Nel corso dei loro percorsi di vita spesso difficili, molte volte gli autori si trovano relegati in un luogo che non è di loro scelta. Per esempio, pazienti di ospedalieri psichiatrici, detenuti e migranti possono sperimentare il loro luogo di vita in termini non familiari o addirittura ostili. Alcuni sentono il bisogno di reclamare il loro ambiente proiettando su carta il loro ideale personale di un progetto architettonico, cercando di organizzare,
concepire e illustrare un mondo fantastico. Ogni contributo architettonico esprime così una delle versioni della realtà del suo autore, o il suo modo di rappresentare un mondo utopico.
fino al 17 aprile 2016
Architectures
Collection de l’Art Brut
Avenue des Bergières 11, Lausanne