Malraux Media Library

Le architetture di Jean-Marc Ibos e Myrto Vitart, per la maggior parte situate in Francia, sono profondamente radicate nel territorio e si nutrono della realtà socio-economico e urbanistica nella quale si vengono a trovare.

Nel caso della biblioteca-mediateca Malraux di Strasburgo, riconversione e ampliamento di un ex deposito per la conservazione di cereali, per esempio, è il paesaggio fluviale – con la progressione lineare dei filari di alberi, dei pontili e delle banchine – a dettare le regole d'ingaggio. Siamo nella presqu'île (penisola) André Malraux, lo storico approdo fluviale della città, destinato in un prossimo futuro a diventare il nuovo polo culturale della capitale alsaziana. Qui, oltre alla mediateca, sono infatti previsti la Cité de la musique et de la danse, gli archivi municipali, ma anche multiplex, centri commerciali, residenze e uffici.

Per raddoppiare la superficie dell'edificio come richiesto dalla municipalità, senza alterare l'armonia di questo arcipelago di isolette circondate dall'acqua e collegate al resto della città da quattro ponti pedonali, era importante mantenere uno sguardo d'insieme e tenere conto della successione equilibrata di volumi pieni e di vuoti, del gioco di linee verticali e orizzontali, dell'allineamento ordinato degli altri edifici.

Il silo in cemento, unico segno verticale lasciato vuoto per l'intera altezza, è rimasto intatto a segnare con una certa solennità l'ingresso alla biblioteca. I muri in cemento dell'edificio hanno invece lasciato il posto a un alternarsi di elementi verticali e orizzontali in vetro, in modo da fornire la necessaria luminosità ai cinque piani dedicati alla lettura e alla consultazione e destinati a ospitare 160.000 documenti.

Lo studio svizzero Integral Ruedi Baur ha aggiunto il suo segno grafico al progetto: indicazioni, parole, citazioni (come quella dei due architetti: "La mediateca è l'organizzazione premeditata degli spazi di lettura e consultazione, tradotta in un'architettura che offre l'occasione di un vero gesto architettonico") ed etichette sono applicate alle superfici esterne, alle pareti interne e ai pavimenti dell'edificio, per indirizzare i visitatori, ma anche per aggiungere nuovi livelli di lettura e di utilizzo di questa architettura. Elena Sommariva

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