CODA: Ceci n’est pas un mur

Party Wall, progetto vincitore del MoMA YAP 2013, di CODA è una struttura sperimentale adattabile, che dà vita a un uso spontaneo e sociale dello spazio del cortile del PS1.

Un imponente muro di legno e acciaio è stato eretto nel cortile del MoMA PS1, dove, alla conferenza stampa di giovedì scorso, Barry Bergdoll, direttore Philip Johnson del Dipartimento d’Architettura e Design del MoMA, ha affermato nella sua presentazione che Party Wall porta a “nuove altezze” lo Young Architect Program (YAP).
MoMA PS1 YAp 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton

L’inaugurazione ha coinciso con il “quattordicesimo compleanno” dello YAP, il programma d’attività dedicato al sostegno dei giovani architetti. Pedro Gadanho, curatore presso il Dipartimento d’Architettura e Design del MoMA, ha confermato dicendo che lo YAP “offre ai giovani architetti l’occasione di costruire”. Quando gli è stato chiesto perché la cosa sia importante ha risposto: “Le occasioni non capitano spesso, questa iniziativa sveltisce le cose”. Il programma e il contesto del cortile permettono opere più sperimentali. “Ci sono moltissimi buoni architetti, ma questi (i selezionati per lo YAP) sono i migliori”, ha affermato Gadanho.

MoMA PS1 YAp 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton

Come fa il MoMA PS1 a trasformare ogni anno il suo cortile con una nuova prospettiva dell’architettura e a offrire nel contempo una nuova esperienza al pubblico? Caroline O’Donnell, responsabile del progetto vincitore Party Wall, dello studio CODA, è la risposta di quest’anno. Come ha affermato O’Donnell in parole semplici nella serata delle conferenza stampa, Party Wall è un “progetto di condivisione”.

Dal punto di vista lessicale il nome del progetto è una chiara allusione alla definizione architettonica di party wall: un muro condiviso che fornisce sostegno comune a due o più parti della costruzione.

MoMA PS1 YAp 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
Sono presenti alcuni elementi didattici che potrebbero essere applicati a contesti estranei al cortile in differenti situazioni e in differenti luoghi, dove la posizione predominante nello spazio non viene accaparrata da una delle parti. Al contrario, per via di coordinazione, ciascuna parte diventa asservimento temporaneo dello spazio, trasformandolo in funzione del rispettivo obiettivo o interesse comune per poi restituirlo dopo l’uso alla sua condizione normale. Così funziona Party Wall e qui sta la bellezza del progetto.
MoMA PS1 YAp 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
I laconici requisiti di progetto proposti dal MoMA PS1 elencano ombra, acqua e posti a sedere; ma il bando di quest’anno era anche aperto a idee su come articolare la programmazione nel corso della settimana. O’Donnell e il suo gruppo perciò si sono trovati di fronte alla sfida di creare un’installazione che fosse funzionale non solo alle feste da ballo del Saturday Warm Up ma permettesse anche destinazioni diverse, tra cui le attività organizzate da CODA e quelle artistiche istituzionali, in particolare EXPO 1: New York.
MoMA PS1 YAp 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
Party Wall ci riesce molto bene con la creazione di quattro “micropalcoscenici” che forniscono uno “spazio sperimentale adattabile” a tema indeterminato, disponibile a manifestazioni come conferenze, proiezioni cinematografiche e performance per un pubblico che può arrivare a 300 persone. Le sedute mobili (fatte con skateboard grezzi) sono conservate nella parte inferiore del muro, si possono facilmente estrarre e collocare dove si vuole nel cortile. Danno vita a un uso spontaneo e a spazi di riunione sociali creati dagli stessi utenti, chiunque siano e qualunque scopo abbiano. Le sedute sono un elemento significativo del progetto. Il successo delle sedute mobili liberamente disponibili a chi frequenta gli spazi pubblici è stato dimostrato più volte. Il cortile non è differente e funge da spazio quasi pubblico interagendo con il muro, che permette anche scambi e incontri.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
Forma e scala del progetto si ispirano al “ribaltamento su un lato della tipica pensilina (che forma una parete) e alla creazione di una zona d’ombra grazie al suo orientamento verso il sole a sud”, spiega O’Donnell.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
“La forma del muro riprende quella delle lettere. Il muro come testo o come qualcosa da leggere è in rapporto con il contesto, cioè i segnali stradali, i cartelloni e i graffiti della zona urbana di Long Island”, afferma O’Donnell. È un punto di vista in relazione con il lavoro di O’Donnell, che nella sua professione di architetto ama scrivere. “Parliamo molto del contesto e quel che scrivo riguarda proprio le questioni relative al contesto e i diversi modi in cui il contesto è stato chiamato in causa in passato”, dichiara O’Donnell.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
Gadanho, quando gli è stato chiesto se la fisicità sia più importante in architettura oggi che non in periodi precedenti, ha risposto: “Sì, ma in modo diverso: oggi discutiamo molto di più sulle risorse”. Quale miglior progetto per inserirsi in un discorso sulle risorse di uno che riguarda la condivisione dello spazio e dei materiali? Ogni appuntamento che si serve di Party Wall ha i propri interessi e tuttavia essi si completano e si equilibrano a vicenda senza togliere nulla l’uno all’altro, anzi arricchendosi a vicenda.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
L’attività di ricerca dello studio CODA ha implicato anche rapporti con il Cornell Center for Materials Research, che ha fornito un semilavorato in legno destinato alla produzione di skateboard. Tremila di questi semilavorati o “scheletri”, come vengono chiamati, sono stati usati per creare 150 pannelli destinati a rivestire la struttura. “Abbiamo studiato a lungo gli schemi di montaggio perché la scala dei pezzi ci sembrava troppo grande. Lo studio è stato condotto con il software di modellazione 3D Rhino”, spiega O’Donnell. La struttura di Party Wall è fatta di fusione d’acciaio, richiede 18 pali di fondazione che arrivano alla profondità di 2,43 metri e sostiene tre serbatoi d’acqua di tessuto poliestere spalmato di PVC. Oltre il rivestimento e la struttura l’altro elemento è il paesaggio stesso. O’Donnell spiega benissimo questo aspetto quando afferma: “Non mi interessa l’oggetto, ma quel che gli sta intorno”.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
Il progetto ha richiesto la collaborazione di vari professionisti e di varie organizzazioni: tra i molti la Comet per gli skateboard, alcuni ingegneri per l’acciaio, la Cornell University per la ricerca sui materiali e per i volontari (il sito web di Party Wall elenca 26 organizzazioni). O’Donnell, quando le è stato chiesto che cosa aveva imparato a proposito della collaborazione, ha dichiarato che “molti si sono dimostrati entusiasti di dedicare tempo a un progetto difficile, diverso e che dà più senso alla loro vita e al loro lavoro”.
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton
C’è un messaggio nascosto nel progetto che proietta un’ombra per scrivere la parola WALL nel cortile, facendolo diventare visivamente esplicito, e questo è facile da vedere e da capire; ma il messaggio significativo è quello che ha espresso O’Donnell, esemplificandolo nel progetto, nei materiali e nella collaborazione: CONDIVISIONE. Justin Allen (@JustinAllen_nyc)
MoMA PS1 YAP 2013: <i>Party Wall</i> by CODA
MoMA PS1 YAP 2013: Party Wall by CODA. Photo © Zachary Tyler Newton

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram