Inga Sempé: Cappuccina

#70 La designer francese rivisita la tipologia più classica e funzionale dell’illuminazione, il paralume, con un tocco estremamente semplice che lascia intatto. #salone2015

Inga Sempé, Cappuccina, Luceplan
La chiave progettuale di Cappuccina è un sistema spontaneo e intuitivo che si basa solo sul bilanciamento del paralume su una sfera di vetro che contiene la sorgente luminosa.
Il paralume scivola sulla sfera di vetro con un movimento morbido, rimanendo in qualsiasi posizione si desideri senza nessuno sforzo. Non ci sono meccanismi tecnici che aiutano l’orientamento del fascio di luce.
Inga Sempé, Cappuccina, Luceplan
Inga Sempé, Cappuccina, Luceplan
“Sembra un meccanismo molto semplice eppure è molto tecnologico”, precisa Inga Sempé, “perché il bilanciamento è davvero delicato, dipende molto anche dal peso del tessuto e da tanti piccoli elementi invisibili”. Tutti gli elementi che costituiscono Cappuccina sono in equilibrio tra loro. Le dimensioni della sfera sono legate alle sorgenti scelte, infatti si possono usare LED o lampade a risparmio energetico. La base concava sembra essere l’impronta della sfera in vetro che diffonde la luce. Il tessuto del paralume propone un pattern degradé sviluppato con due colori contrastanti: la parte più stretta del paralume ha una maggiore concentrazione dei trattini del disegno che, mano a mano ci si avvicina alle estremità del paralume, si distanziano l’uno dall’altro e cambiano l’intensità della luce filtra dal tessuto, dando più spazio al colore di fondo, che diventa dominante. La scelta cromatica proposta nei tessuti rende Cappuccina adatta ad ambienti diversi, più classici quella che predilige toni poco contrastati, più moderni quelli dalle tonalità più accese.
“La difficoltà nella progettazione delle luci deriva dalla vasta possibilità di scelta che un designer ha della fonte d’illuminazione”, precisa Inga. “È difficile capire su cosa puntare, ogni fonte di illuminazione ha vantaggi e svantaggi. La tecnologia è sicuramente un vincolo forte che si riflette sul nostro approccio al progetto, ma almeno ci costringe, e forse ci aiuta, a fare delle scelte. In ogni caso, a me non piace esibirla, in nessuna tipologia di progetto. Anche perché penso che tutti in fondo vogliamo oggetti domestici e caldi, oggetti che compriamo perché sono belli e piacevoli da manipolare: nessuno compra una lampada solo per il suo apporto tecnologico”.

Cappuccina
Design: Inga Sempé

14–19 aprile 2015
Luceplan
Corso Monforte 7, Milano

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