L’anima di una nazione

La Tate Modern di Londra ha presentato “Soul of a Nation”, una mostra che esplora i temi sociali affrontati dagli artisti afroamericani, e non solo, dal 1963 al 1983.

Carolyn Lawrence, Black Children Keep Your Spirits Free, 1972, acrylic paint on canvas. Courtesy of Carolyn Mims Lawrence
Cosa significava essere un artista di colore negli Stati Uniti durante il movimento dei diritti civili e la nascita del Black Power? Qual’era lo scopo dell’arte e quale era il suo pubblico? La Tate Modern ha presentato “Soul of a Nation: Art in the Age of Black Power”, una mostra che esplora come questi temi sono stati affrontati da artisti afroamericani e non solo dal 1963 al 1983.

 

In un’epoca in cui razza e identità erano temi affrontati da musicisti, sportivi e letterati, portati all’attenzione del grande pubblico da figure iconiche come Aretha Franklin, Muhammad Ali e Toni Morrison, la “Black Art” era definita e dibattuta in tutta la nazione con vibranti dipinti, fotografie, stampe e sculture. Con più di 150 opere di 60 artisti differenti, molte per la prima volta in mostra nel Regno Unito, “Soul of a Nation” è un’importante opportunità per capire come l’identità americana è stata ridefinita e rimodellata in quel periodo dai disordini sociali e dalla lotta politica.

Fig.9 "Soul of a Nation: Art in the Age of Black Power", veduta della mostra, Tate Modern, Londra, 2017
Fig.9 "Soul of a Nation: Art in the Age of Black Power", veduta della mostra, Tate Modern, Londra, 2017

fino al 22 ottobre 2017
Soul of a Nation: Art in the Age of Black Power
a cura di Mark Godfrey and Zoe Whitley, con Priyesh Mistry
Tate Modern
Bankside, Londra

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