Bus:Stop Krumbach

Una mostra al Vorarlberger Architektur Institut racconta la storia delle sette pensiline dell’autobus realizzate a Krumbach (Austria) da sette architetti internazionali in collaborazione con studi di architettura e artigiani locali.

A Krumbach ciò che è nato come un’idea bizzarra è diventato realtà questa primavera: sette pensiline progettate da architetti internazionali e realizzate in stretta collaborazione con studi di architettura e artigiani locali sono ora completate e in uso.

Con la collaborazione dell’Architekturzentrum Wien e del vai Vorarlberger Architektur Institut, l’associazione Kultur Krumbach ha invitato sette architetti a progettare sette nuove pensiline per il villaggio di Krumbach. Tutti gli architetti hanno accettato l’invito a familiarizzare con la foresta di Bregenz e a progettare le pensiline degli autobus per il servizio pubblico regionale, accettando come pagamento una settimana di vacanza nella zona.

L’astrazione geometrica della forma triangolare disegnata da Architecten De Vylder Vinck Taillieu avrebbe potuto essere opera di Sol Lewitt. Ma al centro c’è un elemento di rottura: un tuttofare ha montato un campanello irrispettoso. DVVT unisce impressioni sul luogo e influenze esterne per realizzare un manufatto che appartiene al sito sul quale sorge. Un atto poetico di superfici triangolari piegate. Una narrazione del luogo, di Sol Lewitt e delle Alpi – chiamata “April”.

Il concept sviluppato da Sou Fujimoto per la sua fermata dell’autobus di Krumbach è un “bosco” di sottili tondini di acciaio. In questa struttura aperta una scalinata si snoda verso l’alto. La pensilina non offre alcuna protezione contro le intemperie, piuttosto apre nuove dimensioni nella percezione del luogo, dello spazio e della natura.

Smiljan Radic è stato ispirato dall’artigianato e dalla tradizione di Bregenz. Il risultato è un progetto che fa riferimento al parlour tipico delle case di questa zona. Radic trasferisce l’intimità di questo spazio al contesto pubblico di una fermata del pullman. Un pezzo di “salotto” nel paesaggio, estrapolato dal contesto degli interni. Un padiglione in vetro con un soffitto a cassettoni di cemento nero ospita rustiche sedie in legno, mentre una casetta degli uccelli conferisce alla pensilina un aspetto ludico che attira l’attenzione e, allo stesso tempo, costituisce una distrazione.

Il progetto di Ensamble Studio risente della fascinazione per le qualità sensoriali delle tavole di quercia non trattate e il modo in cui vengono impilate ad asciugare nei laboratori dei falegnami. L’intento era quello di trasformare questa suggestione in una situazione spaziale sovrapponendo le tavole grezze, organizzate e posizionate in modo da produrre uno spazio protetto e aperto allo stesso tempo. Gli architetti hanno voluto che le tavole non venissero trattate, in modo che il loro odore e il processo di invecchiamento rendesse la struttura site-specific.

Wang Shu e Lu Wenyu si sono concentrati sulla particolare posizione della pensilina a loro assegnata, che gode di una vista libera in entrambe le direzioni. Hanno progettato una camera oscura, uno spazio conico che si apre sulla strada e, con una finestra nella parete posteriore, incornicia l’asse visivo verso le montagne. In questo modo hanno creato uno spazio che offre una particolare percezione del paesaggio, che in tutti i loro progetti riveste un’importanza maggiore degli edifici stessi.

Sami Rintala, Dagur Eggertsson e Vibeke Jenssen si muovono lungo i confini tra l’architettura, il design e l’arte. I loro “oggetti” si relazionano al luogo attraverso un processo di densificazione per creare una particolare narrazione. Questo è il background dal quale deriva la decisione creare un campo da tennis. La loro pensilina è sia un rifugio per persone in attesa dell’autobus sia una tribuna per un campo da tennis. Piccola e metaforica ma del tutto funzionale, una struttura in legno rivestita in scandole. L’aspetto chiave dell’intervento è la combinazione di necessità e possibilità.

Alexander Brodsky si è confrontato con un sito difficile: una piccola area che confina a sinistra con il lotto occupato da una residenza. L’architetto russo ha affrontato in maniera decisa e radicale questo vincolo inserendo una torre in legno, semplice e pulita, dall’aspetto lineare ma arcaico allo stesso tempo. Il volume, aperto su tutti i lati (di cui tre vetrati) si sviluppa su due piani. Al primo piano le piccole finestre permettono il passaggio del vento e degli uccelli. Un tavolo e una panca creano un’atmosfera rilassata e piacevole.

