfred Hamlet, Sudafrica.
RWTH-Aachen University
Design architects: Bernadette Heiermann, Judith Reitz
Department building, typologies and design: Anne Bernhardt
Department for structural design: Martin Trautz
Structural engineering: Arne Künstler, Christoph Koj
Client: VUYA! LTD (Cape Town)
Financing: Henkel Friendship Initiative
Built area: 345 m² (gross )

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