“La mostra, come l’intero progetto BUS: STOP Krumbach, è il prodotto di un processo di collaborazione. Racconta la storia del progetto e lo colloca nel contesto dello sviluppo regionale del Vorarlberg e nel panorama architettonico internazionale. Importante, sia per il progetto sia per la mostra, è la connessione riuscita di infrastrutture e mobilità in una zona rurale”, spiega Verena Konrad, direttore del vai Vorarlberger Architektur Institut.

BUSSTOP 2014

Kressbad Bus Stop, Rintala Eggertsson Architects. Photo © Adolf Bereuter

BUSSTOP 2014

Fino al 2 agosto 2014
BUS:STOP Krumbach
a cura di Dietmar Steiner (Architekturzentrum Wien) e Verena Konrad (vai Vorarlberger Architektur Institut)
Vorarlberger Architektur Institut
Gemeinnützige Vorarlberger Architektur Dienstleistung GmbH
Marktstraße 33
Dornbirn, Austria

Unterkrumbach Sud Bus Stop
Architetti: Architecten De Vylder Vinck Taillieu
Architetti locali: Thomas Mennel / MeMux Schwarzenberg
Ingegneria strutturale: gbd Dornbirn
Manodopera specializzata: Waldmetall Dietmar Bechter Hittisau, Haller Bau Sulzberg, Malerei Raid Krumbach
Fornitori: EHG Dornbirn

Bränden Bus Stop
Architetti: Sou Fujimoto
Architetti locali: Bechter Zaffignani Architekten Bregenz
Ingegneria strutturale: gbd Dornbirn
Manodopera specializzata: Eberle Metall Exclusiv Hittisau, Malerei Raid Krumbach, Zimmerei Gerhard Berchtold Schwarzenberg, Haller Bau Sulzberg
Fornitori: EHG Dornbirn, Collini Hohenems

Zwing Bus Stop
Architetti: Smiljan Radic
Architetti locali: Bernardo Bader Architekten Dornbirn
Ingegneria strutturale: Mader Flatz Bregenz
Manodopera specializzata: Felder Metall Andelsbuch, Holzwerkstatt Markus Faißt Hittisau, Oberhauser & Schedler Bau Andelsbuch, Spenglerei Manfred Baldauf Doren
Fornitori: EHG Dornbirn, Glas Marte Bregenz

Unterkrumbach Nord Bus Stop
Architetti: Ensamble Studio, Antón García-Abril | Débora Mesa
Architetti locali: Dietrich|Untertrifaller Architekten Bregenz Wien
Ingegneria strutturale: Mader Flatz Bregenz
Manodopera specializzata: Zimmerei Gerhard Berchtold Schwarzenberg

Glatzegg Bus Stop
Architetti: Amateur Architecture Studio, Wang Shu | Lu Wenyu
Architetti locali: Hermann Kaufmann Schwarzach
Ingegneria strutturale: Merz Kley Partner Dornbirn
Manodopera specializzata: Kaufmann Zimmerei Reuthe, Haller Bau Sulzberg, Spenglerei Manfred Baldauf Doren
Fornitori: Glas Marte Bregenz

Kressbad Bus Stop
Architetti: Rintala Eggertsson Architects
Architetti locali: Baumschlager Hutter Partners Dornbirn
Ingegneria strutturale: Mader Flatz Bregenz
Manodopera specializzata: Tischlerei Steurer mit Krumbacher Handwerkern, Schindeln Peter Lässer Lingenau, Malerei Raid Krumbach, Musikverein Krumbach und Offroader Krumbach
Fornitori: Mario Sutterlüty Hittisau, Tischler Rohstoff Hohenems, Glas Marte Bregenz

Oberkrumbach Bus Stop
Architetti: Alexander Brodsky
Architetti locali: Hugo Dworzak / Architekturwerkstatt Lustenau
Ingegneria strutturale: Merz Kley Partner Dornbirn
Manodopera specializzata: Zimmerei Gerhard Bilgeri Riefensberg, Spenglerei Manfred Baldauf Doren, Oberhauser & Schedler Bau Andelsbuch, Malerei Raid Krumbach, Raum in Form Raimund Fink Krumbach
Fornitori: Tischler Rohstoff Hohenems

Bus:Stop Krumbach

Una mostra al Vorarlberger Architektur Institut racconta la storia delle sette pensiline dell’autobus realizzate a Krumbach (Austria) da sette architetti internazionali in collaborazione con studi di architettura e artigiani locali.

BUSSTOP 2014

BUSSTOP 2014

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